Giappone: Il ristorante di Louis Vuitton nella Maison Osaka Midosuji
Questa è la terza città del Giappone che la “Maison francese” ha scelto per allestire il suo primissimo ristorante, in cima ad un nuovo spettacolare edificio, un’esperienza di stile di vita globale.
Come una nave ormeggiata al molo, il nuovo edificio della Maison Louis Vuitton Osaka Midosuji sta creando scalpore a Shinsaibashisuji. Jun Aoki, l’Architetto della struttura, si è ispirato alla storia marittima di Osaka e alle tradizionali barche Higaki-Kaisen, queste magnifiche navi mercantili che trasportavano balle di cotone, salsa di soia, aceto, sake durante il …
Periodo Edo noto anche come Periodo Tokugawa. Sul lato della strada, onde scultoree create dall’artista Kenta Cobayashi sommergono le finestre e le vele bianche rettangolari, come gonfiate dal vento, accarezzano le facciate dell’edificio. Secondo i desideri comuni del marchio e dell’architetto, questo edificio, ancorato in un territorio unico, non potrebbe essere trapiantato altrove.
Un viaggio interiore stimolante
All’interno, l’architetto Peter Marino prende la fiaccola. Se riprende i codici marini voluti dai giapponesi, l’americano li propone in un universo ultra lussuoso, quello di uno yacht eccezionale. L’ingresso è a dir poco sorprendente. Dal piano terra, inondato di luce naturale, si possono vedere i piani superiori. L’originalità di questa “Maison” è quella di invitare il visitatore in un viaggio scandito da favolose esperienze. Tutti gli universi dialogano: gioielli, profumi, pelletteria, valigeria, laboratorio di personalizzazione, moda donna, moda uomo, edizioni d’importanti best-seller e guide cittadine, oggetti nomadi, regali preziosi … Tutto in uno spazio punteggiato di magnifiche opere d’arte originali, mobili vintage Charlotte Perriand, George Nakashima ed altri di notevole fama, pezzi trovati o commissionati da importanti designer contemporanei. Tutto, potenzialmente, può essere acquistato dai clienti, si, tutto. La libertà di Marino non sembra essere stata ostacolata da alcun limite umano in quanto la sua straordinaria selezione, è così varia e favolosa. Verticalità vertiginosa, pavimenti vasti, salotti privatizzabili, un “Balcone da un milione di dollari” da vedere e mostrarsi, così incantevole da attirare quasi anche lo sguardo dei prodotti in esposizione.
Il miglior Chef giapponese
Nella parte superiore dell’edificio si trovano una caffetteria, un ristorante e una terrazza alberata. Un nuovo paradigma per il brand che è diventato un lifestyle brand global. Per offrire ai suoi Clienti un momento gastronomico eccezionale, Louis Vuitton ha collaborato con Yosuke Suga, il rinomatissimo giovane Chef del ristorante di Tokyo Sugalabo formato da Joël Robuchon l’imparagonabile Chef francese definito lo “Chef del secolo” dalla guida Gault Millau, il migliore in assoluto fra tutti. Un indirizzo ultra riservato, nessun sito web, il telefono viene trasmesso solo con il passaparola, che è ai vertici dei migliori ristoranti del mondo secondo la classifica del 2020. Nascosto dietro una porta segreta celata da falsi bauli, Sugalabo V propone ogni sera un ammaliante menù fusion stagionale che cambia secondo le magistrali ispirazioni dell’esimio Chef.
Per info
- Maison Louis Vuitton Osaka Midosuji, Tel: +81 120 41 69 10
- Conrad Osaka, 3 Chome-2-4 Nakanoshima, Kita Ward, Osaka, 530-0005, Tel: +81 662 22 01 11.
“Originariamente in Giappone l’amore non esisteva nemmeno. C’erano soltanto i matrimoni organizzati e furtive incursioni notturne. Noi, l’amore l’abbiamo importato!!!” episodio 9, ‘Welcome to Summer Days!‘ (DAISUKE SAKAGUCHI – Kaoru Yamazaki)
Curiosità
Cioccolato fondente: Benefici sorprendenti per cuore, mente...
Chi non ama l’idea di mordere un quadretto di pura delizia scura? Ma aspettate, non è solo questione di golosità: è molto più di questo. Dietro quell’aroma intenso e quel sapore unico si nasconde un piccolo tesoro di benefici per la nostra salute. Parliamo di un piacere che sa essere alleato del nostro corpo, della mente e anche dell’umore. Ma vediamo di cosa si tratta e come mai il cioccolato fondente meriti davvero tutto questo amore.
Il cioccolato fondente: più di un dolce
Il cioccolato fondente non è solo un altro dessert sul tavolo. Se guardiamo un po’ più a fondo, ci accorgiamo che è davvero speciale e non solo per quel sapore un po’ amaro che rimane sul palato. Deriva dai semi del cacao, una pianta straordinaria, con un contenuto di cacao che di solito supera il 70%. Sì, avete capito bene, è proprio questo che lo rende diverso dalle altre varianti, come quello al latte o quello bianco. Insomma, più è scuro, meglio è.
Il cioccolato fondente, quello vero, quello che metti in bocca e ti fa chiudere gli occhi senza neanche rendertene conto, non ha bisogno di altro. Pochi ingredienti, ma quelli che contano davvero. Massa di cacao, burro di cacao, un po’ di zucchero, giusto quel tanto che serve per bilanciare l’amaro. E se siamo fortunati, magari un pizzico di vaniglia, quel piccolo tocco che lo rende ancora più speciale, come un segreto tutto tuo. Ah, e certo, c’è anche la lecitina di soia. Ma sai cosa? È lì solo per fare in modo che tutto si leghi, che resti insieme come dovrebbe. E basta. Nient’altro. La sua magia è proprio questa. Nella semplicità. Niente superfluo, solo l’essenziale. Come tutte quelle cose belle che non fanno rumore, che non devono urlare per farsi notare. La bellezza vera è sempre nascosta nella semplicità, in quel piccolo gesto che ti fa vibrare dentro. E il cioccolato fondente è esattamente questo. La prova più dolce che, a volte, meno è davvero di più.
Allora, cosa c’è davvero in quei 100 grammi di cioccolato fondente, quello buono, quello con il 70-85% di cacao? Beh, ci sono circa 600 calorie. Sì, lo so, può sembrare tanto, ma aspetta un attimo. Non è solo una questione di numeri. Dentro c’è molto, molto di più. Ci sono le fibre, e non sono poche: 10-12 grammi di pura soddisfazione. Quelle fibre che ti riempiono, che ti fanno sentire sazio, come se dicessero: “Ehi, adesso va bene così”. E poi, incredibile ma vero, ci sono anche le proteine. Sì, 7-8 grammi di proteine, in un dolcetto! Chi l’avrebbe mai detto? È quasi un regalo. E i grassi? Certo, ci sono anche loro, ma sono quelli buoni, quelli che il tuo corpo apprezza. Come l’acido oleico, lo stesso che trovi nell’olio d’oliva. È roba buona, capisci? Poi… ci sono i minerali: ferro, magnesio, rame, manganese. Tutto ciò di cui il tuo corpo ha bisogno, racchiuso in un piccolo morso delizioso. Incredibile, vero?! Un autentico concentrato di energia e salute. Un piccolo tesoro nascosto, un gesto di gentilezza che fai a te stesso. Ogni volta che ne prendi un pezzetto, è come dire a te stesso: “Oggi mi voglio bene“. Ed è proprio questo, alla fine, che fa la differenza. Prendersi cura di sé, un morso alla volta.
Gli antiossidanti: i veri supereroi del cacao
Ma chi l’avrebbe mai detto che il cioccolato potesse essere un vero supereroe? Non sto scherzando. Sotto quella scorza scura e quel gusto intenso, c’è una vera e propria forza della natura. Il cioccolato fondente è pieno zeppo di antiossidanti. Sì, quei piccoli guerrieri invisibili, come i polifenoli, i flavanoli e le catechine, pronti a combattere contro i radicali liberi. Sapete chi sono i radicali liberi? Quelle molecole impazzite che vagano per il nostro corpo, danneggiando le cellule e facendoci invecchiare più in fretta. Beh, il cioccolato, con i suoi flavonoidi, agisce come uno scudo. Ci protegge. Aiuta il nostro corpo a resistere ai guai. Meno rughe, meno malattie. Meno rischio di diabete, di problemi al cuore e, perché no, magari anche di quei malanni che fanno davvero paura, come certi tipi di cancro. Ogni morso è come un piccolo alleato che entra in battaglia per noi. Chi lo avrebbe mai immaginato, vero? Un superfood che si gusta, che si sente, e che ci fa anche del bene.
Immaginate questo: uno studio del Journal of the American Heart Association ci dice che il cioccolato fondente, quello buono, con tanto cacao, è addirittura più potente dei mirtilli o del melograno quando si tratta di antiossidanti. Roba da non credere, vero? Ma è proprio così. Ogni singolo boccone è come un piccolo regalo che facciamo al nostro corpo, un gesto che va ben oltre la golosità. Un morso che ci coccola e, allo stesso tempo, ci protegge. Chi avrebbe mai pensato che il piacere potesse essere così salutare?
Un cuore più forte con il fondente
Ok, parliamo di cose concrete. Il cioccolato fondente fa anche un gran bene al cuore. Sì, proprio così. Sono i flavanoli i veri eroi qui, quelli che fanno la differenza. Hanno questo superpotere: stimolano la produzione di ossido nitrico. Ora, non voglio essere troppo tecnico, ma l’ossido nitrico è quella molecola che rilassa i vasi sanguigni, li allarga un po’, lasciando scorrere meglio il sangue e quindi, abbassando la pressione. Praticamente come una carezza che il cioccolato fa al nostro sistema circolatorio. Magia? No, pura e semplice scienza, ma con un pizzico di meraviglia.
Ma sapete qual è l’altro superpotere del cioccolato fondente? Aiuta a migliorare il colesterolo, quello buono. Proprio l’HDL, quello che fa bene al nostro cuore. E nel frattempo combatte l’LDL, il colesterolo cattivo, quello che fa guai nelle arterie. Meno placche, meno rischi. Insomma, meno preoccupazioni per il nostro cuore. Non è una cosa da poco, eh? E pensate che uno studio pubblicato su Nature dice che mangiare cioccolato fondente regolarmente può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari del 37%. Vi rendete conto? Tutto questo per un quadretto di cioccolato. Io dico che ogni tanto, un pezzettino, ce lo meritiamo davvero.
Un boost per il cervello: concentrati e felici
Anche la nostra testa ne trae beneficio e alla grande. Quei composti bioattivi che si trovano nel cacao? Sono come un’iniezione di energia per il cervello. Migliorano il flusso di sangue alla testa e questo significa più memoria, più concentrazione. Sai quei giorni in cui hai bisogno di essere sveglio e attento? Bene, il cioccolato è tuo amico. C’è anche un po’ di caffeina e teobromina, quelle piccole sostanze che danno quella carica giusta, quella spinta quando serve davvero. Non è magia ma… quasi.
I flavanoli, nel cacao, sono come quei vecchi amici che ci stanno accanto nei momenti difficili, quelli che ci danno una mano a restare svegli, attenti, vivi. Sono piccole magie che fanno la differenza, davvero. Sono dei perfetti alleati nel ridurre quel declino cognitivo che, inevitabilmente, arriva con l’età… Ma non solo superficialmente: aiutano anche a tenere lontane quelle malattie che fanno paura, come l’Alzheimer! Il cioccolato fondente è come un abbraccio per il cervello, un compagno che ci fa restare lucidi, che ci aiuta a ricordare chi siamo, a restare noi stessi più a lungo. Un pezzetto e ti senti quasi protetto, come se qualcuno stesse dicendo: ‘Tranquillo, ci sono io‘.
Il cioccolato fondente e il buonumore: una dolce medicina
Il cioccolato ci rende felici, su questo non c’è dubbio. Ma avete mai davvero pensato al perché? Non è solo per quel sapore inconfondibile, quel mix perfetto di dolcezza e amarezza che ci avvolge e ci fa sorridere. C’è qualcosa di più profondo. Il cioccolato fondente è come un piccolo mago che lavora dietro le quinte, stimola la produzione di endorfine, quegli ormoni che ci fanno sentire bene, che ci regalano quella sensazione di “va tutto bene, per un attimo è tutto a posto“. E non finisce qui, oh no. Aiuta anche il rilascio di serotonina, quella sostanza che ti fa sentire sereno, in pace, come se fossi avvolto in una coperta calda durante una giornata fredda.
Il cioccolato ha un piccolo segreto romantico che non tutti conoscono. C’è un pizzico di magia nascosta dentro ogni morso: la feniletilamina. Sì, lo so, sembra un termine complicato, ma fidatevi, è più semplice di quanto sembri. Questa è quella sostanza chimica che il nostro cervello produce quando ci innamoriamo. Avete presente quel batticuore, quel brivido che ti corre lungo la schiena quando vedi qualcuno di speciale? Bene, è un po’ come se il cioccolato potesse farci provare qualcosa di simile. Ogni volta che ne mordiamo un pezzo, il nostro corpo reagisce, come se ci stessimo innamorando di nuovo. Ecco perché, quando siamo giù, una tavoletta di cioccolato è molto più di un semplice dolce. È una piccola promessa che, anche solo per un attimo, tutto tornerà ad andare bene. Non risolverà tutti i problemi, certo, ma quel piccolo morso riesce a farci sentire, almeno per un attimo, un po’ più leggeri, un po’ più sereni.
La pelle ringrazia: un beneficio inaspettato
E chi l’avrebbe mai detto? Il cioccolato fa bene anche alla pelle! Sì, proprio così. Ci sono quegli antiossidanti nel cacao che sembrano fatti apposta per proteggerci dai danni del sole, come se ci dessero uno scudo in più contro quei fastidiosi raggi UV. Ci sono pure studi – sì, roba seria, condotti in Germania – che ci dicono che una dieta ricca di flavanoli può rendere la pelle più resistente al sole, più idratata, più densa. Insomma, più forte. Ebbene sì, è un alleato anche per quello che vediamo ogni giorno nello specchio.
Questi antiossidanti sono veri combattenti, riducono lo stress ossidativo che è dietro a tante infiammazioni e, sì, anche a quel fastidioso problema chiamato acne. Quindi, pensateci: il cioccolato potrebbe significare anche una pelle più sana, più luminosa. Una piccola coccola che, aiuta anche a far risplendere il viso. Non è meraviglioso?
Controllo del peso: sembra un paradosso?
Lo so, sembra strano, vero? Parliamo di cioccolato, e chi mai penserebbe che possa aiutarci a controllare il peso? Ma il fondente, quello buono, ha delle sorprese. È pieno di fibre, e quelle fibre ci danno quel senso di sazietà che ci fa dire ‘ok, basta così’. Ci aiutano a non cedere ai mille spuntini fuori pasto, a quel bisogno di mangiare qualcosa solo per riempire un vuoto. Certo, non è un lasciapassare per mangiarne a chili, è pur sempre calorico. Ma se lo usiamo con un po’ di testa, può essere davvero un alleato, un piccolo trucco per sentirsi appagati senza esagerare.
Ma aspetta, alcuni studi ci raccontano che i flavanoli del cacao aiutano a migliorare la sensibilità all’insulina. Vuol dire che il nostro corpo gestisce meglio lo zucchero nel sangue, lo regola, lo tiene sotto controllo. Non è forse incredibile? Questo è un aiuto vero e proprio, soprattutto per chi ha qualche problema con l’insulina o per chi è a rischio di diabete. Un piccolo morso e magari, un grande aiuto. Sì, davvero un alleato inaspettato.
Non dimentichiamo la moderazione
Tutto ha un limite, anche il cioccolato. Nonostante tutti questi benefici, è bene ricordare che il cioccolato fondente contiene calorie, grassi e zuccheri. Quindi, come ogni cosa nella vita, è questione di equilibrio.
Ok, lo so, tutto ha un limite, anche il cioccolato. Per quanto sia buono e pieno di benefici, non possiamo esagerare. Gli esperti ci dicono di non superare i 30 grammi al giorno. Sì, lo so, non è tantissimo, ma è abbastanza per darci quel piccolo momento di gioia senza far danni. E poi, scegliete sempre quello buono, con tanto cacao, almeno il 70% o più. Così vi godete tutto il meglio senza esagerare con gli zuccheri. Ah e attenti alla caffeina: se siete un po’ sensibili, il cioccolato può darvi quella carica che diventa agitazione, magari anche un po’ di insonnia.
E le allergie? Ah, sì, parliamone. Non è uno di quei dettagli che possiamo ignorare. C’è chi è allergico al cacao stesso, pensa un po’, e poi ci sono tutte quelle altre cose che magari non ci pensi: la lecitina di soia, le tracce di frutta a guscio, tutte quelle piccole aggiunte che per qualcuno possono fare la differenza tra un momento di piacere e uno di fastidio o peggio. Il cioccolato fondente è un capolavoro, sì, ma è importante conoscere cosa c’è dentro. Bisogna leggere bene l’etichetta, prendere quel minuto in più per assicurarsi che sia tutto a posto, soprattutto se sai di avere qualche intolleranza o allergia. Perché la cosa bella del cioccolato è che va gustato senza preoccupazioni, con la testa tranquilla e il cuore leggero. Quindi, occhio agli ingredienti e poi goditelo, davvero, senza pensieri.
Un piccolo momento di benessere
Il cioccolato fondente, dunque, ti aiuta a stare meglio, ti fa bene al cuore, ti coccola il cervello, solleva l’umore e, incredibile ma vero, fa bene anche alla pelle. Sì, basta davvero poco, solo un pezzettino, ma buono. Un cioccolato di qualità, scelto con cura. Non bisogna esagerare, è vero, ma goderselo piano, con moderazione. Perché è così che le cose buone fanno la differenza.
E allora, perché non prenderci un attimo per noi? Un quadratino di cioccolato fondente al giorno, niente di complicato, solo un piccolo gesto che ci regala un po’ di felicità. Quel pezzettino che sciogliendosi in bocca ti fa sorridere, che sembra dire: “Tranquillo, va tutto bene“. Non è solo il sapore, è un modo per volerci bene, per prenderci cura di noi stessi, senza troppi fronzoli. Un momento semplice, ma pieno di significato. Ogni morso è un atto d’amore che facciamo alla nostra mente, al nostro cuore. Lasciatevi andare, concedetevi questo piccolo piacere senza pensarci troppo, con tutto l’entusiasmo che merita.
Gastronomia
Il leggendario chiosco di pollo allo spiedo di Milano passa...
Il celebre chiosco di Porta Romana, simbolo della gastronomia milanese dal 1967, entra in una nuova era con nuove aperture in programma e un’espansione senza perdere la sua autenticità.
C’è aria di rivoluzione a Milano. Giannasi, il famoso chiosco di pollo allo spiedo in Piazza Bruno Buozzi, ha ceduto la maggioranza al Gruppo Finiper Canova e la notizia ha scosso un po’ tutti. Sì, proprio Giannasi, quello che è lì dal 1967, quello che chiunque sia cresciuto in città ha visitato almeno una volta per prendersi un pollo croccante appena sfornato. E adesso? Beh, adesso si prospetta una nuova era.
Finiper Canova non è un nome nuovo, soprattutto per chi fa la spesa da Iper, Unes, o magari si è concesso un dolce da CremAmore. Il gruppo, attivo nella grande distribuzione, ha acquisito il controllo dell’attività di Giannasi, promettendo però di non stravolgere l’identità del chiosco, ma piuttosto di farlo crescere, di farlo espandere. Insomma, che si sappia: non cambieranno il nostro Giannasi. La promessa è quella di mantenere tutto come è sempre stato – stessa autenticità, stessa qualità – ma con qualche chiosco in più in giro. E, chissà, magari un giorno troveremo un pollo allo spiedo Giannasi anche fuori da Milano.
Ma vediamo meglio cosa significa tutto questo. Il comunicato di Finiper Canova è stato molto chiaro: nessuna rivoluzione drastica, nessun restyling che ci farà dire “ma questo non è più il Giannasi di una volta”. L’obiettivo è espandersi, sì, ma in modo armonioso, mantenendo quelle caratteristiche che hanno fatto del chiosco di Porta Romana una vera istituzione. Apriranno nuovi punti vendita, si parla di chioschi in adiacenza ai supermercati del gruppo e anche di nuove location in città. Un’operazione che, per quanto ci renda un po’ nostalgici del chiosco “unico”, sembra promettere bene.
Giannasi, per chi magari non lo conosce bene (c’è qualcuno a Milano che non lo conosce?), è più di un semplice chiosco. È una storia di famiglia, una di quelle che iniziano dal basso, quando Dorando Giannasi, dagli Appennini tosco-emiliani, decise di aprire un piccolo baracchino per vendere polli e tacchini crudi. Piano piano, quel chiosco è diventato un simbolo. Un punto fisso. E non solo pollo allo spiedo – si parla di fritti, patate arrosto, primi piatti pronti e molto altro. Giannasi è il luogo dove le generazioni di milanesi si sono fermate per un pranzo veloce, magari portando a casa il pollo da condividere con la famiglia. La qualità, la semplicità e, sì, anche la convenienza lo hanno reso unico nel suo genere. E nel 2010, il Comune di Milano ha voluto riconoscere il suo valore attribuendo a Dorando Giannasi l’Ambrogino d’oro. Insomma, un pezzetto di storia cittadina.
E adesso? Adesso c’è un nuovo capitolo da scrivere e sembra che ci siano tutte le carte in regola per farlo bene. Certo, non possiamo negare che c’è sempre un po’ di timore quando un’attività storica viene acquisita da un grande gruppo. Lo abbiamo visto già con la Pasticceria Marchesi, passata sotto Prada, o con Cova, presa da Bernard Arnault. Anche il celebre Giacomo è finito nelle mani della famiglia Rovati. E sì, il rischio è sempre quello che l’identità del locale, quella sua unicità che lo ha reso un’icona, possa perdersi lungo la strada.
Ma, a detta di Finiper Canova, non sarà questo il destino di Giannasi. Anzi, il piano sembra proprio quello di preservare tutto ciò che lo ha reso speciale, facendo però un salto in avanti. Un’espansione che non è solo territoriale ma che potrebbe portare innovazioni anche nei prodotti offerti. E magari, a un certo punto, il chiosco che tutti conosciamo in Piazza Bruno Buozzi diventerà una sorta di “capostipite”, mantenendo il suo spirito originale mentre attorno nascono nuove piccole versioni di sé.
È innegabile, però, che per chiunque abbia vissuto a Milano negli ultimi decenni, la notizia dell’acquisizione faccia un certo effetto. Un misto tra nostalgia e curiosità. Da un lato, c’è la voglia di vedere cosa succederà, come sarà questa espansione. Dall’altro, c’è il ricordo di quel pollo preso al volo, di quelle file nei giorni di festa, del profumo che ti accoglieva appena ti avvicinavi al chiosco.
Il futuro di Giannasi sembra luminoso e noi speriamo che sia così. Speriamo che, tra un’espansione e l’altra, il chiosco resti fedele a sé stesso, semplice e autentico, proprio come lo conosciamo. Magari con qualche chiosco in più, ma con la stessa voglia di servire i milanesi – e, chissà, un giorno forse anche chi vive un po’ più lontano da Milano.
Gastronomia
Lorenzo Baldacci: il rinomato chef porta la sua arte...
Direttamente da Firenze, lo chef Lorenzo Baldacci ci porta a conoscere la sua cucina e la sua pluriennale esperienza attraverso questa esclusiva intervista che ci farà ripercorrere non solo la sua carriera, ma anche la sua personale esperienza in una location ed in un evento così rinomati nel mondo. La sua collaborazione con il Salotto delle Celebrità vuole essere motivo di arricchimento personale e di maggior conoscenza e consapevolezza dei sapori delle tradizioni enogastronomiche nazionali. Ogni suo piatto è unico e pensato proprio per i palati che hanno avuto modo all’interno de “Il Salotto delle Celebrità” di conoscere la sua arte culinaria. Ma scopriamo di più su chi è Lorenzo Baldacci e sulla sua arte culinaria.
“Benvenuto! Potresti descrivere brevemente la mission e il fattore distintivo della tua impresa rispetto agli altri nel settore?”
Grazie mille a voi. Attualmente lavoro per il ristorante Haselburg, nella splendida cornice di Castel Flavon. Abbiamo dodici tavoli che serviamo d’inverno nell’esclusiva bellezza interna del castello, e d’estate nella suggestiva terrazza che affaccia sulla città.
Con la divisione Eventi invece ci proponiamo principalmente come uno dei luoghi più esclusivi per i matrimoni in città e dintorni. La struttura su più livelli è multifunzionale: dal seminario, alla cena aziendale che ospita fino a 300 persone, matrimoni, eventi, concerti, mostre d’arte ecelebrazioni di ogni genere.
“Quali progetti o sogni futuri stai esplorando? Ci sono novità emozionanti che vorresti anticipare?”
Certo! Il Castello non dispone di camere, ma ci sarebbe la possibilità di realizzarle in termini di progetto e di spazi: siamo un’azienda in continua evoluzione ed abbiamo sempre molti progetti sul tavolo, soprattutto con la divisione eventi.
Per il momento non posso anticipare nulla di più, ma il ristorante ha 2 cappelli sulla guida Gault Millau e punta al terzo.
“Partecipare a questo evento esclusivo è una scelta significativa. Quali sono le tue motivazioni e aspettative?”
La Mostra del Cinema di Venezia è una grande vetrina per qualsiasi attività. Con noi hanno avuto modo di partecipare i migliori brand con cui collaboriamo ogni giorno, dalle Bollicine Kettmeir, alla carne Wagyu di Stefan e per finire alla pasta artigianale di Federico, del Pastificio Soldati. Ci siamo fatti conoscere al meglio, facendo assaporare ogni elemento delle nostre degustazioni per dare così grande valore gastronomico alla parte food and beverage della villa.
“In occasione della Mostra del Cinema di Venezia, ci interesserebbe conoscere il tuo legame personale con il cinema. Quali film, registi o attori ti hanno influenzato maggiormente?”
Amo il cinema e la musica, non mi piace il romanzo ma sono sempre stato attratto dalle storie vere e dai titoli storici che raccontano grandi imprese. Da “La vita è bella” del compaesano Benigni a “Il Gladiatore”.
I prelibati piatti dello chef Lorenzo Baldacci sono stati realizzati anche con l’aiuto di alcune aziende che ringraziamo di aver partecipato: KETTMEIR eccellenza vinicola dell’Alto Adige dal 1919, PASTIFICIO SOLDATI produttori di pasta d’eccellenza dal 2016 e WAGYU ALTO ADIGE allevatori di pura carne e razzaWagyu sulle tavole dal 2012.