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Roma, sit-in medici settore privato sotto ministero Salute: “20 anni senza contratto”
Cimop: "Le aziende in cui lavoriamo pubblicizzano la nostra eccellenza, ma poi per svolgere le stesse identiche mansioni ci pagano meno della metà di quello che guadagnano i medici che lavorano nella sanità pubblica"
![Sit-in Cimop-Cimo sotto ministero Salute a Roma](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0c149600ae-8ec660400b9c-1000/format/big/whatsapp_image_2025-02-13_at_10.16.30.jpeg)
"Medici da 20 anni senza contratto, tempo scaduto. Pretendiamo tutto". Così, sotto la pioggia battente, il sit-in dei medici della sanità privata sotto il ministero della Salute a Roma. La manifestazione è stata sostenuta anche dal sindacato Cimo-Fesmed, a cui aderisce la Cimop che ha indetto per oggi uno sciopero dei medici dipendenti della sanità privata.
"I medici dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate con il Ssn aspettano da 20 anni il rinnovo del contratto, nonostante il Governo abbia notevolmente aumentato i fondi stanziati per la sanità privata. Soldi che hanno arricchito gli imprenditori, di certo non i medici-lavoratori. Le aziende in cui lavoriamo pubblicizzano la nostra eccellenza, ma poi, per svolgere le stesse identiche mansioni, ci pagano meno della metà di quello che guadagnano i medici che lavorano nella sanità pubblica. Siamo stufi di essere considerati utili solo quando serve, ma non veniamo ascoltati quando pretendiamo che i nostri diritti siano rispettati", ha affermato Carmela De Rango, segretario nazionale della Cimop (Confederazione italiana medici ospedalità privata).
"Quello che Aiop e Aris propongono al ministero della Salute è un vero e proprio ricatto - commenta Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, presente oggi al sit-in - E' inaccettabile pensare di sedersi al tavolo delle trattative solo e unicamente se lo Stato garantisce la copertura economica totale del costo del rinnovo del contratto dei medici, quando in questi ultimi anni il contributo statale alla sanità privata accreditata è cresciuto in maniera esponenziale. Non si può pensare di guadagnare in questo modo sulle spalle del personale".
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Cronaca
Madonna di Trevignano, sulla statua il Dna della...
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L'avvocato di Gisella Cardia: "Aspettiamo la perizia. Nessuno sa quale sia il Dna di Maria. Al di là delle questioni di fede, non abbiamo comparazione"
![La Madonna di Trevignano](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b3b8023015e-b14d4a5d63e4-1000/format/big/madonna_trevignano_statua_fg_ipa.jpeg)
"Sembrerebbe che il sangue" analizzato da un laboratorio e prelevato dalla statua della Madonna di Trevignano "appartenga a una donna, ma è ovvio che sia stato ritrovato quello di Gisella perché la signora è la proprietaria di quella Madonnina e, come tale, basta solo il contatto per rilevare il Dna". Così all'Adnkronos l'avvocato Solange Marchignoli, legale di Gisella Cardia commenta la consulenza genetica di laboratorio effettuata sui campioni presi dalla statua che sarebbero riconducibili alla sua assistita: la Cardia, alias di Maria Giuseppa Scarpulla, è la 'veggente' di Trevignano che dice di parlare con la Beata Vergine.
Consulenza che, specifica l'avvocato, "ancora non è nelle mani di nessuno. Chi ha diffuso la notizia, se l'ha rilasciata qualcuno, lo ha fatto prima che venissero formalmente avvisate la difesa e i consulenti di parte". "Lanciare la notizia sul ritrovamento del dna di Gisella è pericoloso, perché allo stato attuale non abbiamo gli atti, non abbiamo la consulenza, non ci sono notizie ufficiali: potrebbe quindi essere una notizia verosimile che però lascia il tempo che trova".
"Sarà fondamentale leggere questa perizia - spiega Marchignoli - affinché si capisca se la traccia è singola o mista: se fosse singola, il sangue sarebbe di Gisella. Se la traccia invece risultasse mista, bisognerebbe vedere se i tecnici sono in grado di discernere se le tracce del dna provengono dal sangue, da contatto o dalla saliva. Una traccia mista in cui ci sono vari dna, anche fossero solo due tra cui quello di Gisella, significherebbe solo ciò che già sappiamo: che sulla statua c'è il suo dna. Il che vorrebbe dire tutto e niente. Non sappiamo chi possa essere l'altro, potrebbe essere di 'ignoto uno' come della Madonna. Nessuno sa quale sia il dna di Maria, al di là delle questioni di fede. Non abbiamo comparazione". (di Lorenzo Capezzuoli Ranchi)
Cronaca
Tridico: “Nel mondo disuguaglianze insostenibili,...
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L'europarlamentare del Movimento 5 Stelle interviene all'evento "Justice and Solidarity" in Vaticano: "Dodici persone possiedono la stessa ricchezza di 3,5 miliardi di persone del pianeta. Abbiamo bisogno di una tassazione sulla ricchezza"
![Tridico:](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0ca9a214dc-ecb1e3b2c487-1000/format/big/whatsapp_image_2025-02-13_at_19.32.58.jpeg)
"Il mondo è diviso: 12 persone possiedono la stessa ricchezza di 3,5 miliardi di persone del pianeta. Ciò è insostenibile". L’ha detto l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Pasquale Tridico, nella sua relazione all’evento 'Justice and Solidarity. Towards an Inclusive and Sustainable Common Home', promosso dall’Icrict nella sede della Pontificia accademia delle scienze sociali, con la partecipazione di Papa Francesco e, tra gli altri, di Luiz Inácio Lula da Silva, Pedro Sánchez, Antonio Guterres, Joseph Stiglitz, Cyril Ramaphosa e molti altri leader ed economisti impegnati nella lotta per una fiscalità più equa.
"Negli ultimi decenni la ricchezza si è già accumulata enormemente. Quando intendiamo tassarla? La vera questione – ha proseguito Tridico – è la distribuzione, anche in un contesto di bassa crescita. Con il capitalismo finanziario, la disuguaglianza è aumentata enormemente: non solo a causa della tassazione, ma anche per le politiche del mercato del lavoro, per la flessibilità e la riduzione dello Stato sociale. Il mantra è stato applicare politiche a favore della crescita, al prezzo della disuguaglianza. Alla fine, non abbiamo ottenuto crescita e la disuguaglianza è aumentata, tranne nei Paesi come la Cina, che non hanno praticato queste politiche. Abbiamo bisogno – ha sottolineato l’europarlamentare M5s – di una tassa sulla ricchezza per compensare gli squilibri che il capitalismo finanziario ha creato. Negli Stati Uniti, i libertari premono per il ritiro dagli accordi Ocse: per non implementare il Pilastro I e per uscire dal Pilastro II. L’Unione europea ha la responsabilità di mantenere questa agenda e di usare il mercato unico come leva contro le politiche aggressive degli Usa, aderendo ai due Pilastri e richiedendo una tassazione digitale".
"Oggi le Pmi, specie nel sud e nel centro dell’Europa, sopportano costi elevati del lavoro, che generano salari molto tassati. I conservatori devono capire che, se vogliamo alleggerire il carico fiscale su queste imprese, dobbiamo introdurre – ha proposto Tridico – una tassa digitale e implementare la tassazione sulla ricchezza. Ogni anno perdiamo un trilione di dollari – ha ricordato – a causa dello spostamento dei profitti verso i paradisi fiscali che dipendono da altri Paesi ricchi. Anche alcuni Paesi dell’Unione europea hanno comportamenti simili. Fortunatamente, la Corte di Giustizia dell’Ue ha recentemente multato Apple, imponendole di pagare 13 miliardi di tasse non versate all’Irlanda. Per questo – ha concluso – dobbiamo esaminare le nostre giurisdizioni europee".
Cronaca
Studentessa violentata a Roma, Borgese condannato a 5 anni
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Rito abbreviato per il 39enne accusato di violenza sessuale aggravata
![Simone Borgese - Adnkronos](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d0cc4a044ee-134a06db0598-1000/format/big/borgese_uscitatribunale_adn.jpeg)
Il gup di Roma ha condannato a 5 anni di carcere, in rito abbreviato, Simone Borgese, accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di una studentessa. Il 39enne, l'8 maggio scorso, aveva fatto salire sulla sua auto, con la scusa di chiedere indicazioni stradali la ragazza, assistita dall’avvocato Federica Brancaccio, che stava aspettando l'autobus in via della Magliana. L'uomo, secondo quanto ricostruito dalle indagini, aveva poi raggiunto una zona isolata costringendola a subire una violenza. Infine l'aveva riaccompagnata nei pressi di Villa Bonelli. Nella condanna di oggi, il giudice ha valutato anche la recidiva per Borgese, che ha già due condanne, di cui una definitiva, per le violenze commesse su una tassista e su una ragazza molestata in ascensore.