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60 anni di K-Way, a Milano mostra esplora lato poetico quotidianità
L'esposizione in calendario dal 25 febbraio presso il Museo della Permanente di Milano
![60 anni di K-Way, a Milano mostra esplora lato poetico quotidianità](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d07a3ffceb1-174240565378-1000/format/big/kway_mostra.jpeg)
Si chiama ‘In Y/Our Life - the hidden side of everyday things’ il progetto che celebra i 60 anni di K- Way e che inaugurerà il 25 febbraio prossimo presso il Museo della Permanente di Milano. Curata da Nova Express e Gianluigi Ricuperati, la mostra si terrà durante la Milano Fashion Week, dove K-Way presenterà inoltre la sua nuova collezione con una sfilata dedicata. Nel 1965, il brand ha rivoluzionato i guardaroba di tutto il mondo, trasformando il suo nome in un punto di riferimento nell’abbigliamento antipioggia e antivento: un oggetto che ha presto conquistato la vita di migliaia di persone, diventando un must-have per le giornate di pioggia, al pari di un ombrello, ma ancora più comodo e pratico. Pur evolvendosi, negli anni è rimasto un indumento fedele a sé stesso, classico e al tempo stesso contemporaneo, tecnologico ma soprattutto funzionale. Un’icona, insomma, un elemento imprescindibile nel quotidiano di tutti.
Per celebrare questo anniversario, K-Way ha scelto di coinvolgere altri brand iconici i cui prodotti sono entrati a far parte della vita di tutti i giorni. È così che nasce ‘In Y/Our Life’, una mostra globale multidisciplinare che ha l’intento di esplorare la poeticità del quotidiano, un viaggio che trasforma parole in immagini e immagini in idee, raccontando come semplici oggetti decorano e danno forma alla nostra vita. I marchi che K-Way ha scelto come partner per questo progetto, titolari di prodotti iconici che da decenni affascinano un pubblico globale, sono: Bic, Borotalco, Borsalino, Chupa Chups, Bialetti, Moleskine, Pongo, Polaroid, Post-it, Rollerblade, Scotch.
K-Way, da sempre impegnato nella promozione dell’arte contemporanea, dell’innovazione e della creatività, celebra i suoi 60 anni abbracciando questi stessi valori. Così il brand spalanca le porte alla creatività e all’arte contemporanea, coinvolgendo alcune tra le menti più brillanti della scena internazionale per reimmaginare la nostra quotidianità. Gli artisti coinvolti nel progetto sono: Francesca Casale, Serafin Gerber, Agostino Iacurci, Koo Jeong-A, Eva Jospin, Masha Leonenko, Tomáš Libertíny, Andrea Magnani, Emiliano Ponzi, Luisa Rabbia, Leanne Shapton, Patricia Urquiola, Olimpia Zagnoli.
Un approfondimento culturale che guiderà il pubblico in un viaggio emozionante, esplorando l’evoluzione di marchi senza tempo e offrendo una visione autentica e coinvolgente del loro impatto culturale e commerciale. Nei mesi successivi, la mostra proseguirà il suo viaggio globale, aprendo in occasione di alcune art-week più rilevanti del panorama culturale globale: Photo London a maggio, Frieze Seoul a settembre e Art Basel Paris a ottobre. ‘In Y/Our Life’ si articolerà in tre sezioni distinte. La prima, intitolata ‘Happy when it rains’, è dedicata ai 60 anni di K-Way: un viaggio affascinante attraverso l’archivio storico del brand, dove oggetti originali e pezzi iconici raccontano decenni di innovazione e cambiamento.
Dai primi impermeabili K-Way alle sue evoluzioni più moderne, il brand che ha reso l’antipioggia impacchettabile e richiudibile ha selezionato sessanta pezzi di archivio che raccontano la storia di questo capo iconico. Un percorso attraverso oggetti che rappresentano un tassello essenziale di sessant’anni di storia e innovazione. La seconda sezione, ‘Everyday Icons’, attraversa l'archivio dei marchi partner, offrendo un affascinante viaggio tra design e innovazioni. Vengono esposti prototipi, pubblicità, oggetti storici, video e testimonianze tangibili della creatività e dell'evoluzione dei brand partner.
Nella terza sezione, chiamata proprio In ‘Y/Our Life’ in quanto cuore pulsante del progetto, attraverso opere, installazioni, invenzioni e racconti ispirati ai valori e al Dna dei marchi iconici, i 13 artisti provenienti da tutto il mondo esplorano il lato nascosto del quotidiano, offrendo una reinterpretazione unica e visionaria degli oggetti simbolo dei brand partner. Oltre all’attività espositiva, ‘In Y/Our Life’ presenterà un programma di talk, workshop e attività, coinvolgendo protagonisti del panorama culturale contemporaneo.
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Moda
Addio a Rosita Missoni, fondò la maison con il marito...
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La stilista aveva 93 anni
![Rosita Missoni - Paolo Martini/Adnkronos](https://www.adnkronos.com/resources/0295-1cb7b37c8ccf-b60bbc4a1825-1000/format/big/rosita_missoni_morta_stilista.jpeg)
Il mondo della moda italiana piange una delle sue storiche icone di stile. E' morta all'età di 93 anni Rosita Missoni, fondatrice, assieme il marito Ottavio, della maison di Sumirago, Missoni. "Con la scomparsa di Rosita Missoni perdiamo una figura straordinaria, un'icona di stile e creatività che ha saputo portare nel mondo l’eccellenza lombarda e il valore dell’artigianalità italiana", così l'assessora alla Cultura della Regione Lombardia, Francesca Caruso, esprimendo il suo cordoglio. "La sua visione unica, caratterizzata da un raffinato equilibrio tra innovazione e tradizione - scrive Caruso in una nota - ha rivoluzionato il mondo della moda, regalando al pubblico capi inconfondibili che narrano storie di bellezza e autenticità. Rosita Missoni è riuscita a portare la provincia di Varese nel mondo, coniugando l’artigianalità, il gusto, il colore e lo stile con l’operosità tipica dei lombardi, dimostrando il profondo legame con il territorio e la capacità di valorizzarne le radici attraverso il design. Il suo amore per il territorio lombardo e il suo impegno nel far conoscere l'eccellenza del Made in Italy - conclude - l'hanno resa una stilista di fama internazionale. Il contributo che Rosita Missoni ha offerto al mondo della moda e del design non sarà mai dimenticato e resterà un’eredità indelebile che ispirerà le generazioni future".
La vita
Rosita Jelmini, questo il nome da nubile della signora Missoni, è nata nel 1931 in una famiglia di sarti di Golasecca, nella provincia di Varese e conosce Ottavio 'Tai' Missoni durante i giochi olimpici del 1948 a Londra, a cui partecipa lo stesso Missoni, che ha anche ideato una tuta per il team italiano. I due si sposano nel 1953 e nello stesso anno aprono un'officina di maglieria a Gallarate, poco lontano dalla città di Rosita. Nel 1958 la prima collezione dal nome 'Milano-Simpathy' viene presentata a Milano, dando il via a una lunga carriera di successo nel mondo della moda.
Il 1967 è un anno cruciale. Il nome di Missoni finisce tra le collezioni di palazzo Pitti a Firenze. Le modelle sfilano senza reggiseno, perché di un colore sbagliato, e sotto la luce gli abiti più sottili si scoprono trasparenti. L'evento causa non pochi problemi, Missoni non viene invitato l'anno seguente, ma l'avvenimento aumenta la popolarità del marchio. Missoni riesce così ad aprire una sede a Sumirago nel 1969, che da allora diventa il quartier generale del marchio. L'iconica grafica della maglieria zig zag, con l'uso magistrale dei colori, unito alla creatività della coppia, permetterà a Rosita e Ottavio di finire nell'olimpo degli stilisti italiani più apprezzati e amati al mondo.
Dal 1997 la guida della azienda passa ai figli, tra cui Angela Missoni, nominata direttore artistico, mentre la nipote Margherita Maccapani Missoni diventa prima ambasciatrice dell'azienda e poi per un periodo ne assume le redini creative. Nel 2003, per i 50 anni, Missoni organizza una sfilata di più di 100 modelli dell'archivio storico della maison. Un successo annunciato. Nel 2009 apre il primo Hotel Missoni a Edimburgo, in licenza con Redizor e a curare il design personalmente è proprio Rosita Missoni, insieme all'architetto Matteo Thun.
Il 4 gennaio 2013 la coppia accusa un duro colpo. L'aereo da turismo su cui viaggiavano il figlio di Ottavio, Vittorio e la moglie, scompare in mare tra l'arcipelago di Los Roques e Caracas, in Venezuela. Ottavio Missoni muore nella notte fra l'8 e il 9 maggio 2013, all'età di 92 anni. L'anno seguente, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nomina Rosita Cavaliere del Lavoro, titolo che aveva ricevuto anche il marito Ottavio. Attualmente la direzione creativa è affidata ad Alberto Caliri, che lavora per il brand da oltre 20 anni.
Moda
A Roma Couture sfila l”eredità’ di Schuberth e...
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Il 6 febbraio la manifestazione, curata da Antonio Falanga e Grazia Marino, all'Hotel de la Ville nella Capitale. Assessore ai Grandi Eventi, Turismo e Moda, Alessandro Onorato: "Sosteniamo questa iniziativa perché crediamo fortemente nel valore della moda a Roma, tornata centrale nel panorama italiano e internazionale"
![A Roma Couture sfila l''eredità' di Schuberth e André Laug](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1cfc58d754be-24e9e3d98785-1000/format/big/roma_couture.jpeg)
Emilio Schuberth e André Laug, la sartorialità declinata al maschile di Gaetano Aloisio, i gioielli di un maestro del design, Gerardo Sacco. Sfila nella Capitale domani, all'Hotel de la Ville, 'Roma Couture', manifestazione giunta alla II edizione ideata da Antonio Falanga e Grazia Marino. La serata, condotta da Cinzia Malvini, e aperta a critici e giornalisti del settore accanto ad alcuni selezionatissimi ospiti, ha come obiettivo di riportare in passerella i grandi nomi del made in Italy, valorizzando l'alta sartorialità italiana e l'unicità del 'fatto a mano' in un'atmosfera più intima e raccolta come accadeva negli atelier di storiche maison negli anni '50. "Un evento che apre anche un interessante focus sul patrimonio culturale legato alla moda, alla sua eredità - spiegano Marino e Falanga - un 'heritage' che a volte si tramanda, ma spesso rivive, rinnovandosi sotto la guida di art director come Elena Perrella per Schuberth e Laura, Vibaldo e Maddalena della Croce di Lojola per Andrè Laug che continuano ad investire in artigianalità, occupazione, nello straordinario coinvolgimento e sapienza delle nostre maestranze".
"Eppure - interviene Grazia Marino - nonostante il grande lavoro che sta facendo l'assessore ai Grandi Eventi, Turismo e Moda del Comune di Roma, Alessandro Onorato, per riportare nella Capitale l'haute couture, Roma, a mio avviso, ha perso negli anni quel glamour, quella credibilità che l'avevano incoronata 'capitale della moda'. Bisognerebbe far ritornare, per esempio, i buyer, non solo italiani, ripristinare quella meravigliosa relazione, fatta di creatività, fiducia e disponibilità che è alla base di ogni tipo di rapporto tra couturier e cliente".
E se l'assessore Alessandro Onorato rende un plauso alla manifestazione ("sosteniamo questa iniziativa perchè crediamo fortemente nel valore della moda a Roma, tornata centrale nel panorama italiano e internazionale. La nostra città è custode di una tradizione artigianale d'eccellenza ultracentenaria e nota in tutto il mondo. E' nostro dovere lavorare per valorizzare questo asset importantissimo per Roma"), Antonio Falanga confessa che "forse quello che oggi manca a Roma, dopo la chiusura di Altaroma, è la nascita di una struttura pubblica di professionisti del settore, la riproposta di una fashion week che crei mercato e movimento. A Roma ci sono tante teste pensanti, molti privati, come nel nostro caso - prosegue- speriamo di poter essere di esempio, soprattutto di stimolo e incoraggiamento, per molti altri colleghi".
E a Roma sfileranno, in uno dei gioielli di sir Rocco Forte, dieci creazioni di Emilio Schuberth, capi da cocktail e da sera declinati nelle tonalità dell'oro, dell'argento, del corallo e del nero, dell'azzurro e del giallo. La maison André Laug, con un atelier nel cuore di Roma, a Piazza Mignanelli, resta fedele al suo 'heritage' di haute couture, preziosi abiti da giorno, cocktail, da sera e da red carpet. Gaetano Aloisio (la sartoria apre nel 1991), presidente dell'Accademia Nazionale dei Sartori e presidente della Federazione Mondiale dei Maestri Sarti, propone alcuni grandi classici del brand rivisitati in chiave moderna. Giacche sahariane in prezioso shantung di seta, raffinati abiti doppio petto, smoking in seta jacquard e moire impreziositi da eleganti rifiniture e eseguite rigorosamente a mano. Atteso all'Hotel de la Ville il signore dei gioielli, Gerardo Sacco, capolavori di arte orafe, in cui la storia, le tradizioni, la grande mitologia greco-romana, rivive con una classicità più contemporanea.
Moda
Ferragamo, l’ad Gobbetti lascia: buonuscita da 4,45...
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Al manager anche 50.000 euro per le rinunce ai benefit. Restano sue 309.077 azioni del marchio
![Un negozio Ferragamo e nel riquadro Marco Gobbetti](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1cf889d128a6-57a68c231e20-1000/format/big/ferragamo_gobbetti.jpeg)
L'Ad di Ferragamo Marco Gobbetti lascia l'incarico e la società per ringraziarlo gli del lavoro svolto gli dà una buonuscita da 4,45 milioni di euro più altri 50mila euro per le rinunce ai benefit. Lo ha annunciato oggi, 3 febbraio la stessa società.
L'annuncio di Ferragamo
Il Consiglio di amministrazione di Salvatore Ferragamo, riunitosi oggi sotto la presidenza di Leonardo Ferragamo, comunica che la società e Marco Gobbetti hanno raggiunto, in data odierna, un accordo per la risoluzione consensuale dei rapporti di lavoro e di amministrazione con effetto dalla data di approvazione del progetto di bilancio relativo all’esercizio 2024, il 6 marzo 2025.
"Ringrazio Marco Gobbetti che in questi anni ha impostato e sviluppato una rilevante attività di rinnovamento ed evoluzione del brand - afferma il presidente della società, Leonardo Ferragamo - nonché una significativa innovazione di prodotto e di posizionamento del marchio, realizzando, inoltre, un importante lavoro di evoluzione organizzativa della società e del Gruppo che rappresenta la base per proseguire la strategia di rinnovamento". La società ha subito avviato, nel rispetto del piano di successione esistente, l’iter di selezione del candidato alla carica di amministratore delegato che sarà incaricato di proseguire la politica di rinnovamento del brand e di valorizzazione dell’heritage al fine di potenziare lo sviluppo del marchio.
Ora i poteri esecutivi nelle mani del presidente
Con riferimento alla governance della società per il periodo intercorrente tra il 6 marzo 2025 e la data di nomina del nuovo ad, i poteri esecutivi verranno conferiti al presidente che proporrà una distribuzione delle deleghe e verrà supportato da un comitato consultivo di presidenza per la transizione composto da esperti con consolidata esperienza nel settore che hanno già operato con ruoli apicali all’interno della società, composto da James Ferragamo, Ernesto Greco e Michele Norsa (che assumerà l’incarico di chairman special advisor), per consolidare la nuova fase di sviluppo sostenibile dei valori fondanti del brand partendo dal lavoro svolto fino ad adesso con l’obiettivo di passare ad una nuova fase nel processo di rinnovamento, accelerarne l’implementazione e rafforzarne il fondamentale legame con l’heritage del marchio: "La società -sottolinea il presidente- è determinata a perseguire i principi fondanti che hanno ispirato la mia famiglia in tanti anni di attività ed infatti il percorso verrà proseguito con il desiderio di ispirarsi ai valori profondamente distintivi che hanno contraddistinto la nostra storia".
L'accordo economico
L’accordo raggiunto con Marco Gobbetti prevede, oltre all’erogazione della retribuzione e dell’emolumento fisso sino alla data di cessazione e al mantenimento di taluni fringe benefit sino al 31 dicembre 2025, il riconoscimento, entro 30 giorni dalla cessazione dei rapporti, dell’importo di complessivi 4,45 milioni di euro lordi a fronte della cessazione del rapporto di lavoro e 50.000 euro lordi a fronte delle rinunce prestate dal manager rispetto all’esecuzione e cessazione dei rapporti intercorsi, fra cui, in particolare, la rinuncia ai bonus Sti 2024, Restricted shares 2024 Lti cosiddetti 'special award' 2022-2026.
Alla data odierna Gobbetti, che non ricopre incarichi nei comitati endoconsiliari della società, detiene n.309.077 azioni di Salvatore Ferragamo.