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Giulio Tremonti: “Rischiamo una crisi finanziaria enormemente peggiore di quella del 2008”
Intervista al presidente della Commissione Affari esteri e comunitari della Camera, autore del libro 'Guerra o Pace'
"Il rischio che stiamo correndo è che si replichi su scala enormemente peggiore la crisi finanziaria del 2008. Dove e come non lo so ma è altamente probabile che avvenga". Giulio Tremonti, presidente della Commissione Affari esteri e comunitari della Camera e autore del libro 'Guerra o Pace' in libreria per Solferino, lo dice in un'intervista all'Adnkronos che affronta diversi temi di attualità, dai dazi di Donald Trump al ruolo della Ue nella competizione globale, sempre tenendo in stretta relazione i corsi e i ricorsi della storia.
Come nasce questa previsione, dove affonda le sue radici?
Nel 2007 ho previsto che la crisi sarebbe arrivata nel 2008. Fu una crisi finanziaria e della globalizzazione. Ho scritto ‘Il fantasma della povertà’ nel 1994, sostenendo che l'Occidente con il principio della globalizzazione esportava capitali e importava povertà, con la perdita di posti di lavoro e i salari livellati su quelli orientali. Nel 2006, per sostenere la working class con la leva finanziaria, negli Stati Uniti inventarono i mutui subprime. E saltò il sistema finanziario. Oggi, il mondo è ancora più artificiale di allora. Come hai l'AI, l'intelligenza artificiale, hai anche la finanza artificiale. La Casa Bianca annuncia 550 mld di investimenti ma poi arriva un software cinese da 5 mln che fa perdere decine di milioni a Wall Street. C'è un eccesso di finanza e il problema è anche la qualità della finanza.
Quali altre analogie vede con il presente?
Oggi molto del voto repubblicano negli Stati Uniti si può leggere come una parte della reazione alla povertà che si è manifestata in vaste aree del paese. Il libro del vicepresidente JD Vance, 'Elegia americana', rappresenta perfettamente il tema e adesso molto della politica della Casa Bianca è ispirato alla correzione degli errori fatti.
Immagino si riferisca ai dazi e alla politica commerciale
I dazi hanno una doppia logica, quella di polizia e quella di economia: li uso contro la droga o voglio ricostruire la manifattura che si è persa. E' troppo presto per dire come Trump li utilizzerà in una logica economica. Quello che posso ricordare è che nell'Ottocento si diceva che i confini non attraversati dalle merci sono attraversati dagli eserciti. Ed è una cosa che eviterei.
Come se ne esce, cosa si può fare per evitare una guerra commerciale globale?
Se ne esce con le regole. Il mio libro si intitola 'Guerra o Pace' e la pace è un impianto di regole, perché non puoi vivere in un mondo in cui l'unica regola è che non ci sono regole. Noi nel 2008 proponemmo il Global legal standard ma fu 'battuto' dal Financial stability bord, secondo il quale non servivano nuove regole per l’economia, ma solo dei nuovi criteri per la finanza.
Un altro errore, dal suo punto di vista. A proposito di errori, quali sono quelli che ha fatto l'Europa, che oggi si trova in una posizione 'scomoda' rispetto agli Stati Uniti di Trump?
Le Istituzioni europee continuano a formulare piani e progetti. Dovrebbero invece ripartire da un 'mea culpa' e dagli errori fatti, a partire dall'eccesso di regole e dall'austerità. L'Europa è il continente più regolato e quindi più bloccato del mondo, tanto che Gugliemo Marconi e Bill Gates oggi finirebbero in galera per quello che hanno fatto. L'Europa è stata politicamente spiazzata. Mentre nel 1992 faceva il Trattato di Maastricht fondato sulla moneta unica e sul mercato perfetto, due anni dopo nel 1994 a Marrakech nasceva il WTO. Ovvero, l'opposto dell'Unione europea. E l'Europa con il divieto di aiuti di Stato e con la regolamentazione antitrust si è trovata a competere con chi pratica gli aiuti di Stato (la Cina) e chi ha sostanzialmente abolito l'antitrust (gli Stati Uniti).
Un altro errore a cui lei ha fatto spesso riferimento risale alla nascita dell'Euro.
Quando nasce, l’Euro è costruito in alternativa al Marco per evitare che il potere monetario fosse tedesco. Non è stata pensata in positivo, come moneta globale, è stata creata per evitare un inconveniente e non per creare un’opportunità. Per questo, andava fatta la banconota da un euro, nella logica di una competizione con il dollaro. Romano Prodi continua a dire che servivano doppi cartelli, ma il problema è stato un altro. Quando l'Euro ha iniziato a circolare c'è stata una mancata percezione del valore reale della monetina da un euro, che si metteva con disinvoltura sul piattino del caffè al bar.
Come potrebbe cambiare rotta l'Europa, oggi?
Citando Albert Einstein, non si può affidare la soluzione dei problemi a chi li ha causati. Fa un certo effetto che chi ha fatto errori per venti anni ora ti dica cosa fare. Ursula Von der Leyen ha lanciato al Bussola per la competitività della Ue nello stesso giorno in cui la Gazzetta ufficiale dell'Unione europea usciva con nuove regole sulle larve nella farina, sui chiodi di papavero, sugli strumenti musicali, sulle lavatrici. Più che competitività, forse la parola giusta da usare è libertà.
Nelle sue analisi ha spesso criticato la globalizzazione e, soprattutto, l'ideologia globalista.
La globalizzazione come ideologia si è schiantata. Nell'utopia della globalizzazione il mercato stava sopra tutto il resto sotto, la macchina produttiva magica sopra e la politica, lo Stato, i popoli sotto. Invece di portare la pace, il primato del mercato su tutto il resto ha portato il 'Mundus furiosus'.
E' il titolo di un altro suo libro. Le chiedo, a questo punto, cosa resta della globalizzazione.
Se la globalizzazione come ideologia è in crisi, il mondo resta globale. Gli oceani sono comunque solcati da navi porta container, sulla rete le informazioni circolano su scala universale. Il mondo è globale, è finita l'utopia della globalizzazione e sono tornati Stati e potenze nazionali. E' quello che sta facendo l'America di Trump, una proiezione nel mondo globale della forza nazionale: vale per i dazi e per un'estensione geopolitica che va da Panama alla Groenlandia. (Di Fabio Insenga)
Economia
Spada (Assolombarda): “Cosmetica in crescita sul...
Il presidente di Assolombarda all’inaugurazione della nuova sede di L'Oréal Italia a Milano ‘Beauty Hub’: “Importante che un’azienda come questa investa con innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione”
“Tutti gli investimenti nella città di Milano sono i benvenuti. Questo lo è in modo particolare perché il settore della cosmetica è in forte crescita sul territorio milanese. Cuba infatti 11,2 miliardi. Queste sono le previsioni di fatturato per il 2024 e rappresentano il 67% del fatturato della cosmetica a livello italiano. Questo, quindi, è un importante presidio. Il fatto che un'azienda investa con principi di innovazione, sostenibilità e con una forte apertura all'internazionalizzazione per noi e per il nostro territorio è molto importante”.
E’ quanto affermato da Alessandro Spada, presidente Assolombarda, alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede di L’Oréal Italia a Milano ‘Beauty Hub’.
Economia
Superbonus, chi deve comunicare la variazione catastale e...
Lettere dall’Agenzia delle Entrate per chi non ha presentato la dichiarazione di variazione catastale dopo aver beneficiato del Superbonus: le istruzioni per mettersi in regola
Dopo aver effettuato i controlli su cittadine e cittadini che hanno beneficiato del Superbonus e, pur essendo tenuti, non hanno inviato la dichiarazione di variazione catastale, l’Agenzia delle Entrate ha annunciato l’invio delle lettere per comunicare le irregolarità.
Sono due le strade da percorrere, se si riceve un avviso relativo alla maxidetrazione: dimostrare di essere in regola o procedere con gli adempimenti e il pagamento delle sanzioni.
Le istruzioni da seguire arrivano direttamente dall’Amministrazione finanziaria con il provvedimento del 7 febbraio 2025.
Mancata variazione catastale da Superbonus: dalle Entrate le lettere sulle irregolarità
L’obbligo di comunicare la variazione catastale per chi ha beneficiato del Superbonus non è generalizzato, ma riguarda coloro che hanno apportato rilevanti miglioramenti all’immobile che incidono anche sulla rendita catastale.
Sulla base di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2024, l’Agenzia delle Entrate ha effettuato i relativi controlli, basandosi su liste selettive, che sono state elaborate grazie a strumenti avanzati di analisi e interoperabilità delle banche dati, e ha individuato i casi di irregolarità.
Le lettere sul mancato invio della dichiarazione catastale arrivano via PEC o raccomandata e sono visibili anche nel cassetto fiscale disponibile nell’area riservata dle portale istituzionale.
Lettere dall’AdE per mancata variazione catastale da Superbonus: come mettersi in regola
I destinatari delle comunicazioni relative al Superbonus hanno due strade per rispondere.
I cittadini e le cittadine che ritengono di non aver commesso alcuna violazione possono segnalare eventuali inesattezze o fornire elementi, fatti e circostanze che non sono state considerate dell’Agenzia delle Entrate ma che potrebbero essere utili a dimostrare di essere in regola.
È possibile trasmettere i dati rilevanti tramite il servizio online “Consegna documenti e istanze” disponibile sul portale istituzionale, eventualmente anche rivolgendosi a ad altri soggetti delegati.
Se, invece, si ammette l’errore, è necessario rimediare regolarizzando la propria posizione: servirà presentare la dichiarazione di variazione catastale e versare le sanzioni, beneficiando del ravvedimento operoso che permette di ridurre le somme dovute in relazione al tempo trascorso dalla violazione.
Economia
L’Oréal Italia, Sobiecka: “Inaugurazione Beauty Hub...
La presidente e amministratrice delegata di L'Oréal Italia all’inaugurazione della nuova sede a Milano: “Cinque i valori che hanno guidato tutte le nostre scelte: la bellezza, l'italianità, la sostenibilità, il networking e il wellbeing”
“Questo evento rappresenta per noi un momento di profondo significato e un’occasione per ribadire il nostro impegno verso una crescita sostenibile e responsabile. I nuovi uffici della nostra azienda sono stati progettati per garantire il massimo rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, con spazi e tecnologie pensati per ridurre l’impatto ecologico e promuovere un ambiente di lavoro inclusivo, dinamico e ispirato alla nostra missione di bellezza responsabile. L’Italia ci ha accolto oltre cento anni fa e siamo orgogliosi di far parte del tessuto economico e sociale di Milano”. Così Ninell Sobiecka, presidente e amministratrice delegata di L'Oréal Italia, alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede di L’Oréal Italia a Milano ‘Beauty Hub’, sita in Piazza Fernanda Pivano 1.
La presidente e amministratrice delegata di L'Oréal Italia ha illustrato, poi, i cinque principi ispiratori per la costruzione del nuovo building: “Il primo è la bellezza, poi l'italianità, la sostenibilità, il networking, il wellbeing. Bellezza perché siamo leader di questo mercato e ci dedichiamo da oltre un secolo solo a quest’unica passione, la bellezza appunto - spiega - Italianità perché siamo un Gruppo internazionale con radici forti in Italia e questo nuovo ufficio vuole essere anche un omaggio alla bellezza e alla cultura del Paese. A riprova di ciò, le nostre sale riunioni sono chiamate ‘Dolomiti’, ‘Eolie’ e ‘Cinque Terre’ e la nostra caffetteria si chiama ‘Piazzetta’, dove disponiamo anche di una terrazza Belvedere”.
“Sostenibilità perché è veramente un punto molto importante per L'Oréal, come dimostrano gli obiettivi del nostro programma L'Oréal for the Future. Riceveremo inoltre presto una certificazione a conferma di questo impegno - sottolinea Sobiecka - Networking perché abbiamo voluto creare uno spazio di co-creazione, in quanto per noi le migliori idee si trovano sempre quando possiamo lavorare insieme. Per questo abbiamo creato molti spazi differenti come le sale per il brainstorming, per fare video conferenze, ma anche molto spazio per il coworking. Vogliamo aprirci all'esterno e invitare aziende e istituzioni a venire a lavorare insieme a noi”.
“Da ultimo wellbeing, perché noi mettiamo sempre le persone al centro e tutto lo spazio è progettato per pensare al benessere delle persone, cominciando dall’illuminazione, fino ai tipi di sale: abbiamo due terrazze, due caffetterie, una sala per l’allattamento, un negozio e tanti altri servizi per i nostri collaboratori”, conclude.