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Sanremo 2025, i Duran Duran tornano dopo 40 anni. Simon Le Bon: “Perso per i Maneskin”
Il gruppo in conferenza stampa: "Il Festival ha sempre l'atmosfera anni Ottanta o anche Settanta, stimolante come allora e non può che farci felici"
![I Duran Duran in conferenza stampa a Sanremo 2025 - Fotogramma /Ipa](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0aa878430e-f53267d3f415-1000/format/big/duran_duran_sanremo_2025_fg_ipa.jpeg)
Sanremo 2025 riabbraccia i Duran Duran. Il gruppo capitanato da Simon Le Bon tornano al Festival dopo 40 anni. Un raro esempio di 'longevità' artistica e talento. "Il segreto? Tre cose: adoriamo la musica che facciamo, è ancora bellissima e pensiamo che non ci sia nessuno che fa una musica meravigliosa come noi quattro insieme, ridiamo tantissimo, ed è importante quando c'è un rapporto artistico così importante e infine ci dividiamo i soldi in modo equo tra noi quattro", dicono.
Era il 1985 quando il gruppo new wave calcò le scene della kermesse, condotta in quell'anno da Pippo Baudo. "Eravamo veramente pazzi, e ancora non così famosi - ricordano -. In Italia la gente cominciava a volerci bene, c'era uno stuolo di ragazzine che ci seguiva impazzito dovunque".
Sanremo "ha sempre l'atmosfera anni Ottanta o anche Settanta - dicono poi sul festival -. Continuano ad alimentare questa atmosfera assolutamente interessante. Anche quello odierno è altrettanto stimolante esattamente come negli Anni Ottanta e questo non può che farci felici".
"Io sono un fan assolutamente perso per i Maneskin, dovreste essere orgogliosi di avere un gruppo così in Italia", la dichiarazione d'amore per la rock band romana di Simon Le Bon, proprio nel giorno in cui Damiano David sarà ospite sul palco dell'Ariston.
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2023/11/23/Logo.png)
Spettacolo
Sanremo 2025, lettera della madre di Achille Lauro:...
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"In mezzo a tutto quello che abbiamo vissuto, ho sempre cercato di insegnargli cosa fosse l’amore"
![Achille Lauro - (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0be8ce7e64-a4e96c0e566c-1000/format/big/achille_auro_sanremo2025_secondaserata_fg.jpeg)
"Ha sempre avuto una fissazione per la scrittura. La mattina, quando mi svegliavo, entravo in camera sua e lo trovavo ancora sveglio a scrivere. Lo sgridavo perché non dormiva mai. Aveva solo 11 anni". Così la madre di Achille Lauro in una lettera racconta le radici del brano 'Incoscienti Giovani' con cui il cantante è in gara a Sanremo 2025.
"Si imbarazzava, nascondeva i fogli - prosegue - Non ha mai detto 'scrivo canzoni' o 'voglio fare il cantante', ma ho capito presto che per lui scrivere era un modo per superare momenti difficili. In mezzo a tutto quello che abbiamo vissuto, ho sempre cercato di insegnargli cosa fosse l’amore, convinta che chi impara a seguire quel faro, presto o tardi, riconosca la strada. E così è stato".
Lauro "è cresciuto in casa con ragazzi che non erano miei figli, ma che ho accolto come tali. Figli di storie difficili e case famiglia dove io facevo volontariato. È cresciuto - spiega - insieme alle ragazze di strada, ricordo quando andavo di notte sui marciapiedi con Don Giovanni a convincerle a scappare da quella vita e a trovare un posto sicuro, e molte volte, restavano a casa nostra. È cresciuto con i suoi amici, ragazzi con famiglie inesistenti, errori alle spalle, rabbia dentro. Li conosco tutti. Sono stati come figli anche per me. Giovani incoscienti, ma con un grande cuore".
Oggi Achille Lauro "è adulto e insieme cerchiamo di sostenere tutti quei posti dove ci sono ragazzi che hanno bisogno: dagli ospedali, alle comunità e ovunque ci sia necessità. Sono grata di tutto questo e di vedere che oggi lui non si dimentica di chi ha bisogno e di chi era come lui. Nonostante tutto quello che abbiamo passato, Lauro ha riconosciuto quel faro e ha imparato l’unica cosa che conta realmente: l’importanza di amare e il bisogno di tutti noi di essere amati. Se quei ragazzi non avessero conosciuto l’amore, incluso mio figlio, forse si sarebbero persi in cerca di quell’amore che non avrebbero mai trovato".
Spettacolo
Sanremo, Carolina Kostner apre le candidature per i...
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L'azzurra, bronzo nel pattinaggio artistico su ghiaccio a Sochi 2014, ha scherzato con Conti sul palco dell'Ariston: "Ci sarai anche tu Carlo, ma dovrai allenarti"
![Carolina Kostner e Carlo Conti - Fotogramma/IPA](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0bf0b6ad8c-eb5513541f8b-1000/format/big/carolina_kostner_e_carlo_conti.jpeg)
Milano Cortina 2026 arriva a Sanremo. Nella seconda serata del Festival, è salita sul palco dell’Ariston anche la campionessa Carolina Kostner. Bronzo a Sochi 2014 nel pattinaggio artistico su ghiaccio, l’azzurra ha raccontato insieme a Carlo Conti il viaggio della fiamma olimpica su e giù per l’Italia, annunciando l’apertura delle candidature per diventare tedofori ai Giochi invernali del prossimo anno.
Carolina Kostner a Sanremo
Scesa la scalinata dell’Ariston sulle note di “Cuori di tempo”, canzone scritta da Red Canzian proprio per Milano Cortina 2026, la Kostner ha subito scherzato con il direttore artistico del Festival: “Ormai ci siamo, mancano meno di 365 giorni alle Olimpiadi e qui parliamo del viaggio della fiamma, da Roma a Milano . Il viaggio della fiamma paralimpica si concluderà invece a Verona”. L’azzurra ha poi spiegato come inviare una candidatura per diventare tedofori: "Saranno 10.502 e tutti gli italiani potranno candidarsi sul sito milanocortina2026.org". Poi, la sorpresa. Carolina ha svelato che, oltre a lei, anche Carlo Conti sarà tedoforo quando la fiamma passerà a Firenze: "Ora dovrai allenarti".
Come diventare tedofori
Ma come si diventa tedofori? Tutti i nati prima del 5 dicembre 2011 potranno candidarsi sul sito ufficiale della Fondazione Milano Cortina 2026. Ogni candidato avrà l'opportunità di raccontare la propria storia e spiegare il desiderio di far parte di questa esperienza. Un'occasione unica che consentirà di portare con sé un ricordo indelebile e significativo: essere tra i protagonisti del viaggio della fiamma, una tappa iconica verso i Giochi olimpici e paralimpici. Questo simbolo di unione e uguaglianza coinvolgerà tutta l’Italia, unendo luoghi e comunità e attraversando alcune tra le più belle località al mondo. Tutti i tedofori rappresenteranno i valori dello sport e i principi olimpici e paralimpici, promotori di un messaggio di parità per un mondo dove non esistono differenze.
Il viaggio della fiamma
La fiamma sarà a Roma il 5 dicembre e poche ore dopo inizierà il suo viaggio lungo la penisola. Sarà a Napoli a Natale, mentre festeggerà il nuovo anno a Bari. Il 26 gennaio volerà invece a Cortina d’Ampezzo, a 70 anni esatti dalla cerimonia d’apertura dei Giochi del 1956, per poi concludere il suo tragitto a Milano la sera di venerdì 6 febbraio 2026. Con uno spettacolare ingresso a San Siro per la cerimonia inaugurale.
Spettacolo
Lodo Guenzi: “Il futuro de Lo Stato Sociale? Dopo...
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Il cantante e attore racconta all'Adnkronos il futuro del gruppo, dopo la morte dell'autore e manager Matteo Romagnoli
![Lodo Guenzi alla presentazione di 'Tornando a Est' - Agenzia Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0bfa454197-e4dc63117f27-1000/format/big/lodo_guenzi_tornando_a_est_film.jpeg)
"Dobbiamo capire come vivere e se si può scrivere dopo Matteo, la nostra è tutta una 'casa' da ricostruire". Lodo Guenzi all'Adnkronos racconta il futuro del gruppo Lo Stato Sociale, dopo la morte dell'autore e manager Matteo Romagnoli, che nel 2008 ha fondato l'etichetta discografica Garrincha Dischi. Di una cosa però è certo: "Non ho mai pensato a una carriera da solista". E sul possibile ritorno a Sanremo "non ti so dare una risposta, io e il resto del gruppo (Alberto Cazzola, Alberto Guidetti, Enrico Roberto e Francesco Draicchio, ndr) abbiamo cinque teste diverse, il festival è ancora un pensiero troppo lontano".
Nel frattempo, Lodo Guenzi torna oggi al cinema. E lo fa per il sequel di 'Est - Dittatura Last Minute', dal titolo 'Tornando a Est', il road movie di Antonio Pisu che segue le avventure di tre ragazzi, Rice (Guenzi), Pago (Matteo Gatta) e Bibi (Jacopo Costantini) tra nostalgia, risate e un lungo viaggio alla scoperta di sé e del mondo. "Oggi i ragazzi dovrebbero annoiarsi di meno e cadere in zone di 'sconfort'. Ma c'è sicuramente pigrizia, che può essere un volto della paura verso qualcosa di diverso, non si tratta solo di razzismo, xenofobia o un senso di superiorità della civiltà a cui si appartiene rispetto a qualsiasi altro tipo di civiltà", ma "questo eterno temporeggiare è anche dato dalla realtà virtuale che anestetizza la spinta verso la scoperta e l'avventura", riflette Guenzi nell'intervista all'Adnkronos.
'Tornando a Est', dalle tinte spy, parte due anni dopo l’avventuroso viaggio in Romania che i tre protagonisti hanno vissuto nel primo film. Ora hanno messo la testa quasi a posto e vivono nella provinciale e tranquilla città di Cesena. Ma da qualche mese Bibi ha una corrispondenza con una ragazza bulgara, e così propone ai suoi amici di partire per andarla a trovare. Gli imprevisti sono però dietro l’angolo: scambiati per spie internazionali, i tre si trovano al centro di un intrigo che coinvolge la ragazza stessa, un gruppo di malavitosi italiani e una pericolosissima gang di Sofia. E anche i servizi segreti li tengono d’occhio.
Cantante - Lodo è membro della band Lo Stato Sociale - e attore con una carriera non solo nel cinema ma anche a teatro. "Non uso i film come mio atto politico, perché non sfrutto l'occasione di un film per dire quello che io penso nella vita. Le mie scelte si basano su ciò che reputo interessante e significativo", ma soprattutto "perché ho voglia di rapportarmi con le parole di qualcun altro, che sia su un palcoscenico o sullo schermo. Mi permette di aggiungere un mio punto di vista sulle cose". Per l'attore "siamo in una fase storica di estrema mitomania e vittimismo, questo è un momento in cui bisognerebbe parlare un po' meno di se stessi, mettersi un po' meno al centro del mondo. Forse ascoltare le parole degli altri e interpretarle è un buon antidoto per non cadere in questi due estremi", conclude.(di Lucrezia Leombruni)