Måneskin: in sei ore sold out il Mediolanum Forum, raddoppia la data al Palazzetto di Milano
Dopo la strabiliante vittoria alla 71ma edizione del Festival di Sanremo con il brano “Zitti e Buoni”, in testa a tutte le classifiche digitali, i Måneskin – in sole sei ore – annunciano un sold out da record al Mediolanum Forum di Milano (18 dicembre 2021) e raddoppiano con una seconda data ad Assago, prevista per domenica 19 dicembre 2021!
Per la prima volta nei più importanti palazzetti italiani, i Måneskin, che faranno tappa anche al Palazzo dello Sport di Roma martedì 14 dicembre nel tour organizzato e prodotto da Vivo Concerti, porteranno live la loro rivoluzione rock presentando il secondo album “Teatro D’Ira – Vol. I” (in uscita il 19 marzo).
La band italiana più irriverente e provocatoria della scena musicale musicale, dopo aver trionfato al Festival, rappresenterà l’Italia all’edizione 2021 dell’Eurovision Song Contest, portando il brano “Zitti e Buoni” che ha raggiunto numeri strabilianti.
L’inedito, scritto e composto dalla band, in pochi giorni ha raggiunto 11 milioni di streaming , è primo su Spotify, conquistando posizione #52 della Chart Global, ed è in testa anche su Amazon Music, Apple Music, iTunes, inoltre il vinile autografato di “Teatro d’Ira – Vol. I” è già sold out su Amazon.
Sul palco più prestigioso d’Italia i Måneskin hanno messo a nudo la loro identità e la loro anima, portando il loro rock spinto, senza compromessi e la loro rivoluzione continuerà dal vivo nel prossimo tour. “Zitti e buoni” ha la dimensione live nel suo dna, quella di cui gli artisti si sono nutriti attraversando l’Italia e l’Europa nel primo lungo tour di oltre 70 date sold out e dove non vedono l’ora di tornare.
Dopo l’album di debutto “Il ballo della vita”, doppio disco di platino, il gruppo pubblicherà il 19 marzo “Teatro d’ira – Vol. I” (disponibile in presave e preorder): il primo volume di un nuovo progetto più ampio che si svilupperà nel corso dell’anno e che racconterà in tempo quasi reale gli sviluppi creativi della band insieme alle prossime importanti esperienze, fra le quali quella, straordinaria, del Festival. Un percorso ambizioso e in continuo divenire, partito dal singolo “Vent’anni” (disco di platino) che trova la sua prima estensione in “Teatro d’ira – Vol. I”. Un disco tutto suonato, registrato in presa diretta, rimandando alle atmosfere analogiche dei bootleg anni ’70 e allo stesso tempo contemporaneo, capace di rappresentare lo stile della band. Il teatro, metafora in contrasto con l’ira del titolo, diventa lo scenario in cui questa prende forma. Non si tratta di una collera contro un bersaglio, ma di un’energia creativa che si ribella contro opprimenti stereotipi. Una catarsi che genera, grazie all’arte, una rinascita e un cambiamento in senso positivo.
In “Teatro d’ira – Vol. I” la band trova una nuova connotazione sonora per esprimere il proprio messaggio. Al centro della loro scala dei valori campeggia la libertà dalle sovrastrutture e dai filtri inutili, unita al desiderio di essere autentici. Un appello che si rivolge alla Generazione Z, ma che si allarga a tutto il pubblico: un invito a scrollarsi di dosso etichette preconfezionate per vivere appieno ed essere se stessi, senza paura del giudizio.
Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan hanno iniziato a esibirsi live da giovanissimi a Roma e hanno conquistato il pubblico, spazzando via stereotipi di genere, mescolando influenze e stili in un mix originalissimo, arrivando a collezionare oltre 16 dischi di platino e 5 dischi d’oro. Dopo la vittoria sul palco di Sanremo, i Måneskin sono pronti a suonare sul palco di due dei più importanti palazzetti italiani.
CALENDARIO DATE:
Martedì 14 dicembre 2021 || Roma @ Palazzo dello Sport
Sabato 18 dicembre 2021 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum SOLD OUT
Domenica 19 dicembre 2021 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum – NUOVA DATA
Biglietti disponibili a partire dalle ore 17.00 di lunedì 8 marzo 2021 su vivoconcerti.com
e dalle ore 11.00 di sabato 13 marzo 2021 in tutte le rivendite autorizzate.
L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di
biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.
Spettacolo
Da ‘L’Imperatrice’ a Monica Guerritore,...
Sei donne del passato e del presente che sfidano la società e si ribellano alle imposizioni degli uomini. Sei titoli per prepararsi al 25 novembre (Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne), tra empowerment femminile e storie d'ispirazione. Storie di donne che hanno sfidato la società per cambiare il futuro, protagoniste di alcune serie Netflix di successo a partire da 'L'Imperatrice', che torna oggi in streaming con la seconda stagione: il dramma storico che racconta la vita di Elisabetta d’Austria, per tutti Sissi, interpretata da Devrim Lingnau.
L'IMPERATRICE 2
Al centro dei nuovi episodi c'è il tema della maternità, che per la protagonista rappresenta non solo una battaglia personale ma anche per il suo ruolo politico all'interno delle rigide regole della Corte. Dopo la nascita della primogenita, considerata 'inadeguata' come erede al trono, Sissi si ritrova ad affrontare le difficoltà di portare avanti un'altra gravidanza: tutti gli occhi e le pressioni sono su di lei, soprattutto da parte dell'Arciduchessa Madre. Sissi, dal canto suo, mette in campo tutta la sua forza per non essere solo una 'sfornatrice di figli'.
INGANNO
Dal passato al presente, una donna che ha sfidato le etichette e i pregiudizi è senz'altro Gabriella, la protagonista di 'Inganno' (disponibile nel catalogo Netflix) interpretata da Monica Guerritore. È la proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana, una donna elegante, fiera dei suoi sessant’anni e consapevole del suo ruolo. I suoi tre figli ormai sono grandi e la vita non sembra riservarle più molte sorprese, finché non incontra Elia, interpretato da Giacomo Gianniotti. Nonostante la differenza di età, Gabriella si riscopre donna, amante e per Elia è pronta a mettere in gioco tutto, anche il rapporto con i figli e la loro eredità. Ma Gabriella è molto di più. Il personaggio della Guerritore è la risposta alla 'data di scadenza' che la società impone alle donne, come se dopo i 60 anni non si potesse avere un orgasmo o amare un uomo più giovane. Oppure un'attrice 60enne come la Guerritore non potesse mostrare il proprio corpo per girare delle scene di sesso. Eppure i tabù ci sono ancora e si parla addirittura di scandalo.
'LA LEGGE DI LIDIA POËT'
Come scandalosa poteva essere a fine '800 una ragazza che sognava di fare l'avvocato. Un esempio è la storia di Lidia Poët, interpretata da Matilda De Angelis. L'attrice è tornata a vestire i panni della prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati nella seconda stagione de 'La legge di Lidia Poët' (disponibile nel catalogo Netflix).
Nella Torino del 1883, a Lidia non è permesso di fare l’avvocato per una legge scritta dagli uomini. Perciò questa volta punta ancora più in alto, vuole cambiare la legge. Mentre continua a collaborare con il fratello Enrico, affrontando nuovi casi e battendosi per i diritti delle donne, vuole convincerlo a candidarsi in Parlamento per far sì che la sua legge trovi finalmente voce. Simbolo di emancipazione e tenacia, il personaggio interpretato dalla De Angelis nei nuovi episodi continua a scomporre senza tregua i tasselli di questo mondo costruito dagli uomini per gli uomini, con assoluta genialità, spiazzando l’avversario con intelligenza, ironia e senza mezzi termini, ma non per questo senza mai mettersi in discussione.
MERCOLEDÌ
Tra le giovani donne del piccolo schermo simbolo di emancipazione c'è anche Mercoledì Addams nella serie di Tim Burton. A interpretarla è Jenna Ortega, impegnata con le lavorazioni della seconda stagione (prossimamente su Netflix). Con un look ribelle ed elegante, Mercoledì si presenta come un personaggio forte e indipendente, che non si fa schiacciare dalle aspettative degli altri. Questo fa di lei un'icona anticonformista contro ogni stereotipo.
BLACK DOVES
E ancora il 5 dicembre debutta su Netflix 'Black Doves' con Keira Knightley, nei panni di Helen Webb: non solo moglie e madre appassionata e scrupolosa ma anche spia professionista. Il mondo dello spionaggio è da sempre dominato dagli uomini. Ma lo schermo sta contribuendo al cambio di rotta. Anche le donne possono 'darle di santa ragione' come gli uomini e possono diventare degli agenti segreti, non solo grazie alla loro forza ma anche al loro superpotere: quello del multitasking, proprio come mostra l'attrice nella serie, tra un tinello e un inseguimento.
MRS PLAYMEN
Prossimamente è atteso poi il debutto di 'Mrs Playmen', che racconta la storia di Adelina Tattilo, editrice della più nota rivista erotica italiana, e di come ha liberato il corpo femminile. "Sono stata un’editrice di riviste erotico patinate e per questo motivo conquistai la ribalta per le mie iniziative contro il bigottismo e falsi moralismi d’allora, cercando con le mie battaglie di trasformare i costumi sociali e sessuali dell’Italia e proponendo quindi la liberazione dei comportamenti", diceva di sé la Tattilo, morta nel 2007. La serie, con Carolina Crescentini nei panni della protagonista, è ambientata nell'Italia di fine Anni 60. Un periodo storico di fermento politico e ribellione durante cui una donna assurge agli onori della cronaca, ma anche delle polemiche, per aver sfidato le convenzioni sociali e per aver rappresentato un vero e proprio punto di rottura con le tradizioni e con i tabù che avevano caratterizzato l’Italia fino a quel momento.
I 7 episodi raccontano la storia di questa donna, tenace e coraggiosa, a capo della più famosa rivista erotica italiana negli Anni 60 e 70, 'Playmen' nonché la risposta italiana a 'Playboy'. Sotto la guida di Adelina la rivista è arrivata a contribuire al cambiamento radicale dei costumi degli italiani, non senza passare attraverso le mille difficoltà tipiche di ogni rivoluzione. Il nudo elegante, che faceva intravedere senza esibire, il coraggio dei temi trattati, che spesso incitavano la donna a legittimare il suo desiderio, affiancati a importanti contributi dei maggiori intellettuali italiani, hanno fatto di 'Playmen' un luogo di conversazione libera ed eclettica. Una trasgressione intelligente e irripetibile in un’Italia molto religiosa e conservatrice. 'Mrs Playmen' è il racconto di una rivista che ha fatto la storia del costume italiano, e di coloro che l’hanno fatta diventare un simbolo.(di Lucrezia Leombruni)
Spettacolo
La 1000 miglia in scena con Gioele Dix, tutto pronto per la...
Debutta in prima nazionale 'Andavamo a mille' di e con Gioele Dix, nuova produzione del Centro Teatrale Bresciano realizzata con 1000 Miglia Srl. Dix torna a collaborare con il Ctb con un progetto dedicato a una competizione unica: la 1000 Miglia, la gara di regolarità per auto storiche più importante al mondo, nata e cresciuta nella città di Brescia e oggi fenomeno cult per tutti gli appassionati di auto d’epoca. Con il suo inconfondibile stile, racconta gli ultimi cento anni della nostra storia attraverso lo sguardo di chi ha partecipato alla Corsa più bella del mondo.
L'artista porta il pubblico con sé in un percorso libero e vivissimo nella grande storia degli ultimi cento anni, vista tramite le vite degli uomini e delle donne che hanno attraversato questa competizione unica al mondo. Dal trentennio d’oro delle corse iniziato nel 1927, alla trasformazione in fenomeno culturale e di costume: un racconto fatto di incontri, avventure e tragedie, musiche e parole.
In scena per la cinquantunesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata 'L’arte è pace', 'Andavamo a mille' prosegue la programmazione 2024/2025 del Ctb: sarà al Teatro Sociale di Brescia dal 26 novembre all’1 dicembre 2024, tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30. Dopodiché, per chi fosse interessato, ci sarà la possibilità di portarlo in scena anche in altre località in giro per l’Italia, quelle attraversate dalla 1000 Miglia 2025 e non solo. Lo spettacolo - realizzato grazie al sostegno di ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione Asm, Gruppo Bcc Agrobresciano, Abp Nocivelli - di e con Gioele Dix vede la collaborazione ai testi di Marco Archetti e Andrea Midena, la regia di Gioele Dix, sul palcoscenico insieme a Valentina Cardinali, al direttore musicale Savino Cesario alle chitarre, Massimo Carrieri al pianoforte (anche curatore degli arrangiamenti), Caterina Crucitti al basso e voce, Sandro De Bellis alle percussioni. La produzione è firmata Centro Teatrale Bresciano e 1000 Miglia Srl.
Spettacolo
Jovanotti: “In ‘Montecristo’ la mia...
Il nuovo singolo anticipa l'album prodotto da Dardust, in uscita a gennaio. E arriva dopo l’infortunio che lo ha costretto a un periodo di riabilitazione. A marzo tornerà in tour con il PalaJova
Si chiama 'Montecristo' e come il romanzo di Alexandre Dumas racconta di un lungo viaggio verso la rinascita. Non quella del protagonista Edmond Dantès ma di Jovanotti, che torna oggi in radio e sulle piattaforme con un singolo che segna la sua ripartenza, dopo il brutto incidente in bicicletta, a Santo Domingo, e la dolorosa e lunga riabilitazione che è seguita. Un primo capitolo dell’album in uscita il prossimo 31 gennaio, nel quale il cantante ci offre uno dei suoi testi più profondi e introspettivi e ci porta in territori inesplorati sin dalle prime strofe, quando intona 'una sirena mi ha tagliato la strada per costringermi a guardare le cose con occhi nuovi'.
“Montecristo è nata per caso, o per forza, come succede con i sogni - dice Jovanotti -. È un brano che racchiude un’atmosfera metafisica, nato probabilmente durante la mia prima convalescenza, dopo l’intervento di un anno e mezzo fa. In quel periodo ascoltavo l’audiolibro de 'Il Conte di Montecristo', un romanzo che avevo letto circa quindici anni fa e che mi aveva affascinato. L’audiolibro, letto da Andrea Giordana, mi ha fatto compagnia per giorni. Dumas, che ha scritto anche 'I tre moschettieri', è un narratore immenso, e mi sono ritrovato a identificarmi con il protagonista: un giovane tradito, che perde tutto '- l’amore, il suo ruolo nella società '- e si ritrova da solo in una cella, da dove inizia il suo percorso di rinascita". 'Montecristo' unisce introspezione e modernità. Parla di rinascita, di elaborazione del trauma, di cambiamento e di libertà. La voce di Lorenzo è al centro di archi e di un pavimento urbano fatto di reggaeton elettronico.
"Per me scrivere è sempre un esercizio, un modo per elaborare quello che vivo, e da quella sensazione di smarrimento e rivincita è nato il testo - sottolinea -. Poi un giorno Dario Faini (Dardust) mi ha fatto ascoltare una melodia al pianoforte nel suo piccolo studio a Milano. Ho provato ad adattare il testo alla sua musica, e subito ho capito che funzionava. In pochi minuti abbiamo dato vita alla canzone, ma come sempre accade, il lavoro di rifinitura ha richiesto mesi". Il brano unisce due mondi, il reggaeton, con il suo ritmo contagioso, "che ormai è diventato il suono del mondo", e un’atmosfera orchestrale, più classica. "In mezzo, ci sono io e la mia storia - aggiunge Lorenzo Jovanotti -. È una canzone che evoca avventura, ricerca e anche mancanza, quel vuoto che ci spinge a muoverci per trovare ciò che cerchiamo. Una frase chiave è: Anche quando sei con me mi manchi". Proprio come un moderno Conte di Montecristo, Lorenzo affronta le sue paure e trova la forza per risalire con un messaggio chiaro: 'Diventa quello che sei / Non come vogliono loro'.
La produzione curata da Dardust, che firma anche la musica, arricchisce il brano con arrangiamenti orchestrali da un lato e dall’altro suoni contemporanei e futuristi che portano l’estetica del reggaeton in una nuova dimensione, segnando la prima tappa del nuovo progetto discografico di Jovanotti, già disponibile in preorder per Soleluna/Island/Universal Music Publishing/Drd Srl. “Avere Lorenzo in studio è una delle cose migliori che possano capitare - commenta Dardust, che con Lorenzo aveva già collaborato in Nuova Era -. Positività, entusiasmo, coraggio ed esplorazione. Dopo un lungo periodo di pausa come produttore, non poteva esserci per me ritorno migliore di questo, con un brano intenso, audace e al di fuori di ogni campionato come Montecristo".
Il singolo è accompagnato da un videoclip, diretto da Antonio Usbergo e Niccolò Celaia per YouNuts, girato al Lido di Staranzano alle prime ore della mattina, nel quale Jovanotti interpreta un personaggio immaginario che approda su un’isola misteriosa dopo un naufragio simbolico e fa i conti con i suoi demoni, le sue paure ma soprattutto con sé stesso, con i suoi desideri e le sue passioni. "È un video che definirei avventuroso, metafisico e psichedelico - fa notare Jovanotti -. La location è incredibile e mi riporta a molte immagini e sensazioni presenti nella canzone: immaginazione, sogno e ritorno. La trama non segue un filo logico, è come un sogno: non c’è una vera narrazione, il sogno arriva e basta. Questo video racconta un momento della mia vita che parla di tempo, trauma, recupero e rinascita. È un viaggio, che è sempre un tema fondamentale della mia musica".
Il protagonista del video "potrebbe essere un naufrago, forse il cameriere di una festa su una nave, o magari il capitano, o ancora un semplice marinaio. Si ritrova su un’isola desolata, dove incontra figure che potrebbero esistere solo nella sua mente: ombre, tribù di spiriti, una sirena. Abbiamo inserito elementi che ci venivano in mente man mano, come un duello di scherma con un’ombra, un cavallo, che è anche il mio segno nell’oroscopo cinese e un animale con cui mi identifico, e persino un antico amuleto con l’incisione Laurensius Juvenis Artifex, 'il giovane Lorenzo artista'. È un oggetto che il protagonista trova sull’isola e che gli ricorda, per un attimo, di essere stato un imperatore in una vita passata". Anche gli abiti fanno parte di questo racconto e sono firmati ancora una volta da Maria Grazia Chiuri per Maison Dior, con cappotto da marinaio, gilet e camicia da moschettiere. L’uscita di 'Montecristo' anticipa il tanto atteso ritorno dal vivo di Lorenzo con il PalaJova 2025, un tour che segnerà il suo ritorno nei palazzetti dopo sette anni e che vanta già il 70% di sold out. E chissà che, con l'album in uscita il 31 gennaio, a ridosso di Sanremo 2024, come ipotizza 'Il Giornale', Lorenzo non calcherà il palco dell'Ariston in veste di ospite.