A Roma, il tesoro Torlonia è finalmente svelato.
Si tratta di una delle più importanti collezioni private al mondo che il pubblico potrà finalmente ammirare per la prima volta. I 90 marmi della collezione Torlonia sono in mostra da oggi, mercoledì 14 ottobre sino a martedi 29 giugno 2021. Questa straordinaria collezione di capolavori sarà visitabile a Roma nella nuova sede espositiva dei Musei Capitolini, a Villa Caffarelli.
“Roma ai Musei Capitolini” i 90 marmi, sono solo una parte dei circa 620 oggetti d’antiquariato acquisiti da questa famiglia nel corso dei secoli.
“Giovanni Torlonia e suo figlio Alessandro hanno acquistato molti oggetti d’antiquariato tra la fine del Settecento e tutto l’Ottocento“, spiega il Dott. Salvatore Settis, co-curatore della mostra. “La maggior parte proviene da collezioni più antiche. Abbiamo tracciato la storia della creazione del Museo Torlonia attraverso raccolte più antiche, di grande importanza, come la raccolta Giustiniani, che è quella esposta nella stanza dove siamo“.
Queste eccezionali stanze sono state restaurate dopo aver dormito per quasi mezzo secolo nei sotterranei di un palazzo romano. Un rimbalzo sullo sfondo di una disputa sul patrimonio, mentre il progetto museale dedicato alla collezione di famiglia è stato più volte abbandonato.
“Questi pezzi saranno in un certo senso la vetrina della collezione”, afferma il Dott. Alessandro Poma Murialdo, Presidente della Fondazione Torlonia e nipote di Alexander Torlonia. “Altre fiere sono previste come seconda tappa all’estero in luoghi altrettanto prestigiosi“.
Una mostra da scoprire fino alla fine del prossimo giugno quindi. Questi capolavori potrebbero un giorno prendere la strada per Parigi e Washington, secondo i termini dell’accordo siglato nel 2016 tra lo Stato italiano e la fondazione Torlonia.
I marmi Torlonia, in fase di restauro nei Laboratori Torlonia, sono raccontati nel primo di una serie di video, visionabile in anteprima al seguente link: www.fondazionetorlonia.org/channel/
Cultura
Torna in libreria il marchio editoriale Limina
Per raccontare vite straordinarie e nuove storie di campioni
Dal 21 gennaio torna in libreria Limina, uno dei marchi editoriali che hanno segnato un'epoca per la letteratura sportiva in Italia. Dopo un lungo periodo di inattività, Limina - ora marchio di Adriano Salani Editore srl, Gruppo editoriale Mauri Spagnol - rilancia la sua identità editoriale ampliando i suoi orizzonti.
"Vogliamo farlo attraverso i racconti di uomini e donne che hanno saputo esplorare la vita in tante forme diventando fonte d'ispirazione", dichiara Gianluca Mazzitelli, amministratore delegato e editore incaricato di Adriano Salani. Limina tornerà così nelle librerie con nuove storie di eroi, campioni e delle loro imprese, attuali ed epiche, storiche e appassionanti, con uno sguardo aperto a 360 gradi.
Il primo libro a essere pubblicato sarà "Novak" di Mark Hodgkinson, la biografia più ricca e accreditata a livello internazionale di Novak Djokovic, il tennista più vincente di sempre. Il libro è un viaggio nella testa e nella vita di un campione controverso e unico nel suo genere. L'autore, uno dei più autorevoli giornalisti sportivi al mondo, racconta con approfondimenti e testimonianze dirette gli anni difficili nella Serbia dilaniata dalla guerra, l'orgoglio, la rabbia, le difficoltà e soprattutto l’amore per il tennis e la competizione. Uscirà il 21 gennaio, in concomitanza con gli Australian Open, il torneo in cui Djokovic detiene il record assoluto di vittorie. A febbraio sarà la volta della prima biografia di Lewis Hamilton da nuovo pilota della Ferrari. In "Lewis Hamilton - La biografia" l'autore Frank Worrall racconta in modo completo e aggiornato gli aspetti più inediti della vita del sette volte campione del mondo di Formula 1, dagli insegnamenti del nonno immigrato in Inghilterra dai Caraibi ai sacrifici del padre e al rapporto con il fratello. Il volume sarà in libreria l'11 febbraio, nei giorni della presentazione delle nuove monoposto per l'imminente stagione 2025.
Tra gli altri titoli che usciranno nei primi mesi dell'anno: "Nemici di sangue" di Barbara Smit, l'incredibile storia dei due fratelli che fondarono Adidas e Puma; "Fahrenheit 182" di Mark Hoppus, l'attesissimo memoir del bassista, cantante e fondatore dei Blink 182; "Un decimo di te" di Marco Maccarini, volto iconico della televisione degli anni Novanta e Duemila, ora appassionato camminatore che guiderà i lettori alla scoperta dei percorsi italiani più affascinanti.
"Siamo ai nastri di partenza - commenta Marco Figini, direttore editoriale di Limina - di un'iniziativa in cui crediamo molto: Limina porterà in libreria storie vere e biografie di persone che hanno cercato o raggiunto l’eccellenza e lasciato un segno. Lo farà attraverso più generi letterari, dal memoir al romanzo, e non si limiterà a parlare al pubblico degli appassionati di sport, rivolgendosi a chiunque sia alla ricerca di narrazioni autentiche e ispiratrici. Lo sport avrà ancora una volta un ruolo da protagonista, come da tradizione del marchio, ma la nuova Limina aprirà lo sguardo anche ad altri ambiti, dall’arte alla musica, dalla letteratura al cinema, alle storie imprenditoriali di successo".
Il nome Limina ha origine dal latino 'limen, limina', cioè confini e allo stesso tempo soglie, ingressi, varchi verso ciò che non si conosce ancora. Fin dalla sua nascita nel 1995, la Casa editrice aveva l'ambizione di esplorare terre nuove, mettendo al centro della produzione i libri di sport e dandogli una dignità culturale che in Italia non avevano ancora avuto. "La farfalla granata" di Nando Dalla Chiesa, dedicato al fuoriclasse del Torino Gigi Meroni, e "Una porta nel cielo", l'autobiografia di Roberto Baggio, sono stati tra i più grandi successi dell'editore, sebbene lo spirito che animava il marchio si spinse fin da subito anche lontano dai campi da gioco, per raccontare le storie eccezionali di persone come Carlo Alberto Dalla Chiesa e Paolo Borsellino.
Cultura
Premio Nonino 2025 a Kruger, de Villepin, Acogny e Little
Cerimonia di consegna il 25 gennaio nelle distillerie di Percoto
Va all'ex ministro degli Esteri e dell'Interno ed ex primo ministro francese Dominique de Villepin il Premio Nonino 2025, mentre il poeta e romanziere tedesco Michael Krüger, autore di "Il Dio dietro la finestra" (La nave di Teseo), sarà insignito del Premio Internazionale Nonino 2025. La danzatrice, coreografa e insegnante con cittadinanza senegalese e francese Germaine Acogny riceverà il Premio Nonino 2025 'Maestra del nostro tempo' e lo scrittore, sommelier, blogger e poeta irlandese Ben Little, friulano d'adozione, con il vitigno Pignolo il Risit d'aur Barbatella d'oro.
Lo ha stabilito la giuria del Premio Nonino presieduta da Antonio Damasio, e composta da Adonis, Suad Amiry, John Banville, Luca Cendali, Mauro Ceruti, Jorie Graham, Amin Maalouf, Claudio Magris, Norman Manea ed Edgar Morin. La cerimonia di consegna dei premi, che coinciderà con le celebrazioni per i cinquant'anni dell'istituzione del Premio Nonino, si terrà nelle Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto (Udine) sabato 25 gennaio alle ore 11.
Il Premio è stato istituito nel 1975 dalla famiglia Nonino per salvare gli antichi vitigni autoctoni friulani in via di estinzione e per la valorizzazione della civiltà contadina. L'edizione 2025 sarà dedicata a Benito Nonino, scomparso nel luglio scorso all'età di 90 anni, "il padre della grappa italiana che con la distilleria di famiglia ha trasformato la parente povera del vino in una bevanda nobile", secondo il giudizio del "Times".
Lo scrittore Michael Krüger, i cui libri in Italia in precedenza sono stati pubblicati da Feltrinelli, Einaudi, Donzelli e Frassinelli, "ha sempre tante cose da dire, cose della vita e della Storia - scrive la giuria nelle motivazioni del premio -; leggendo ciò che lui scrive scopriamo che si tratta anche di nostri sentimenti e pensieri, ma abbiamo bisogno che lui li scopra nei suoi articoli, nei suoi romanzi e racconti, nelle sue poesie per farli nostri e scoprire che è lui che ce li tira fuori e che, dopo averlo letto, siamo diventati un po' più noi stessi".
Diplomatico, politico, letterato e intellettuale, Dominique de Villepin, viene premiato perchè è "una voce nobile e di alto valore morale". "Fin dai tempi dello storico discorso tenuto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu nel 2003, con i suoi interventi lucidi e coraggiosi sugli eventi che segnano la nostra epoca, dall'Ucraina a Israele, a Gaza e non solo, fa comprendere, senza polemica violenta, tutta la drammatica situazione internazionale. Il suo è un vibrante appello a non rassegnarsi all’inevitabilità della guerra e al ricorso alla forza; un appello al dovere di verità di fronte ai terribili avvenimenti che si stanno consumando in molti luoghi del pianeta", spiegano le motivazioni.
Per quanto riguarda Germaine Acogny, è "considerata la madre della danza contemporanea africana, portando in tutto il mondo la sua arte con spettacoli e fondando scuole. Ma quando Madame Acogny danza sulla battigia o tra gli alberi delle foreste, il suo corpo diventa preghiera. La danza è gioia divina e Germaine Acogny è la danza".
Nei cinquant'anni dalla fondazione del Premio, il Nonino Risit d'Aur vuole richiamare l'attenzione sulle motivazioni della sua nascita, sui preziosi vitigni autoctoni friulani che negli anni ‘70 erano in via di estinzione perché il loro nome non era inserito tra i vitigni autorizzati della regione. Benito e Giannola Nonino nel 1975 istituiscono il premio ai vignaioli, agli studi ampelografici e iniziano l'iter burocratico per ottenere l'autorizzazione comunitaria alla coltivazione di Pignolo, Schioppettino e Tazzelenghe, a cui si unisce la Ribolla gialla in purezza; autorizzazione 486/78 che ottengono nel 1978.
Per l'edizione 2025, il Premio Nonino Risit d'Aur viene assegnato a Ben Little, l'irlandese che si è stabilito in Friuli, dove si è innamorato del Pignolo, l'antico vitigno friulano a bacca nera, e gli ha dedicato anni di studi e di ricerche, raccolti nel libro autopubblicato "Pignolo - Cultivating the Invisible". Nel 2023 ha fondato l'Associazione del Pignolo del Friuli Venezia Giulia che con oltre 34 soci attivi è la più grande associazione di vignaioli nella regione, per unire le energie di vignaioli, ricercatori e appassionati del leggendario Pignolo, promuoverlo, valorizzarlo e farlo conoscere fin nel cuore della Cité du Vin a Bordeaux e a Napa Valley. A consegnare il Premio sarà Giannola Nonino con le figlie Cristina, Antonella e Elisabetta Nonino.
Cultura
‘Donne nella storia dei media’, Natale e...
La storia dei media è sempre al maschile. Le donne, in ruoli 'above and below the lines', vi hanno contribuito in modo sostanziale ma sono state 'dimenticate' nei resoconti storici ufficiali. Il volume, edito da Franco Angeli, ha la firma di Anna Lucia Natale e Paola Panarese
La storia dei media è storia al maschile. Le donne, in ruoli 'above and below the lines', vi hanno contribuito in maniera sostanziale ma sono state 'dimenticate' nei resoconti storici ufficiali. Ricostruire profili di donne nei media, di ieri e di oggi, è una sfida per la ricerca sociologica e il primo passo verso una storia dei media al femminile. Il saggio, "Donne nella storia dei media. Autrici, artiste, influencer, tra ribalta e retroscena è appena edito da Franco Angeli, ha la firma di Anna Lucia Natale e Paola Panarese.
Nel '24 ricorrevano il centesimo anniversario della Radio e il settantesimo della Tv nel nostro Paese. Questo volume li celebra valorizzando alcune delle tante protagoniste, di ieri e di oggi, che hanno contribuito a fare la storia dei 'vecchi' mezzi di comunicazione. E senza perdere di vista i media digitali. Realizzato dall’Unità di ricerca GeMMa (Gender and Media Matters), del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale di Sapienza Università di Roma, il libro si inserisce in quel filone internazionale dei 'gender and media studies' che, rilevando la marginalizzazione delle donne nelle storie ufficiali del broadcasting, mira a evidenziarne il contributo creativo all’evoluzione dei linguaggi comunicativi e dell’industria mediale.
In questa prospettiva, inedita nella ricerca italiana del settore, i testi raccolti nel saggio riguardano autrici televisive e radiofoniche come Laura Toscano, Lidia Motta o Serena Dandini, performer come Raffaella Carrà, comiche come Luciana Littizzetto e Lella Costa, conduttrici di programmi 'crime' come Donatella Raffai. E, con uno sguardo ai social media e alle nuove forme di agency femminili, activist e virtual influencer. Ne emerge un quadro variegato di donne competenti e creative che, spaziando dalla fiction televisiva alle narrazioni radiofoniche e all’attivismo online, dall’intrattenimento all’impegno sociale, hanno aperto nuove strade nel racconto del femminile.
Autrici radio-tv in una prospettiva inedita nella ricerca italiana di settore
Si sta qui evocando, in sostanza, "una storia dei media attenta non soltanto agli aspetti istituzionali e tecnologici dei media, ma anche che studi i media in rapporto a 'broader economic, social and cultural phenomena' -spiegano le autrici- Una storia che di per sé sottintende e richiede l’apporto di discipline diverse, chiamando in causa metodi, suggestioni e interessi degli studi sui media, della storia dei media e quella delle donne, degli studi di genere o sull’industria mediale".
Anna Lucia Natale è stata professoressa associata di Storia della radio e della televisione presso la Facoltà di Scienze politiche, Sociologia, Comunicazione della Sapienza Università di Roma. È stata direttrice dell’Unità di Ricerca GeMMa. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Radio programming by and for women in Italy in the 1970s ('Journal of Italian Cinema & Media Studies', 2023).
Paola Panarese è professoressa ordinaria di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso la Facoltà di Scienze politiche, Sociologia, Comunicazione della Sapienza Università di Roma. È presidente del Corso di laurea magistrale in Gender Studies, Culture e politiche per i media e la comunicazione e direttrice dell’Osservatorio di ricerca Mediamonitor minori e dell’Unità di Ricerca GeMMa. Tra le sue ultime pubblicazioni: La pubblicità nell’era digitale. Modelli, tecniche e scenari (con C. De Luca, Carocci 2024).