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Papa Benedetto XVI: si è spento all’età di 95 anni...

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Papa Benedetto XVI: si è spento all’età di 95 anni Joseph Ratzinger

L’11 febbraio 2013, Benedetto XVI ha annunciato di esercitare il diritto di rinuncia dopo quasi otto anni di pontificato. È la prima e unica volta che questo diritto viene esercitato nella storia del Vaticano. Per giustificare le sue dimissioni, aveva menzionato la stanchezza e la diminuzione della vitalità dovute al peso dei suoi doveri, ma anche ai suoi frequenti viaggi. Dal giorno delle sue dimissioni ufficiali, il 28 febbraio 2013, è conosciuto come “Sua Santità Benedetto XVI, Romano Pontefice Emerito”. I tributi della comunità internazionale sono subito seguiti all’annuncio della sua morte, avvenuta sabato 31 dicembre 2022. Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha elogiato il suo “impegno per la non violenza e la pace”.

Breve biografia di Benedetto XVI

Nato il 16 aprile 1927 a Marktl, in Baviera, da genitori fondamentalmente contrari al nazismo, fu costretto a entrare nella Gioventù hitleriana nel 1941. Nel 1944 rifiutò di arruolarsi nelle Waffen-SS ed espresse il desiderio di entrare in seminario. Nello stesso anno fu assegnato alla Wehrmacht e disertò poco prima della resa tedesca. Di conseguenza, fu internato per sei settimane in un campo per prigionieri di guerra ad Aibling. Una volta rilasciato, iniziò la sua formazione sacerdotale e fu ordinato il 29 giugno 1951 dal cardinale von Faulhaber. Nel 1977 è stato nominato da Papa Paolo VI Cardinale-Presbitero di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino. Teologo riconosciuto dai suoi pari, nel 1981 è stato nominato da Papa Giovanni Paolo II Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Presidente della Commissione Teologica Internazionale e della Pontificia Commissione Biblica.

Joseph Ratzinger diventa Papa Benedetto XVI

Joseph Ratzinger continua la sua ascesa e diventa cardinale vescovo nel 1993. È entrato a far parte del Collegio Cardinalizio e ne è diventato il decano nel 2002. Il 19 aprile 2005, il cardinale Ratzinger è stato eletto come successore di Giovanni Paolo II, diventando il primo papa tedesco dopo Vittore II nell’XI secolo. Noto per il suo conservatorismo, il pontificato di Benedetto XVI ha lasciato un segno nell’opinione pubblica attraverso alcune prese di posizione. Si oppone in particolare all’uso del preservativo, all’omosessualità e all’aborto. Ma Benedetto XVI è noto anche per la sua lotta contro l’antisemitismo e la pedofilia nella sua Chiesa.

Un pontificato segnato dagli scandali

Fin dalla sua prima udienza pubblica, il 27 aprile 2005, Benedetto XVI si è attirato le ire dei media. Si è detto dispiaciuto che il progetto di Costituzione europea non menzioni esplicitamente le radici cristiane dell’Europa. Questa posizione si è ammorbidita due anni dopo, quando si è finalmente dichiarato a favore dell’adesione della Turchia all’Unione europea.

Il 12 settembre 2006, il suo discorso di Ratisbona ha provocato le ire del mondo musulmano. Per condannare la violenza commessa in nome della religione, ha citato l’imperatore bizantino Manuele II Paleologo, denunciando il “mandato di Maometto di diffondere la fede che predicava con la spada”. Questa citazione ha sconvolto i fedeli musulmani. Qualche mese dopo, cercò di correggere la situazione, dichiarando che il suo discorso di Ratisbona fosse stato fonte di un malinteso. Infine, tre anni dopo, il Pontefice si è recato in Giordania per il suo primo viaggio in terra islamica. Ha pregato nella moschea di Al-Hussein, la più grande del Paese, diventando così il secondo Papa, dopo Giovanni Paolo II, a entrare in una moschea.

Le dimissioni di Benedetto XVI

Dopo un pontificato di quasi otto anni, l’11 febbraio 2013 Benedetto XVI ha annunciato le sue dimissioni dalla carica, una novità assoluta nella storia del Vaticano. Per giustificare le sue dimissioni, Papa Benedetto ha parlato della sua stanchezza e della sua vitalità, che stavano diminuendo con il peso della sua carica e dei suoi numerosi viaggi. Dal giorno delle sue dimissioni ufficiali, il 28 febbraio 2013, porta il titolo di “Sua Santità Benedetto XVI, Romano Pontefice Emerito”. Il Papa emerito vive in clausura nel monastero Mater Ecclesiae, nei giardini della Città del Vaticano. Nel marzo 2013 gli è succeduto come Papa Francesco l’argentino Jorge Mario Bergoglio.

Da allora, era apparso in pubblico solo in rare occasioni, per le celebrazioni, in particolare su invito di Papa Francesco, come la messa di canonizzazione dei Papi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, nel 2014. Ritiratosi dal mondo, era tornato al suo dominio preferito, i libri, dividendo il suo tempo tra la lettura, la preghiera e il pianoforte.

La salute di Benedetto XVI

Dalle sue dimissioni nel 2013, all’età di 86 anni, Benedetto XVI aveva fatto solo rare apparizioni ufficiali. Nonostante la salute fragile, ha continuato a ricevere visite, in particolare dal fratello, il sacerdote Georg Ratzinger, e da Papa Francesco. Vivendo in Vaticano, ha fatto la sua apparizione alla nomina dei cardinali alla fine di agosto 2022. Il 29 dicembre 2022, Papa Francesco, ha dichiarato che era “gravemente malato”. Due giorni dopo, il 31 dicembre 2022, il Vaticano ha annunciato la sua morte all’età di 95 anni.

A pochi giorni dalla morte di Papa Benedetto XVI, i fedeli potranno rendere omaggio alla sua salma da lunedì 2 gennaio a giovedì 5 gennaio, data della sua sepoltura. Le sue spoglie saranno esposte nella Basilica di San Pietro in rosso papale prima di essere sepolte in una cripta dopo il suo funerale. Da sabato, migliaia di fedeli sono accorsi in Vaticano per rendere omaggio al primo Papa tedesco. Lunedì mattina, per il primo giorno di apertura al pubblico delle spoglie, all’alba si è formata una lunga coda che si è snodata intorno a Piazza San Pietro, circondata dal colonnato del Bernini, alla presenza di numerosi media e di un nutrito servizio di sicurezza.

Benedetto XVI, l’amato

Durante la messa del 1° gennaio, Papa Francesco ha reso omaggio alla memoria dell’amato Benedetto XVI, suo predecessore, di cui celebrerà i funerali giovedì mattina, 5 gennaio, in Piazza San Pietro, dove sono già accorsi migliaia di fedeli. “Oggi affidiamo l’amato Papa emerito Benedetto XVI alla Santissima Madre (la Vergine Maria) perché lo accompagni da questo mondo a Dio“, ha detto durante la messa nella Basilica di San Pietro a Roma.

Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

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Michel Barnier: il nuovo Primo Ministro della Francia...

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Emmanuel Macron ha fatto una scelta strategica nominando Michel Barnier come nuovo Primo Ministro della Francia, in un momento in cui il panorama politico francese è profondamente diviso. L’incarico a Barnier arriva dopo quasi due mesi di stallo politico, seguito alle elezioni legislative anticipate che hanno lasciato il Paese senza una maggioranza chiara in Parlamento. Macron ha incaricato Barnier di formare un governo di unità nazionale, con l’obiettivo di creare un equilibrio tra le diverse forze politiche del Paese, coinvolgendo anche l’opposizione.

Un uomo di esperienza per una Francia divisa

La carriera di Michel Barnier lo ha reso una figura rispettata sia a livello nazionale che internazionale. È stato ministro in diversi governi francesi e ha ricoperto il ruolo di commissario europeo per ben due volte. La sua esperienza è forse più nota per il ruolo di capo negoziatore dell’Unione Europea durante le trattative per la Brexit, un compito che ha svolto con grande abilità, guadagnandosi la fiducia di molti leader europei. Questi incarichi hanno contribuito a cementare la sua reputazione come abile mediatore e negoziatore, una qualità essenziale per navigare l’attuale crisi politica in Francia.

La Francia è attualmente frammentata, con la sinistra del Nuovo Fronte Popolare che ha ottenuto una vittoria nelle recenti elezioni legislative, ma non è riuscita a ottenere abbastanza seggi per formare un governo da sola. Questo ha creato un vuoto di potere che Macron ha cercato di riempire con la nomina di Barnier, sperando che la sua esperienza e il suo appeal possano unire un Parlamento diviso.

La sfida del governo di unità nazionale

La decisione di Macron di puntare su un governo di unità nazionale è una mossa volta a stabilizzare il Paese. Barnier è stato incaricato di formare un esecutivo che possa contare su un’ampia base di consenso, includendo rappresentanti di diverse forze politiche, in particolare del centrodestra. Questa strategia, pur complessa, punta a evitare il rischio di un blocco politico che potrebbe paralizzare le riforme necessarie per affrontare le sfide economiche e sociali della Francia.

L’obiettivo di Macron è chiaro: dare vita a un governo capace di navigare attraverso un periodo di tensione politica e disordini sociali, che ha visto una crescente ondata di proteste e malcontento in tutto il Paese. Le principali problematiche che Barnier dovrà affrontare comprendono una ripresa economica lenta, la gestione delle crisi internazionali e le riforme sociali che Macron ha promesso durante la sua presidenza.

Le reazioni politiche: un’opposizione in fermento

Non tutti, però, hanno accolto con favore la nomina di Barnier. Il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, ha duramente criticato la scelta, accusando Macron di aver “rubato” l’elezione e di aver ignorato la volontà del popolo. Mélenchon e altri esponenti della sinistra sostengono che la nomina di un esponente della destra come Barnier rappresenti un tradimento delle aspettative del Nuovo Fronte Popolare, che aveva ottenuto una vittoria significativa nelle elezioni legislative.

Mélenchon ha già chiamato a una massiccia mobilitazione popolare, programmando manifestazioni per le prossime settimane. Questo lascia intendere che il nuovo governo guidato da Barnier dovrà affrontare non solo la sfida di ottenere il consenso all’interno del Parlamento, ma anche di placare una parte dell’opinione pubblica sempre più scontenta e pronta a scendere in piazza per protestare contro quella che vedono come una “negazione della democrazia”.

La scelta di Barnier: tra pragmatismo e fedeltà a Macron

Michel Barnier, sebbene esponente di un partito di centrodestra, ha dimostrato negli anni una grande capacità di dialogo e una visione europeista che coincide con quella di Macron. La sua fedeltà alle istituzioni europee e la sua esperienza nel negoziare accordi complessi lo rendono una figura rassicurante per Macron, che ha bisogno di un premier in grado di mantenere continuità con le politiche portate avanti negli ultimi sette anni. Al contempo, Barnier rappresenta anche un elemento di novità rispetto al giovane Gabriel Attal, il predecessore che aveva guidato il governo per un breve periodo prima della crisi.

Barnier, il più anziano premier della storia della Quinta Repubblica, si troverà dunque a gestire una situazione che richiede grandi capacità diplomatiche, soprattutto nella formazione di una coalizione di governo che includa forze politiche molto diverse tra loro. Questa mossa potrebbe rafforzare la posizione di Macron, consolidando una leadership che punta a essere pragmatica e inclusiva, ma le sfide sono numerose e il futuro politico della Francia rimane incerto.

Le prospettive future

Il compito di Michel Barnier sarà quello di guidare la Francia attraverso un periodo di grandi cambiamenti e incertezze. La sua nomina come Primo Ministro è vista come una scelta pragmatica, ma non priva di rischi. Dovrà dimostrare di essere capace di costruire un governo che possa gestire le numerose sfide interne, tra cui la crescente disuguaglianza economica, il problema dell’immigrazione e il cambiamento climatico, che sono stati al centro del dibattito politico negli ultimi anni.

Allo stesso tempo, Barnier dovrà bilanciare le aspettative di una Francia che guarda sempre di più alle prossime elezioni presidenziali del 2027. Il rischio che la sua leadership sia solo transitoria è alto, soprattutto in un contesto in cui le forze politiche tradizionali stanno perdendo terreno di fronte a nuove formazioni più radicali e populiste. L’eredità che Barnier lascerà come Premier sarà strettamente legata alla sua capacità di creare un governo che possa realmente unire il Paese e prepararlo per le sfide future.

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Il dolore che resta: Il toccante omaggio di Chiara...

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Dietro la facciata di una società sempre più frenetica e distratta che si dimentica delle tragedie personali dietro i fatti di cronaca, le parole di Chiara Tramontano dedicano un omaggio commovente alla sorella Giulia, tragicamente scomparsa in circostanze che hanno scosso l’Italia intera. La morte di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, ha lasciato una ferita profonda non solo nella sua famiglia ma anche in tutti coloro che hanno seguito la vicenda con angoscia.

Chiara, attraverso un post pubblicato sui social, ha affidato alla scrittura il suo dolore, raccontando il viaggio interiore che sta affrontando per convivere con l’assenza di Giulia. Le sue parole sono una testimonianza cruda e sincera di quanto sia difficile trovare un nuovo equilibrio in una vita segnata da una perdita così devastante.

Nel post, Chiara descrive il processo di accettazione di una realtà in cui la sorella non c’è più fisicamente, ma continua a essere presente in ogni gesto, in ogni pensiero, in ogni scelta quotidiana. Il dolore è palpabile, ma allo stesso tempo emerge una forza di volontà straordinaria nel voler trovare un senso e una serenità anche dopo una tragedia del genere.

Chiara scrive: “Oggi affido a questa tastiera il compito di raccogliere le mie lacrime e trasformarle in inchiostro su un foglio bianco. Non ho ancora trovato un posto in cui ospitarti nella mia nuova vita, quella dopo la tua morte“. Con queste parole si apre una lettera che non è solo un addio, ma un dialogo continuo con Giulia, un modo per mantenerla vicina nonostante l’assenza.

Il post prosegue affrontando i sensi di colpa che inevitabilmente emergono quando si cerca di andare avanti: “Tu sei il tramonto che mi lascio alle spalle ogni giorno, incolpandomi di averlo trascurato ed essere andata avanti“. Ma Chiara cerca di superare questi sentimenti, comprendendo che andare avanti non significa dimenticare, ma prepararsi a un nuovo giorno con la consapevolezza che la sorella sarà sempre parte della sua vita.

Chiara sottolinea come Giulia sia presente in ogni momento, anche nei dettagli apparentemente banali della vita quotidiana: “Tu sei nei 30 secondi di riposo tra un esercizio e l’altro in palestra, quei secondi che scorrono lentamente e che spesso mi ritrovo ad accorciare per non pensare“. È un dolore che si fa spazio tra gli impegni, che si manifesta nei momenti di pausa, ma che viene affrontato con dignità e resilienza.

Chiara aggiunge un messaggio carico di speranza: “Imparerò a rispettare il tempo e a dargli il giusto valore, non un aguzzino che mastica i miei ricordi e li sputa per farmi soffrire, ma la medicina del mio dolore“. È una riflessione sulla vita che continua, su come il tempo possa diventare un alleato per guarire le ferite, pur mantenendo vivo il ricordo di chi non c’è più.

Il dolore della famiglia Tramontano ha trovato un potente mezzo di espressione in queste parole che parlano di una perdita, ma anche di una forza che si alimenta dell’amore e del ricordo. La storia di Giulia Tramontano è diventata un simbolo di quanto sia importante non dimenticare le vittime di violenze, ma allo stesso tempo ci ricorda quanto sia fondamentale sostenere chi resta e deve affrontare l’immane compito di ricostruire una vita ferita.

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Miss Italia racconta l’Italia: un emozionante viaggio...

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In un’epoca in cui i social media hanno il potere di connettere milioni di persone in tutto il mondo, Miss Italia ha deciso di sfruttare questa potente piattaforma per svelare le meraviglie nascoste del nostro amato Paese. Nasce così “Miss Italia Racconta l’Italia“, un’iniziativa che invita le concorrenti dell’85^ edizione del concorso a condividere, attraverso i loro occhi e le loro emozioni, i luoghi più affascinanti e suggestivi delle loro città.

Immaginate di intraprendere un viaggio virtuale, guidati dalle voci appassionate delle Miss che vi conducono attraverso le strade lastricate di storia, i monumenti che sfidano il tempo e i paesaggi mozzafiato che caratterizzano ogni angolo d’Italia. Grazie a Instagram, queste giovani donne avranno l’opportunità di catturare l’essenza del loro territorio in video di 90 secondi, regalando al mondo intero uno sguardo intimo e autentico sulle bellezze che spesso passano inosservate.

Ma “Miss Italia Racconta l’Italia”, quest’anno svolta in collaborazione con Acqua Rocchetta, non è solo un’occasione per celebrare il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. È anche una sfida per le concorrenti, che gareggeranno per il titolo di Miss Social della loro regione. Una commissione tecnica, guidata da esperti del settore digitale, valuterà ogni post, premiando l’abilità di creare uno storytelling coinvolgente, la maestria nella produzione visiva e la scelta di luoghi caratteristici, anche se non necessariamente famosi.

L’idea di questo straordinario viaggio virtuale è nata dalla mente brillante di Enzo Rimedio, digital communications manager di Miss Italia, nome di spicco nel panorama della comunicazione digitale italiana, autore di libri e docente di digital PR, che ha voluto portare la sua expertise per rendere il Concorso ancora più al passo con i tempi e coinvolgente per il pubblico con un progetto che prevede oltre 5 milioni di visualizzazioni complessive per circa 300 Miss partecipanti di tutta l’Italia.

Lo scorso anno, Elisa Novello, Miss Italia Social, ha dimostrato, nel suo video dedicato a San Lucido in provincia di Cosenza, come si possa incantare e emozionare una giuria. La sua vittoria è la prova tangibile del potere delle storie autentiche e della capacità dei social media di amplificare la voce di chi ha qualcosa di straordinario da condividere.

Che siate appassionati di arte, storia o semplicemente curiosi di scoprire angoli sconosciuti dello Stivale, “Miss Italia Racconta l’Italia” vi invita a intraprendere questo viaggio emozionante, un passo alla volta, un video alla volta. Lasciatevi trasportare dalle storie delle Miss, dalle loro emozioni e dalla loro passione per la bellezza, e scoprirete che l’Italia è un Paese che non smette mai di stupire e meravigliare.

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