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Bove, dal malore a Sanremo: il centrocampista sul palco dell’Ariston
Il giocatore della Fiorentina sarà ospite di Carlo Conti nella serata finale del Festival
![Edoardo Bove - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d083532dc10-de418644007b-1000/format/big/bove-fg.jpeg)
Edoardo Bove sarà ospite nella serata finale del Festival di Sanremo 2025. Il centrocampista della Fiorentina, colpito da un malore in campo lo scorso dicembre, salirà sul palco dell'Ariston per raccontare la sua esperienza: "Lui ha subito questo trauma, questo momento di vita terribile a 22 anni e racconterà come sta vivendo un ragazzo di 22 anni una cosa del genere. Cosa ha significato", ha spiegato Carlo Conti in conferenza stampa.
Il malore durante Fiorentina-Inter
L'esperienza di Edoardo Bove comincia l'1 dicembre 2024, al 17' minuto di Fiorentina-Inter, gara valida per la 14esima giornata di Serie A. L'ex centrocampista della Roma si è infatti improvvisamente accasciato a terra e ha perso conoscenza, venendo subito trasportato nell'ospedale di Careggi. La partita è stata rinviata e al giocatore, che ha trascorso alcuni giorni in terapia intensiva, è stato installato un defibrillatore sottocutaneo amovibile. Il recupero prosegue bene, ma gli interrogativi sul continuo della carriera di Bove rimangono.
Al momento infatti le stringenti regole della Serie A non consentono di scendere in campo con un defibrillatore sottocutaneo. Ecco perché, quando potrà tornare ad allenarsi per recuperare forma e condizione, la carriera di Bove potrebbe continuare all'estero, con diversi club europei che in passato si erano già interessati a lui.
Le parole di Bove
In quei giorni difficili, Bove ha ricevuto non solo l'affetto di famiglia e amici, ma di tutto il mondo del calcio e non solo. "I questi giorni difficili ho avuto modo di pensare molto. Seppur la condivisione sui social non sia nella mia natura, vorrei esternare un pensiero che mi ha colpito nel profondo. Lo spiacevole episodio avvenuto durante Fiorentina-Inter, mi ha dimostrato, ancor più di quanto pensassi, che il calcio è molto più di una partita, di un campionato, o di una carriera", sono state le prime parole del centrocampista della Fiorentina pubblicate sui propri social, "il calcio è una comunità di persone, legate dalla stessa passione, che condividono momenti di gioia, commozione, rabbia, delusione e sofferenza".
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"Proprio in questi momenti mi rendo conto di quanto questo sport sia genuino, di quanto, al dì la dei risultati, della competizione o della concorrenza siamo tutti uniti. Uniti da un legame che a maggior ragione, una volta creato, si rafforza nei momenti di difficoltà, diventando quasi indissolubile. Un legame che ti trasmette amore ed emozioni difficili da spiegare. Un legame che ti dà la forza di superare qualsiasi ostacolo", ha scritto il 22enne, "ne parlo perché l’ho vissuto sulla mia pelle in questi giorni: l’affetto che ho ricevuto, il calore dei tifosi, il supporto da parte dei compagni e degli avversari, la vicinanza di tutto il mondo del calcio è stato un qualcosa che mi ha dato una forza e un coraggio incredibili".
Bove ha continuato: "Mi sono sentito circondato da un’energia positiva che mi ha permesso di rimanere tranquillo, di non sentire la solitudine che spesso è presente in questo tipo di difficoltà. Per questo motivo, vorrei che tutti ci impegnassimo a non dimenticare la vera essenza del nostro sport, a non lasciarci offuscare troppo dal suo lato commerciale e a non dare per scontato il suo spirito autentico. Perché nonostante tutto, quello che è successo domenica è la testimonianza della parte genuina del calcio: quella che si nutre di emozioni vere, di storie personali e di un forte legame tra chi gioca e chi tifa. Detto questo, sono veramente grato di appartenere a questo mondo e vi ringrazio dal profondo del cuore per l’affetto e la vicinanza che mi avete dimostrato! Io sto bene e questa è la cosa più importante! Ci vediamo presto… In Campo! Edo". Prima però c'è l'Ariston.
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Sport
Calcio, a cosa serve il Var se non può intervenire su un...
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Il caso del pallone uscito in Inter-Fiorentina non rientra nel protocollo che prevede l'intervento del Video Assistant Referee
![Arbitro al Var - FOTOGRAMMA](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d081b94fa96-d974c464d75b-1000/format/big/internazionale_v_udinese_-_serie_a_-_san_siro.jpeg)
Il o la Var, anche sul 'genere' non c'è accordo, è stata un'innovazione decisiva per il calcio e per la gestione delle controversie arbitrali. Ma a più di sette anni di distanza (la prima partita in Italia con assistenza Var è Juventus-Cagliari del 19 agosto 2017) dall'introduzione del Video Assistant Referee, letteralmente un assistente che collabora con l'arbitro avendo un video davanti, c'è una domanda ricorre: perché il Var (scegliamo il maschile sono perché più appropriato allo scioglimento dell'acronimo) non può intervenire quando c'è un errore clamoroso come il pallone uscito prima del goal di Inter-Fiorentina?
La risposta, tecnicamente, c'è: non lo prevede il protocollo Var. Perché il protocollo Var, la procedura che fa scattare l'intervento degli uomini che sono davanti al video si può applicare solo all'azione che porta al goal. Nel caso del cross di Alessandro Bastoni, si tratta dell'azione precedente, che si chiude con la concessione di un calcio d'angolo che non andrebbe concesso. Tecnicamente, si tratta di un'altra APP, ovvero di una Attacking Possession Phase, che non essendosi chiusa con una situazione di gara che il Var può analizzare, termina senza revisioni possibili.
Quali sono quindi le azioni di gara che il Var può analizzare? Sono solo quattro: goal valido o non valido; calcio di rigore o non calcio di rigore, espulsione per rosso diretto; ammonizione o espulsione per un calciatore al posto di un altro. Questo nei casi in cui ci si trovi di fronte a due sole ipotesi: un chiaro ed evidente errore dell'arbitro o un grave episodio non visto.
La ratio di questo protocollo è stata sempre spiegata con la scelta, giusta, di non delegare al Var quello che deve decidere l'arbitro e di non prevedere un continuo ricorso alla moviola in campo. Ora, i diversi casi che si ripetono, e l'ultimo di Inter-Fiorentina ne sintetizza molti, alimenta i dubbi di chi continua a chiedersi se la strada intrapresa sia quella giusta. Si può fare da due punti di osservazione opposti: chi si ritiene più conservatore vorrebbe meno Var possibile, fino a tornare a 'santificare' l'errore umano; chi è più progressista vorrebbe che il Var potesse intervenire quando gli errori sono evidenti, estendendo il protocollo.
Quello che sembra non più facilmente tollerabile è che il risultato del campo possa essere influenzato da interventi 'televisivi' che non hanno nulla a che fare con il gioco (i rigori per un tocco con il polpastrello di una mano che i giocatori non possono far sparire) o da macroscopici errori dell'arbitro che non si possono correggere per 'carenza di protocollo'. Perché la domanda di fronte a casi come quello di Inter-Fiorentina non diventi: a cosa serve allora il Var? (Di Fabio Insenga)
Sport
Nainggolan e l’arresto: “Io trattato come...
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L'ex centrocampista di Roma e Inter ha parlato dell'accusa di traffico internazionale di cocaina
![Radja Nainggolan - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d081ef7f408-df11c569e6bd-1000/format/big/nainggolan_fg.jpeg)
Torna a parlare Radja Nainggolan. Il centrocampista belga, arrestato nelle scorse settimane ad Anversa con l'accusa di traffico internazionale di cocaina, ha spiegato la situazione: "L'interrogatorio è durato quattro ore e si sono fatte le 18, quando era troppo tardi per chiamare un giudice istruttore. Quindi hanno deciso di farmi passare la notte in cella", ha spiegato al quotidiano Het Laatste Nieuws, "la prigione è stata un'esperienza strana, che non vorrei più rivivere. La notizia si è diffusa rapidamente, sembrava che avessero rinchiuso Pablo Escobar".
"Io non ho nulla a che fare con quei casi di droga e infatti non mi è stata fatta alcuna domanda su tale tema", ha raccontato l'ex giocatore di Roma e Inter, "l'interrogatorio si è incentrato soprattutto sul mio rapporto con quella persona (il principale indagato di un'operazione che coinvolge altre 15 persone, ndr) non con quei casi di droga, tanto che su quello non mi è stata fatta alcuna domanda".
"Lui è un amico, è sempre stato sincero con me, a volte ci siamo aiutati a vicenda anche dal punto di vista finanziario. Non posso dire nulla di male su di lui, ma non sono mai stato coinvolto in affari loschi", ha continuato Nainggolan, "ho dovuto dirlo anche alle mie quattro figlie. La più grande ha 17 anni, mi ha fatto un sacco di domande. A scuola gli hanno chiesto del mio arresto e ha cercato di difendermi, le ho detto di non preoccuparsi e che sono innocente".
Sport
Paolini, esordio vincente a Doha: Jasmine batte Garcia e...
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La tennista azzurra ha superato la francese in due set. Eliminato Nardi a Marsiglia
![Jasmine Paolini - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d082ce21a62-0e14add6f017-1000/format/big/paolini_fg.jpeg)
Esordio vincente per Jasmine Paolini a Doha. La tennista azzurra, grande protagonista del 2024 e numero 4 del mondo, ha battuto oggi, martedì 11 febbraio, la francese Caroline Garcia, al 76esimo posto nel ranking Wta in due set con il punteggio di 6-3, 6-4 nel primo turno del torneo. Agli ottavi di finale Paolini affronterà la vincente di Samsonova-Ostapenko.
Paolini è subito riuscita a imporre il proprio ritmo, nonostante qualche errore di troppo in apertura, e alza il livello nei punti decisivo, annullando tutte le palle break dell'avversaria e portando a casa il primo set 6-3. Garcia prova una reazione all'inizio del secondo, con il parziale che prosegue in equilibrio fino all'affondo decisivo di Paolini, che conquista il set 6-4 e il match.
Eliminato invece Luca Nardi, impegnato nell'Atp di Marsiglia. Il tennista azzurro è stato battuto nettamente in due set da Daniel Altamaier, numero 80 del ranking, con un doppio 6-2.