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All’Istituto di Cultura di Londra il viaggio fotografico in Italia di Luigi Ghirri
Presidente Museo di Fotografia Contemporanea Rondoni: "Le immagini della mostra raccontano un'Italia nuova rispetto a Grand Tour, non stereotipata, ma di 'pensiero'. Raccontano un luogo sempre da scoprire"

'Il Viaggio in Italia' del fotografo Luigi Ghirri è sbarcata a Londra all'Istituto Italiano di Cultura diretto da Francesco Bongarrà. Gli esperti di fotografia della capitale britannica hanno tributato una grande accoglienza all’esibizione, aperta con un’affollata cerimonia, di 86 immagini curata da Matteo Balduzzi. Una grande mostra (dopo Londra farà tappa a Istanbul, al Museo Nazionale di Arte Turca e Islamica), che celebra l’anniversario dei 40 anni del progetto fotografico ideato da Luigi Ghirri nel 1984 e considerato una pietra miliare della storia della fotografia contemporanea italiana.
Gli scatti esposti nelle sale di Belgrave Square, non sono solo firmati da Luigi Ghirri, sono anche di Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianantonio Battistella, Vincenzo Castella, Andrea Cavazzuti, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Vittore Fossati, Carlo Garzia, Guido Guidi, Shelley Hill, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Claude Nori, Umberto Sartorello, Mario Tinelli, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura e Cuchi White.
"Raccontano un’Italia nuova rispetto ai Grand Tour dell’800. Un’Italia diversa e bellissima perchè vera, illustrata da immagini che, quarant’anni fa come oggi, ci permettono di comunicare e trasmettere l’immagine di un’Italia non stereotipata, ma ‘di pensiero. Un’eccellenza", spiega il presidente del Mufoco - Museo di Fotografia Contemporanea Davide Rondoni. "Racconta un luogo sempre da riscoprire, l'Italia - aggiunge- Perché l'Italia forse è uno Stato, forse è una nazione e un incrocio di etnie, ma certamente è quel che gli artisti vedono". Promossa dalla direzione generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura, dal Mufoco e dall’Istituto Italiano di Cultura di Londra, in collaborazione con l’Archivio Eredi di Luigi Ghirri. L’esposizione è visitabile sino al 28 marzo.
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Cultura
‘L’algoritmo dell’uguaglianza’, Ai e diritti...
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La prefazione del volume è stata redatta dalla senatrice a vita Liliana Segre
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"L’algoritmo dell’uguaglianza. Intelligenza Artificiale, diritti della persona, crescita delle imprese" è il titolo del nuovo volume curato da Ruben Razzante, studioso e docente di Diritto dell’informazione all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, pubblicato da Franco Angeli. Una raccolta di saggi che vuole essere un utile contributo alla questione quanto mai urgente del progresso dell’Intelligenza artificiale come strumento di contrasto alle discriminazioni e volàno di una nuova coesione sociale globale. A ciascuno dei coautori è stato chiesto di svolgere riflessioni attinenti al proprio ambito di impegno professionale, aziendale e istituzionale, seguendo un approccio costruttivo e responsabile all’uso dell’Ai, al fine di mostrare come gli algoritmi possano armonizzarsi con i valori e i diritti fondamentali dell’uomo.
L’Ai sta producendo una sorta di jet lag, di disallineamento tra i tempi dell’innovazione tecnologica e quelli delle azioni umane. Per evitare di perdersi dietro alle lusinghe di cosmi artefatti, rischiando di cadere nella trappola dell’anestesia della ragione, diventa indispensabile aprire lo scrigno virtuale dell’algoritmo e scrutare con cura gli elementi che ne ispirano il funzionamento. Il filo sottile che lega le pagine di questa pubblicazione è proprio la loro riconducibilità ai valori dell’uguaglianza, dell’inclusività, dell’accessibilità, della sostenibilità nel dispiegarsi dell’Intelligenza artificiale. Una sorta di 'operazione verità' sull’Ai, per rinvigorire la democrazia della Rete, allontanando lo spettro del totalitarismo digitale.
La prefazione del volume è stata redatta dalla senatrice a vita Liliana Segre, la quale ha evidenziato l’importanza di un miglior utilizzo dell’AIi per contrastare la diffusione dei discorsi d’odio in Rete e, in generale, di ogni forma di discriminazione. L’obiettivo da lei indicato è “[...]di costruire un futuro digitale e sociale più inclusivo, civile e democratico e così trasformare il web in uno spazio sicuro, di interazione formativa e informativa".
Cultura
Scoperto Ercole della Valdelsa, statua romana di 1.700 anni...
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Alta poco più di 50 centimetri, è tornata alla luce nel comune di Montaione (Firenze)

Una piccola statua della tarda età imperiale romana in marmo bianco (III-IV secolo d.C.), priva della testa e ricomponibile da tre frammenti combacianti, è stata scoperta nella scorsa estate durante uno scavo in concessione da parte del Comune di Montaione (Firenze) in un terreno di proprietà privata. Alta poco più di 50 centimetri, la statua rappresenta Ercole, il mitico figlio di Zeus e della mortale Alcmena, raffigurato in piedi in un momento di riposo. L'identificazione della scultura con il celebre protagonista delle dodici fatiche è stata resa possibile dalla presenza dei tipici attributi del possente semidio: la clava, la pelle del leone Nemeo, ucciso da Ercole nella prima fatica e, ai piedi della figura, la testa di un toro, che rimanda invece alla cattura del toro cretese e quindi alla settima fatica.
L'annuncio dell'eccezionale ritrovamento è stato dato oggi dalla soprintendente Antonella Ranaldi, durante la conferenza stampa di presentazione di tourismA - Salone dell'Archeologia e Turismo culturale: l'Ercole della Valdelsa, come è stato ribattezzato, è stato restaurato in tempi record e sarà presentato in anteprima proprio nel primo giorno di tourismA venerdì 21 febbraio nel corso dell'incontro "Ultime dalla Toscana", organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato (ore 9:30-13:00) al Palazzo dei Congressi di Firenze. La statua è tornata alla luce durante l'ultima campagna di scavo della villa/mansio romana (IV-V secolo d.C.) nella Valdelsa fiorentina, ad opera degli archeologi dell'Associazione Culturale Valdelsa fiorentina e del Dipartimento Sagas dell'Università di Firenze, coadiuvati dagli studenti stranieri dell'Istituto Irlab iscritti alla Summer school associata allo scavo.
"La piccola statua di Ercole costituisce oggi una preziosa testimonianza dell'alto livello decorativo del complesso architettonico da cui essa proviene, interpretabile come villa di un ricco possidente o, più probabilmente, come mansio, ovvero una stazione di sosta lungo una strada romana, spesso dotata di un annesso termale, come nel caso dell'edificio di Montaione", ha spiegato la soprintendente Ranaldi. Nello stesso contesto nel XIX secolo venne casualmente rinvenuta un'altra statua, interpretabile come Atena, che oggi fa parte della collezione privata dei proprietari del terreno su cui insistono gli scavi.
Le indagini stratigrafiche promosse dal 2012 dal Comune di Montaione hanno consentito il recupero di altri reperti ceramici, tra i quali spicca un glirarium, un contenitore in terracotta utilizzato per l'allevamento dei ghiri. Tra le strutture conservate in situ, particolarmente interessante è anche un ricco annesso termale, decorato da marmi e mosaici pavimentali e parietali, come testimoniato dal rinvenimento di numerose tessere in pasta vitrea con la lamina d'oro.
Attualmente, un team di esperti sta conducendo uno studio preliminare sulla statua di Ercole, con il restauro realizzato con il contributo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. I risultati di questo studio, suggeriscono una datazione della statua tra la media e la tarda età imperiale (III-IV sec. d.C.) coerentemente con il periodo di massimo sviluppo architettonico e decorativo dell'edificio in corso di scavo.
Successivamente la statua sarà in mostra temporaneamente presso i locali dell’Università di Firenze, per essere poi esposta definitivamente presso il Museo Civico di Montaione, dove sono conservati numerosi reperti archeologici provenienti dallo scavo.
(di Paolo Martini)
Cultura
A Roma la mostra “L’Arte dei Papi, dal Perugino...
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L'esposizione, che sarà presentata il 20 febbraio, si terrà a Castel Sant'Angelo dal 6 marzo al 31 agosto
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'L'Arte dei Papi, dal Perugino al Barocci'. Questo il titolo della mostra in programma a Roma, a Castel Sant'Angelo, dal 6 marzo al 31 agosto. L'esposizione, organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura, verrà presentata giovedì 20 febbraio alle 17 a Castel Sant'Angelo.
A presentare la mostra sarà Giuseppe Lepore, presidente del Centro Europeo per il Turismo e la Cultura. Dopo i saluti istituzionali di Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio Regionale del Lazio e di Flavio Pace, arcivescovo titolare e segretario del dicastero per la promozione dell'Unità dei Cristiani, la presentazione sarà introdotta da Luca Mercuri, dirigente delegato Pantheon e Castel Sant'Angelo - Direzione Musei Nazionali della città di Roma. Interverranno Massimo Osanna, direttore generale Musei del Mic, Alfonsina Russo, capo dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale del Mic, Mario Turetta, capo dipartimento per le attività culturali del ministero della Cultura. Saranno presenti inoltre i curatori della mostra, Arnaldo Colasanti e Annamaria Bava.