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Dua Lipa, Studio 2054 batte il record mondiale di livestream su LIVENow

Dua Lipa ha intrattenuto il mondo la scorsa settimana con il suo spettacolo di live streaming online “Studio 2054“, battendo i record di live streaming online con oltre 5 milioni di spettatori. I fan si sono sintonizzati da oltre 176 paesi e si sono registrati 1,9 milioni di accessi unici dalla Cina, 95.000 dall’India e 287.050 biglietti sono stati venduti sulle piattaforme di ticketing.

Per la grande richiesta il live streaming di “Studio 2054” continuerà ad essere disponibile on demand fino a domenica 6 dicembre alle 23:59 su LIVENow con biglietti al prezzo di € 8,50 Euro (per questo motivo, essendo lo show ancora disponibile, il numero di 5 milioni di visualizzazioni non è ancora definitivo).

Marc Watson, Direttore di LIVENow: “Siamo molto orgogliosi di ciò che abbiamo ottenuto venerdì sera. Questa è stata una produzione molto complessa e ha dimostrato che il nostro business musicale può operare su scala globale. “Studio 2054” mostra che gli artisti possono creare eventi live unici, progettati per essere vissuti da casa, che deliziano i loro fan e attraggono importanti sponsor. Non è facile, ma abbiamo dimostrato che se ottieni il format creativo e il marketing giusto, c’è una domanda significativa e crescente da parte dei consumatori in tutto il mondo per eventi di musica dal vivo in streaming.

Ben Mawson di TaP music ha commentato: “Sono incredibilmente orgoglioso di Dua e dell’enorme team dietro questa incredibile performance. Era davvero importante per Dua creare qualcosa che andasse oltre i limiti di un normale spettacolo dal vivo o streaming e lei ha più che raggiunto questo risultato con “Studio 2054”. Per quanto riguarda il pubblico, sarebbe stato difficile fare previsioni solide in quanto il live streaming è un mercato ancora nuovo ed in evoluzione, il che rende ancora più eccitante l’aver raggiunto cifre di visualizzazione sorprendentemente elevate. Abbiamo stimato oltre 5 milioni di spettatori, ma considerando una media di due persone in ogni casa, il numero reale potrebbe essere più vicino a 8 o 9 milioni. Mi aspetto che molte famiglie lo guardino insieme. È stata un’impresa enorme, ma sono così orgoglioso che ancora una volta Dua abbia dimostrato di essere una delle più grandi pop star del mondo “.

Il team musicale di LIVENow, guidato da Marc Watson, sta lavorando per offrire prossimamente “Song Machine Live” dei Gorillaz. “Song Machine Live” il 12 e 13 dicembre segnerà le loro prime esibizioni dal vivo dopo l’ultima del 2018. Tre spettacoli separati vedranno 2D, Russel Hobbs, Murdoc Niccals e Noodle insieme sul palco con le apparizioni di diversi collaboratori di Song Machine Season One: Strange Timez.

“Studio 2054” ha già ricevuto recensioni incredibili a livello internazionale:

The Telegraph – 5*

Dua Lipa’s extravaganza was the best I have seen. The seamless movement combined dynamically with the sleek pulse of her shiny pop grooves, while the joyful choreography around Dua Lipa’s glamorous swagger lent the whole occasion the aura of a classic Hollywood musical.

Billboard

Dua Lipa’s “Studio 2054” livestream concert on Friday (Nov. 27) is fit for a king and queen, and in this case, that’s Elton John and Kylie Minogue.”

NME – 4*

A big night in with a pop great who excels at escapism – For her first livestream concert, Lipa has built an alternative warehouse reality – one where you can still run in a warehouse all night, indulging in excess and ecstasy running from one room to another in search of the perfect soundtrack to your nocturnal adventures. Dubbed Studio 2054 it’s an aesthetic wonderland of neon and glitter and its creator’s performance elevates it from pretty place to pop paradise.

The Times

Capping Lipa’s breakthrough year, Studio 2054’s slick, polished production values and effortless poise attested to the singer’s status as a newly crowned star in the pop-royalty firmament. Lipa promised a party and, for a (virtual) hour, she gave us one.

Variety

A happy dispatch from another galaxy, where dancing and dopamine both still occur, and joy is a thing of the present, not past or future nostalgia.

Clash

An all-star pop extravaganza…‘Studio 2054’ was reminiscent of a hugely fun night out, especially for those of us who can’t actually go out at the minute. The performances from Dua were brilliant, her vocals sounded amazing and the cameos from such well loved artists added to the entertainment.”

Highsnobiety

Lipa’s performance is pulling out all of the stops of the traditional concert.

Dummy

Filmed with a nostalgic ’80s-tinged camera filter, it felt like we were watching a movie being made, or vintage “Top of the Pops” “Full of escapist highs – it was a victory lap for Lipa’s second album, ‘Future Nostalgia’”.

Harper’s Bazaar

From fluorescent hula hoops to roller skates to disco balls and glitter explosions, the Studio 54 warehouse was transformed into an ’80s extravaganza.

RIOT Magazine

As far as live streams go, it’s safe to say that Dua Lipa and team have not only exceeded expectations but also set the bar for any future live streams from big pop.

The Arts Desk

Of course it all came together in a glitter-blasting, neon-flashing, doubly-choreographed finale of “Don’t Start Now”, which sounded as great as ever in its live incarnation.”

‘Studio 2054’ Creative Team

  1. Creative Direction and Production – Ceremony London
  2. Director – Liz Clare
  3. DoP – Nat Hill
  4. Producer – Kate Sinden
  5. Set Design – Block9
  6. Lighting Design – PixelMappers
  7. Musical Direction – WFB Live
  8. Choreography – Charm LaDonna, Alex Clark
  9. Styling – Lorenzo Posocco

La fotogallery

Scopri Dua Lipa sui suoi canali online: WEBSITE / INSTAGRAM / TWITTER / FACEBOOK

Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

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Spettacolo

Sophia Loren compie 90 anni: la festa a Roma dove “è...

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L'attrice insignita oggi di un prestigioso e inedito riconoscimento a lei dedicato dal MiC, Cinecttà e Archivio Luce

Sophia Loren - Agenzia Fotogramma

Per festeggiare i suoi 90 anni Sophia Loren ha scelto Roma. "Amo questa città, dove tutto è iniziato. Sono arrivata a Roma con mia madre che avevo 15 anni e ho cominciato a lavorare come comparsa. E' stata una scelta che ha cambiato il corso della mia vita", confida la diva. Così nella Capitale arrivano oggi, nel giorno del suo compleanno, i suoi figli Edoardo e Carlo Ponti, le nuore, i quattro nipoti, che si ritroveranno con sua sorella Maria Scicolone e le sue nipoti, Alessandra ed Elisabetta Mussolini per una festa familiare.

I 90 anni della Loren verranno festeggiati anche dal ministero della Cultura, Cinecittà e Archivio Luce con un evento speciale strettamente privato al The Space Cinema Moderno di Roma. L'attrice italiana tra le più amate di sempre viene insignita di un prestigioso e inedito riconoscimento a lei dedicato. A consegnarlo saranno il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà. Nel corso della serata, organizzata in collaborazione con la famiglia, sono previsti interventi di amici dell'artista giunti da tutto il mondo.

L'evento fa parte della serie di iniziative che Cinecittà sta organizzando per celebrare i novant'anni di Sophia Loren, tra cui il Lincoln Center di New York e il già annunciato omaggio al Museo Academy di Los Angeles in programma a novembre.

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Spettacolo

Sophia Loren compie 90 anni: la diva italiana senza tempo...

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L'attrice italiana è diventata un'icona per la sua bellezza, forte personalità, esuberanza e per riconosciuti meriti artistici e professionali

Sophia Loren - Agenzia Fotogramma

Protagonista assoluta di una delle stagioni più felici del cinema italiano, Sophia Loren compie oggi 90 anni. Mito, diva senza tempo, icona nel panorama nazionale e internazionale, notevole interprete capace di spaziare dal drammatico al comico, la diva che stregò Hollywood partendo da Napoli si è imposta grazie alla sua bellezza e alla forte personalità, per la sua avvenenza e la fresca esuberanza, ma anche in virtù di riconosciuti meriti artistici e professionali, trasformandosi in una donna raffinata e sofisticata e dando prova di un temperamento sensibile e versatile.

Lo testimoniano, peraltro, tre premi alla carriera: l'Oscar nel 1991, il Leone d'oro della Mostra del cinema di Venezia nel 1998 e il David di Donatello nel 1999, oltre a numerosi altri riconoscimenti ricevuti per singole interpretazioni. Ambasciatrice dell'Italia nel mondo, nel 1997 fu insignita dal Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica insieme al marito, il produttore cinematografico Carlo Ponti.

Sophia Loren ha acquistato larghissima popolarità con 'Carosello napoletano' (1954) e 'L'oro di Napoli' (1954), fama che le venne confermata poi dalle interpretazioni seguenti: 'La Bella mugnaia' (1955), 'La donna del fiume' (1955), 'Peccato che sia una canaglia' (1955), 'Pane, amore e...' (1955), fino a 'La ciociara' (1960) di Vittoria De Sica, tratto dal romanzo di Alberto Moravia, per il quale, nell'indimenticabile ruolo drammatico di Cesira, ottenne numerosi riconoscimenti, tra i quali spicca l'Oscar come migliore attrice protagonista nel 1962.

Gli inizi

Nata a Roma nel 1934, cresciuta a Pozzuoli (Napoli), dove si era trasferita con la madre, Romilda Villani, aspirante attrice, e la sorella Maria, nel 1949 Sophia Loren (pseudonimo di Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone) partecipò per la prima volta al concorso di bellezza di Salsomaggiore per l'elezione di Miss Italia, ottenendo solo l'anno successivo il titolo di Miss Eleganza. Era intanto diventata una diva di fotoromanzi, accanto ad Antonio Cifariello e al cantante Achille Togliani, con il nome di Sofia Lazzaro che più tardi avrebbe trasformato nell'esotico Sophia Loren.

Nel 1950 esordì nel cinema come ballerina di fila in "Luci del varietà" di Federico Fellini e Alberto Lattuada, e due anni più tardi interpretò "Aida" di Clemente Fracassi, nel ruolo che era stato proposto alla sua storica rivale, Gina Lollobrigida; in quell'occasione conobbe il produttore Carlo Ponti (1912-2007), suo futuro marito, da cui ottenne un contratto in esclusiva.

Il successo giunse con una serie di film, e di personaggi, che permisero alla Loren di sfruttare al meglio le sue risorse fisiche e temperamentali, creando quell'immagine della bella e prosperosa popolana, tanto schietta quanto abile nell'usare le armi della propria femminilità, con cui è soprattutto rimasta nella memoria degli spettatori: la 'sciantosa' in 'Carosello napoletano' (1954) di Ettore Giannini, la bella cugina di "Il segno di Venere" (1955), accanto a Franca Valeri e diretta da Dino Risi, la pizzaiola nell'episodio 'Pizze a credito' in 'L'oro di Napoli' (1954) di Vittorio De Sica, la figlia di don Gaetano nel film con Totò 'Miseria e nobiltà9 (1954) di Mario Mattoli, la moglie del mugnaio nella Napoli seicentesca di 'La bella mugnaia' (1955) di Mario Camerini, la passionale mondina di 'La donna del fiume' (1954) di Mario Soldati, l'affascinante ladra della commedia di successo 'Peccato che sia una canaglia' (1954) di Alessandro Blasetti, che la vide per la prima volta accanto a Marcello Mastroianni, con il quale formerà una delle coppie più celebri del cinema italiano; ciò si verificò già a partire dall'anno successivo in una commedia sanguigna e briosa come la 'La fortuna di essere donna', ancora diretta da Blasetti.

Hollywood e i cult in coppia con Mastroianni

Intorno alla metà degli anni Cinquanta, sostenuta da Ponti, la Loren decise di tentare la fortuna negli Stati Uniti, dove lavorò accanto ad attori affermati come Cary Grant, William Holden, John Wayne, Paul Newman, Frank Sinatra, e con registi di provata esperienza, riscuotendo un discreto successo per le sue interpretazioni: 'The pride and the passion' (1957; Orgoglio e passione) di Stanley Kramer; 'Houseboat' (1958; Un marito per Cinzia) di Melville Shavelson; 'Black orchid' (1959; Orchidea nera) di Martin Ritt; 'That kind of woman' (1959; Quel tipo di donna) di Sidney Lumet; 'A breath of scandal' (1960; Olympia) di Michael Curtiz; 'Heller in pink tights' (1960; Il diavolo in calzoncini rosa) di George Cukor; 'Arabesque' (1966) di Stanley Donen. A Hollywood la Loren partecipò inoltre a due kolossal, diretta in entrambi da Anthony Mann, 'El Cid' (1961), accanto a Charlton Heston, e 'The fall of the Roman empire' (1964; La caduta dell'Impero romano).

Ma i suoi film più importanti e riusciti, spesso girati in coppia con Marcello Mastroianni, sono quelli in cui si respira la stessa aria dei vicoli popolari, specialmente meridionali, nei quali l'attrice era cresciuta, e nascono, non casualmente, dall'incontro con la sensibilità, e con il consumato mestiere, di un regista come De Sica: spiccano tra tutti 'La ciociara' (1960); 'Ieri oggi domani' (1963), film a episodi premiato con l'Oscar nel 1965, di cui si ricorda la celebre scena di seduzione con striptease davanti a un attonito Mastroianni (scena che circa trent'anni più tardi i due attori avrebbero ironicamente ripetuto nel film di Robert Altman 'Prêt-à-porter', 1994, noto anche come 'Ready to wear'); 'Matrimonio all'italiana' (1964), tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo 'Filumena Marturano', e "I girasoli' (1970), entrambi ancora con Mastroianni, nonché al crepuscolare 'Il viaggio' (1974), dalla novella di Luigi Pirandello, accanto a Richard Burton.

Nella sua carriera l'attrice ha incontrato anche Charlie Chaplin, che con la Loren realizzò il suo ultimo film, 'A countess from Hong Kong' (1967; La contessa di Hong Kong), interpretato al fianco di Marlon Brando. Nel 1967 riprese in chiave favolistica il personaggio della schietta popolana in 'C'era una volta…' di Francesco Rosi, ispirato alla Napoli barocca e fiabesca di Giovan Battista Basile.

'Una giornata particolare' e la carriera dagli anni '70

L'attrice diede un'ulteriore prova di bravura e di professionalità nell'indimenticabile ruolo della casalinga dimessa e senza trucco che interpretò, ancora una volta accanto a Mastroianni, in 'Una giornata particolare' (1977) di Ettore Scola: storia dell'incontro fortuito tra due esseri diversamente incompresi - lui un omosessuale in attesa di essere spedito al confino, lei una donna del popolo, vittima dei miti del regime e di un marito ignorante - sullo sfondo di una Roma in festa per la storica visita nel 1938 di Adolf Hitler.

A partire dagli anni Settanta la Loren ha diradato le sue apparizioni cinematografiche: oltre al capolavoro di Scola e al precedente buon successo di "La moglie del prete" (1970) di Dino Risi, nuovamente in coppia con Mastroianni, vanno ricordati 'The Cassandra Crossing' (1976; Cassandra Crossing) di George Pan Cosmatos, "Fatto di sangue tra due uomini per causa di una vedova (si sospettano moventi politici)" (1978) di Lina Wertmüller e "Grumpier old men" (1995; That's amore - Due irresistibili seduttori) di Howard Deutch, in cui la Loren ha il ruolo di un'esuberante seduttrice italiana nel trio comico formato con Jack Lemmon e Walter Matthau. Nel 1981 ha pubblicato la sua autobiografia, 'Sophia. Living and loving: her own story'; tre anni dopo è stata protagonista in 'Qualcosa di biondo' (1984) di Maurizio Ponzi.

Nel 2002 ha interpretato, accanto ad attori come Mira Sorvino e Gérard Depardieu, la parte di una donna infelice nel film d'esordio del figlio Edoardo Ponti, "Between strangers" (Cuori estranei). Per la televisione ha invece lavorato in "The fortunate pilgrim" (1988; Mamma Lucia) di Stuart Cooper, nonché in "Sabato, domenica e lunedì" (1990), dall'omonima commedia di Eduardo De Filippo, e in "Francesca e Nunziata" (2001), entrambi diretti dalla Wertmüller. Nel 2014, in concomitanza con l'ottantesimo anniversario della nascita, l'attrice ha pubblicato la nuova autobiografia "Ieri, oggi, domani. La mia vita" (Rizzoli).

I premi: dal Leone d'oro all'Oscar

Sophia Loren ha ricevuto nel 1991 il premio Oscar alla carriera (dopo aver già conquistato l'Oscar come migliore attrice nel 1961 per 'La ciociara' ed aver ottenuto una candidatura alla migliore attrice per 'Matrimonio all'italiana' nel 1995) e, sempre alla carriera, nel 1998 il Leone d'oro alla Mostra del cinema di Venezia e nel 1999 il David di Donatello. Ha vinto per otto volte il David di Donatello come miglior attrice protagonista, l'ultimo dei quali nel 2021 per "La vita davanti a sé", diretta dal figlio Edoardo Ponti, per la cui interpretazione è stata insignita anche del Nastro di platino 2021. Ha ottenuto due Targhe d'oro al David di Donatello (1959 e 1984) e nel 2014 il David speciale per "Voce umana", un cortometraggio tratto dall'omonima opera teatrale di Jean Cocteau diretto dal figlio Edoardo Ponti.

Tra i numerosi riconoscimenti, anche cinque premi Golden Globe (e altrettante candidature); un premio Bafta come migliore attrice per 'La ciociara' nel 1961; due Nastri d'argento come migliore attrice protagonista per 'La ciociara' e 'Una giornata particolare' e tre candidature; un Grammy Award, una Coppa Volpi alla Mostra di Venezia, il Prix d'interprétation féminine per 'La ciociara' al Festival di Cannes; un Orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino; il Premio Imperiale del Giappone per la carriera nel cinema. E' stata onorata con una stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame. Nel 1996 è stata insignita dal Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica insieme al marito Carlo Ponti. In Francia era stata nominata Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore nel 1991 e nel 2016 aveva ricevuto la cittadinanza onoraria della Città di Napoli.

La vita privata

La vita privata di Sophia Loren è stata segnata dall'incontro nel 1950, all'età di 16 anni, con il produttore cinematografico Carlo Ponti, all'epoca trentottenne. Ponti era sposato con Giuliana Fiastri, con la quale si era unito in matrimonio nel 1946 e dalla quale avrebbe avuto due figli: Guendalina (1951) e Alexandre (1953). Nel 1956 Ponti si recò in Messico, dove ottenne il divorzio dalla Fiastri e il 17 settembre 1957 sposò la Loren per procura. Dopo il matrimonio, Ponti non rientrò in Italia per evitare l'accusa di bigamia (allora in Italia il divorzio non era consentito), lavorando a Hollywood. Nel 1960 lui e la Loren tornarono in Italia e furono accusati di bigamia, ma negarono di essere uniti in matrimonio.

Nel 1962 il primo matrimonio di Ponti fu annullato, evitando così alla coppia l'accusa di bigamia. Nel 1965, Ponti ottenne il divorzio dalla precedente moglie in Francia, potendo così sposare legalmente la Loren il 9 aprile 1966 a Sèvres. Ponti e la Loren ottennero la cittadinanza francese grazie all'intervento del presidente Georges Pompidou. La coppia ha avuto due figli: Carlo Jr., nato a Ginevra nel 1968 e cresciuto negli Stati Uniti, direttore d'orchestra, che ha sposato la violinista ungherese Andrea Meszaros, dalla quale ha avuto due figli; ed Edoardo, nato a Ginevra nel 1973, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, che ha sposato l'attrice americana Sasha Alexander dalla quale ha avuto due figli. Negli anni sessanta l'attrice ha avuto, per sua stessa ammissione, un flirt con Cary Grant.

Nel 1962 la sorella della Loren, Maria Scicolone, sposò l'artista Romano Mussolini, figlio più giovane del dittatore Benito; pertanto la Loren è zia biologica di Alessandra Mussolini, figlia di Romano e nipote di Benito. (di Paolo Martini)

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Spettacolo

Sophia Loren compie 90 anni: “Quando vinsi...

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Nel 1960 ricevette il prestigioso premio per 'La Ciociara' di Vittorio De Sica

Cary Grant e Sophia Loren nel 1958 - Agenzia Fotogramma

Sophia Loren compie 90 anni e nella sua splendente carriera come attrice ha collezionato ruoli iconici e riconoscimenti in tutto il mondo. Il più prestigioso è sicuramente l'Oscar ricevuto nel 1960 come miglior attrice protagonista per un film che stregò Hollywood, 'La Ciociara' di Vittorio De Sica.

L'attrice, però, non partecipò alla serata di premiazione nel 1962 (fu Greer Garson a ritirare il premio al suo posto) e seppe della vittoria grazia a una telefonata di Cary Grant. I due avevano recitato insieme in 'Un marito per Cinzia' nel 1958 e, per ammissione della stessa attrice, hanno avuto un flirt negli anni sessanta. "Era notte - ha raccontato Loren - e squilla il telefono. Cary Grant mi grida nella cornetta 'Sophia! Hai vinto Sophia!' Ho iniziato a saltare sul letto. In quel momento mi sentivo arrivata, ma la verità è che ho sempre avuto il complesso di quella che non ha studiato: ho fatto solo le elementari e mai frequentato corsi di recitazione".

'La ciociara', diretto da De Sica e prodotto dal marito Carlo Ponti, fu proprio il film-simbolo che consacrò definitivamente Sophia Loren a livello internazionale, dopo essere stata diretta da famosi registi italiani e stranieri quali Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Ettore Scola, Dino Risi, Mario Camerini, Charlie Chaplin, Sidney Lumet, George Cukor, Michael Curtiz, Martin Rittm Anthony Mann, Sudney Lumet, Peter Ustinov, André Cayatte, Arthur Hiller, Stanley Donen. In particolare con De Sica, con il quale girò otto film, formò un ideale sodalizio, spesso completato dalla presenza di Marcello Mastroianni.

La parte di Cesira era stata offerta, in un primo momento, ad Anna Magnani, mentre la Loren avrebbe dovuto interpretare la figlia Rosetta, e la regia del film inizialmente era stata assegnata a George Cukor. Ambientato negli anni della seconda guerra mondiale, 'La ciociara' è tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia. All'epoca la Loren aveva solo 26 anni quando inaspettatamente De Sica le propose il ruolo di Cesira. Un personaggio semplice e popolano, con una forte venatura drammatica che Sophia riuscì a far emergere con straordinaria disinvoltura e naturalezza. Molteplici le scene emblematiche del film, come la scena dello stupro dentro una chiesa abbandonata, il momento del risveglio con l'abbraccio tragico di calore materno verso la figlia Rosetta pregante e uno sguardo intenso e commovente; la scena simbolo in cui Cesira sfoga la propria rabbia per la violenza subita, cadendo a terra in un pianto straziante quanto liberatorio. Oltre al Premio Oscar per la migliore attrice protagonista, questa interpretazione le fece ottenere la Palma d'oro a Cannes, il Bafta, il David di Donatello e il Nastro d'argento.

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