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Sanremo 2025, Lucio Corsi chi è: l’infanzia, lo stile inconfondibile e l’amore per la Toscana
Il titolo del brano che l’artista porterà sul palco del Teatro Ariston è 'Volevo essere un duro'
![Lucio Corsi - Sanremo - Fotogramma/IPA](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0acf22d9ed-de8fa19b1531-1000/format/big/lucio_corsi_sanremo_ftg_ipa.jpeg)
Lucio Corsi torna questa sera, mercoledì 12 febbraio, sul palco del Festival di Sanremo 2025 per cantare la sua 'Volevo essere un duro'.
Questo è per l'artista l’esordio in gara tra i big alla kermesse canora. Sul suo brano in gara al Festival ha spiegato: "È una ballata, la forma di canzone a cui sono più legato: mi consente di utilizzare parole in comodità, considerando la ricchezza della nostra bella lingua italiana".
Lucio Corsi chi è
Lucio Corsi nasce a Grosseto nel 1993. È cresciuto a Vetulonia, nella Maremma Toscana, luogo suggestivo che ha influenzato particolarmente il suo percorso artistico e musicale. Sin dai primi anni dell’adolescenza, Lucio si è appassionato alla musica iniziando a scrivere canzoni con riferimenti al mondo rurale che ha vissuto sin dall'infanzia e che gli hanno dato l’opportunità di esibirsi nei locali e nelle piazze della sua città natale.
Si trasferisce a Milano per intraprendere la carriera musicale e nel 2015 comincia a pubblicare i suoi primi lavori mescolando diverse influenze tra il rock progressivo, il cantautorato e testi poetici, cogliendo subito l’attenzione per il suo stile inconfondibile. Viene accostato ad artisti come David Bowie e Renato Zero. "Voglio canzoni che mi portino altrove, che mi facciano immaginare di essere qualcun altro". Con queste parole, Lucio Corsi ha raccontato all'Adnkronos la sua visione della musica, che deve essere un viaggio lontano dal presente e dalla realtà immediata.
Nel 2014 pubblica il suo primo EP contenente cinque tracce dal titolo “Vetulonia Dakar” e il 17 agosto apre il concerto degli Stadio. L’anno successivo arriva il suo primo album dal titolo “Altalena Boy/Vetulonia Dakar”, distribuito da Sony Music. Nel 2017 apre i concerti dei Baustelle e di Brunori Sas, anche lui tra i nomi dei Big di Sanremo 2025.
Nel 2020 Lucio Corsi pubblica “Cosa faremo da grandi?” e il 21 aprile 2023 pubblica, per Sugar Music, “La gente che sogna”. Corsi è tornato recentemente con un nuovo singolo, "Tu sei il mattino", accompagnato da un videoclip che vede la partecipazione straordinaria di Carlo Verdone. Un sodalizio artistico che si estende anche alla terza stagione della serie televisiva 'Vita da Carlo'. Curiosamente, la sua partecipazione al Festival era stata anticipata nella finzione televisiva. Quello che sembrava solo un colpo di scena nella fiction si è trasformato in una realtà concreta.
La partecipazione a Sanremo
Il nome del cantautore toscano è stato spesso citato tra i possibili partecipanti al Festival di Sanremo 2025: "È una sfida per ogni artista. Ci sono tanti musicisti che amo che ci sono andati e ci sono passati nella maniera più giusta possibile. Penso a Rino Gaetano, Vasco Rossi, Lucio Dalla e tanti altri. Poi ce ne sono altri che amo ugualmente e che non ci sono mai stati. Perciò è una battaglia interiore per ogni musicista. Mettersi davanti a tanti occhi è una cosa difficile. Serve il momento esatto, la crescita e l'esperienza giusta alle spalle. Fa paura. Ma le cose paurose, alla fine, sono anche interessanti.", aveva detto. Per la sua autenticità e stile peculiare, Lucio Corsi è uno degli artisti più attesi di Sanremo 2025.
'Volevo essere un duro' testo
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro
Un robot
Un lottatore di sumo
Uno spaccino in fuga da un cane lupo
Alla stazione di Bolo
Una gallina dalle uova d’oro
Però non sono nessuno
Non sono nato con la faccia da duro
Ho anche paura del buio
Se faccio a botte le prendo
Così mi truccano gli occhi di nero
Ma non ho mai perso tempo
È lui che mi ha lasciato indietro
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro no
Un robot
Medaglia d’oro di sputo
Lo scippatore che t’aspetta nel buio
Il Re di Porta Portese
La gazza ladra che ti ruba la fede
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Cintura bianca di Judo
Invece che una stella uno starnuto
I girasoli con gli occhiali mi hanno detto
“Stai attento alla luce”
E che le lune senza buche
Sono fregature
Perché in fondo è inutile fuggire
Dalle tue paure
Vivere la vita è un gioco da ragazzi
Io
Io volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Non sono altro che Lucio
Non sono altro che Lucio
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Tv & Gossip
Anticipazioni “Tempesta d’amore”: un sogno che...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2025/02/13/redazione_162207205830_275.jpg)
Eccoci di nuovo a raccontarvi gli sviluppi di Tempesta d’amore, quella soap che ci fa illudere di poter sognare un lieto fine per ognuno dei suoi protagonisti, salvo poi gettarci in un vortice di emozioni contrastanti. Stavolta, tutto ruota attorno a Eleni Schwarzbach e alla felicità che sembrava finalmente a portata di mano.
Un annuncio di gioia e troppi dubbi alle spalle
Per un po’, abbiamo creduto che Eleni, lasciandosi alle spalle i suoi conflitti interiori, fosse riuscita a conquistare un pizzico di serenità. Il suo legame con Julian Specht, a un certo punto, pareva solido abbastanza da farle pensare a un matrimonio. Non lo avremmo detto, e invece l’idea di restare con lui, dopo qualche tentennamento, aveva preso forma. Poi il fulmine a ciel sereno: la gravidanza. Un dono inaspettato, uno slancio di speranza. Chi non avrebbe scommesso su un futuro pieno di luce?
La diagnosi che spezza il cuore
E invece, nel giro di poche scene, ecco il dramma puro. Un malore, la corsa in ospedale, l’ansia che sale. Da lì, una doccia gelata che toglie perfino le parole: gravidanza extrauterina. In questi casi, i medici non lasciano spazio ai tentennamenti. L’intervento è obbligatorio. È urgente, necessario, e purtroppo non c’è modo di evitare ciò che Eleni temeva più di tutto. Il bambino non può sopravvivere. E la perdita diventa realtà.
La resa dei conti e un’ombra sul futuro
Cosa succede quando ti risvegli e scopri che quel piccolo miracolo non c’è più? Come affrontare la prospettiva di avere difficoltà a concepire in futuro? Sono domande che Eleni – e, in parte, anche noi – ci poniamo in queste ore concitate. A Tempesta d’amore, lo sappiamo, tutto è possibile. Ma un dolore simile lascia sempre il segno.
Nei prossimi episodi, in onda su Rete 4, vedremo come Eleni cercherà di rimettere insieme i pezzi di un sogno infranto. Non sarà facile, e forse non sarà nemmeno immediato. Noi continueremo a seguire ogni sfumatura, pronti a condividere con voi ogni battito di speranza e ogni sorriso ritrovato, perché anche nelle tempeste più cupe può apparire uno spiraglio di luce.
Spettacolo
Sanremo 2025, lettera della madre di Achille Lauro:...
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"In mezzo a tutto quello che abbiamo vissuto, ho sempre cercato di insegnargli cosa fosse l’amore"
![Achille Lauro - (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0be8ce7e64-a4e96c0e566c-1000/format/big/achille_auro_sanremo2025_secondaserata_fg.jpeg)
"Ha sempre avuto una fissazione per la scrittura. La mattina, quando mi svegliavo, entravo in camera sua e lo trovavo ancora sveglio a scrivere. Lo sgridavo perché non dormiva mai. Aveva solo 11 anni". Così la madre di Achille Lauro in una lettera racconta le radici del brano 'Incoscienti Giovani' con cui il cantante è in gara a Sanremo 2025.
"Si imbarazzava, nascondeva i fogli - prosegue - Non ha mai detto 'scrivo canzoni' o 'voglio fare il cantante', ma ho capito presto che per lui scrivere era un modo per superare momenti difficili. In mezzo a tutto quello che abbiamo vissuto, ho sempre cercato di insegnargli cosa fosse l’amore, convinta che chi impara a seguire quel faro, presto o tardi, riconosca la strada. E così è stato".
Lauro "è cresciuto in casa con ragazzi che non erano miei figli, ma che ho accolto come tali. Figli di storie difficili e case famiglia dove io facevo volontariato. È cresciuto - spiega - insieme alle ragazze di strada, ricordo quando andavo di notte sui marciapiedi con Don Giovanni a convincerle a scappare da quella vita e a trovare un posto sicuro, e molte volte, restavano a casa nostra. È cresciuto con i suoi amici, ragazzi con famiglie inesistenti, errori alle spalle, rabbia dentro. Li conosco tutti. Sono stati come figli anche per me. Giovani incoscienti, ma con un grande cuore".
Oggi Achille Lauro "è adulto e insieme cerchiamo di sostenere tutti quei posti dove ci sono ragazzi che hanno bisogno: dagli ospedali, alle comunità e ovunque ci sia necessità. Sono grata di tutto questo e di vedere che oggi lui non si dimentica di chi ha bisogno e di chi era come lui. Nonostante tutto quello che abbiamo passato, Lauro ha riconosciuto quel faro e ha imparato l’unica cosa che conta realmente: l’importanza di amare e il bisogno di tutti noi di essere amati. Se quei ragazzi non avessero conosciuto l’amore, incluso mio figlio, forse si sarebbero persi in cerca di quell’amore che non avrebbero mai trovato".
Spettacolo
Sanremo, Carolina Kostner apre le candidature per i...
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L'azzurra, bronzo nel pattinaggio artistico su ghiaccio a Sochi 2014, ha scherzato con Conti sul palco dell'Ariston: "Ci sarai anche tu Carlo, ma dovrai allenarti"
![Carolina Kostner e Carlo Conti - Fotogramma/IPA](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0bf0b6ad8c-eb5513541f8b-1000/format/big/carolina_kostner_e_carlo_conti.jpeg)
Milano Cortina 2026 arriva a Sanremo. Nella seconda serata del Festival, è salita sul palco dell’Ariston anche la campionessa Carolina Kostner. Bronzo a Sochi 2014 nel pattinaggio artistico su ghiaccio, l’azzurra ha raccontato insieme a Carlo Conti il viaggio della fiamma olimpica su e giù per l’Italia, annunciando l’apertura delle candidature per diventare tedofori ai Giochi invernali del prossimo anno.
Carolina Kostner a Sanremo
Scesa la scalinata dell’Ariston sulle note di “Cuori di tempo”, canzone scritta da Red Canzian proprio per Milano Cortina 2026, la Kostner ha subito scherzato con il direttore artistico del Festival: “Ormai ci siamo, mancano meno di 365 giorni alle Olimpiadi e qui parliamo del viaggio della fiamma, da Roma a Milano . Il viaggio della fiamma paralimpica si concluderà invece a Verona”. L’azzurra ha poi spiegato come inviare una candidatura per diventare tedofori: "Saranno 10.502 e tutti gli italiani potranno candidarsi sul sito milanocortina2026.org". Poi, la sorpresa. Carolina ha svelato che, oltre a lei, anche Carlo Conti sarà tedoforo quando la fiamma passerà a Firenze: "Ora dovrai allenarti".
Come diventare tedofori
Ma come si diventa tedofori? Tutti i nati prima del 5 dicembre 2011 potranno candidarsi sul sito ufficiale della Fondazione Milano Cortina 2026. Ogni candidato avrà l'opportunità di raccontare la propria storia e spiegare il desiderio di far parte di questa esperienza. Un'occasione unica che consentirà di portare con sé un ricordo indelebile e significativo: essere tra i protagonisti del viaggio della fiamma, una tappa iconica verso i Giochi olimpici e paralimpici. Questo simbolo di unione e uguaglianza coinvolgerà tutta l’Italia, unendo luoghi e comunità e attraversando alcune tra le più belle località al mondo. Tutti i tedofori rappresenteranno i valori dello sport e i principi olimpici e paralimpici, promotori di un messaggio di parità per un mondo dove non esistono differenze.
Il viaggio della fiamma
La fiamma sarà a Roma il 5 dicembre e poche ore dopo inizierà il suo viaggio lungo la penisola. Sarà a Napoli a Natale, mentre festeggerà il nuovo anno a Bari. Il 26 gennaio volerà invece a Cortina d’Ampezzo, a 70 anni esatti dalla cerimonia d’apertura dei Giochi del 1956, per poi concludere il suo tragitto a Milano la sera di venerdì 6 febbraio 2026. Con uno spettacolare ingresso a San Siro per la cerimonia inaugurale.