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Madonna di Trevignano, sulla statua il Dna della ‘veggente’. Il legale: “Ovvio che ci sia”
L'avvocato di Gisella Cardia: "Aspettiamo la perizia. Nessuno sa quale sia il Dna di Maria. Al di là delle questioni di fede, non abbiamo comparazione"
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"Sembrerebbe che il sangue" analizzato da un laboratorio e prelevato dalla statua della Madonna di Trevignano "appartenga a una donna, ma è ovvio che sia stato ritrovato quello di Gisella perché la signora è la proprietaria di quella Madonnina e, come tale, basta solo il contatto per rilevare il Dna". Così all'Adnkronos l'avvocato Solange Marchignoli, legale di Gisella Cardia commenta la consulenza genetica di laboratorio effettuata sui campioni presi dalla statua che sarebbero riconducibili alla sua assistita: la Cardia, alias di Maria Giuseppa Scarpulla, è la 'veggente' di Trevignano che dice di parlare con la Beata Vergine.
Consulenza che, specifica l'avvocato, "ancora non è nelle mani di nessuno. Chi ha diffuso la notizia, se l'ha rilasciata qualcuno, lo ha fatto prima che venissero formalmente avvisate la difesa e i consulenti di parte". "Lanciare la notizia sul ritrovamento del dna di Gisella è pericoloso, perché allo stato attuale non abbiamo gli atti, non abbiamo la consulenza, non ci sono notizie ufficiali: potrebbe quindi essere una notizia verosimile che però lascia il tempo che trova".
"Sarà fondamentale leggere questa perizia - spiega Marchignoli - affinché si capisca se la traccia è singola o mista: se fosse singola, il sangue sarebbe di Gisella. Se la traccia invece risultasse mista, bisognerebbe vedere se i tecnici sono in grado di discernere se le tracce del dna provengono dal sangue, da contatto o dalla saliva. Una traccia mista in cui ci sono vari dna, anche fossero solo due tra cui quello di Gisella, significherebbe solo ciò che già sappiamo: che sulla statua c'è il suo dna. Il che vorrebbe dire tutto e niente. Non sappiamo chi possa essere l'altro, potrebbe essere di 'ignoto uno' come della Madonna. Nessuno sa quale sia il dna di Maria, al di là delle questioni di fede. Non abbiamo comparazione". (di Lorenzo Capezzuoli Ranchi)
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Cronaca
Papa, notte tranquilla al Gemelli: attesa per nuovo...
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Il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni: "Ha riposato, quindi stamani ha fatto colazione e si è dedicato come di consueto alla lettura di alcuni quotidiani"
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Il Papa, al quinto giorno di ricovero al Gemelli, ha trascorso una "notte tranquilla, ha riposato, quindi stamani ha fatto colazione e si è dedicato come di consueto alla lettura di alcuni quotidiani". Lo riferisce il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni spiegando che in serata, attorno alle 19, ci sarà un aggiornamento sullo stato di salute del Pontefice. Bruni ricorda inoltre la prescrizione dei medici dell'"assoluto riposo".
Gli impegni del Pontefice sono stati annullati fino a domenica. Bisognerà vedere se domenica Bergoglio se la sentirà di guidare l'Angelus e in che modo. La cosa resta al momento in sospeso. Quanto alle attività lavorative che il Papa svolge dal Gemelli, come si accennava nell'ultimo bollettino serale di ieri, si tratta di alcune telefonate, mail, messaggi e lettere. I suoi segretari fanno la spola tra il Vaticano e il Gemelli per portargli i documenti.
Cronaca
Università Tor Vergata, risultati positivi da stampa 3D per...
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Tecnica 3DRoWS, l'esperto 'dimostriamo che può essere utilizzata nella biofabbricazione di mio-sostituti umani'
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Una nuova tecnica di stampa 3D ha dato risultati molto incoraggianti sulla via della rigenerazione del sistema muscolare. La perdita massiccia di muscolo scheletrico, detta Vml (Volumetric muscle loss), è una delle principali sfide cliniche. Distrofie muscolari, grandi traumi dovuti a strappi accidentali o interventi chirurgici, infortuni e incidenti di vario tipo sono tutte situazioni che danneggiano i muscoli. A questa esigenza viene in soccorso la Smte, ingegneria del tessuto muscolare scheletrico.
La nuova tecnica di stampa 3D, la filatura rotante (3DRoWS), è risultata altamente efficiente "nella biofabbricazione di mio-sostituti umani con architetture e funzioni identiche al muscolo nativo - spiega Cesare Gargioli, docente di Biologia applicata presso il Dipartimento di Biologia dell'università di Roma Tor Vergata - In questo lavoro dimostriamo come la tecnica proposta possa essere utilizzata per creare un microambiente che promuove il differenziamento miogenico dei periciti derivati dal muscolo scheletrico umano". I periciti sono cellule perivascolari localizzate intorno i vasi sanguigni e la loro importanza deriva dal fatto che contribuiscono alla corretta struttura e funzionalità dei vasi sanguigni stessi, riporta una nota.
Nello sviluppo della ricerca, il team di scienziati si è avvalso della proteomica, lo studio del proteoma, l'insieme cioè delle proteine prodotte o modificate da un organismo o un sistema biologico. "Il metodo RoWS - chiarisce Gargioli - promuove un incremento delle proteine strutturali della matrice muscolare, oltre ad aumentare le proteine di contrazione rispetto alle colture 3D non stampate. Utilizzando la proteomica ad alta risoluzione, basata sulla spettrometria di massa, abbiamo dimostrato per la prima volta come la stampa 3D abbia un notevole effetto sulla maturazione delle fibre muscolari, rivelando che l'ambiente 3D conferisce un microambiente meno mitogeno" rispetto alle colture 2D standard, "favorendo la formazione di fasci contrattili di miotubi derivati da periciti e, in più, spegnendo l'attività delle molecole di adesione cellulare". Il mitogeno è un fattore di crescita, ossia un segnale extracellulare capace di indurre la duplicazione e la proliferazione cellulare.
"Le indagini in vivo - rimarca Gargioli - dimostrano che il mio-sostituto biofabbricato in 3D è pienamente compatibile con il tessuto muscolare ablato dell'ospite, mostrando la completa integrazione dell'impianto nel muscolo dell'ospite e la rigenerazione di fibre muscolari in un modello murino con perdita massiccia di muscolo scheletrico".
Complessivamente - conclude la nota - i risultati dimostrano che la tecnica di stampa 3D RoWS offre una capacità superiore di controllo del processo di differenziamento miogenico su macroscala e che, con un futuro perfezionamento, può avere il potenziale per essere traslato nella pratica clinica per il trattamento di lesioni muscolari grazie alla stampa 3D di un muscolo umano.
Cronaca
E’ morta a 49 anni Ilaria Iacoboni, giornalista di...
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Il ricordo del direttore delle News e dei colleghi: "E' stata una colonna della redazione, ha affrontato non uno ma diversi tumori con energia e speranza"
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"La nostra Ilaria Iacoboni si è spenta a 49 anni. Era una delle voci del TG Zero di Radio Capital, prima con Vittorio Zucconi, poi con Michela Murgia". Lo annuncia Radio Capital sul suo sito, affidando un ricordo al direttore delle News, Edoardo Buffoni: "E' stata una colonna della redazione. Negli ultimi anni ha lavorato proprio con me, al Tg Zero, quando ancora era con noi Vittorio Zucconi. E poi con Michela Murgia, e con Mary Cacciola. Una donna di grandissima professionalità, piena di energia e fantasia, molto solare, simpatica, ecco sì, simpatica, questo era il tratto più immediato di lei, portava allegria in redazione. Per due anni - ricorda il direttore - ha affrontato non uno ma diversi tumori, con energia e speranza, insieme al compagno Marco e al figlio Tazio, che oggi ha 12 anni. Ha provato ogni cosa, ogni strada, sperando di potercela fare. Nelle ultime settimane è precipitato tutto, Ilaria lascia un vuoto enorme, in ciascuno di noi”.
Ilaria - è il ricordo dei colleghi - era "una donna amabile, dolce, dotata di un sorriso coinvolgente". "La guidava la passione che metteva in ogni cosa che faceva: in redazione, in onda, nello scrivere delle cose che più amava. Guizzi geniali che svoltavano la monotonia, risate, riflessioni e sempre una mano tesa verso l’altro. Per via di un tumore, oggi la nostra Ilaria non c’è più". E ancora, Andrea Lucatello ricorda "il sorriso e la forza di Ilaria" "sia in onda che fuori onda. E quella sua forza l’ha mantenuta anche durante la malattia, aveva quel piglio che non è comune a tutti. Arrivava in redazione col suo passo deciso, entrava e cominciava a organizzare tutto".