Il messaggio del Presidente Conte agli studenti e al personale scolastico
Oggi, 13 Settembre, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha rivolto un video messaggio agli studenti, agli insegnati, ai presidi e a tutto il personale scolastico che domani affronterà il primo giorno di scuola:
Lunedì si torna a scuola in gran parte d’Italia. Rivolgo un saluto a tutti Voi, ragazze e ragazzi, insegnanti, dirigenti, personale scolastico, genitori. Sarà un momento di intensa emozione. Così, almeno, è stato per me ogni primo giorno di scuola. È un’emozione che vivrò anche io, da capo di un Governo che nei mesi scorsi ha lavorato per un ritorno in classe in sicurezza, ma anche da padre di un figlio che si accinge anche lui a tornare a scuola. La scuola è il cuore pulsante del nostro Paese, è un luogo di accoglienza particolarmente prezioso: accoglie Voi ragazzi, vi stimola e accompagna nei processi di crescita personale e culturale.
Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio
Nella scuola si concentrano tutti i progetti di un futuro migliore. Tornate a scuola non solo per imparare le nozioni che troverete nei libri di testo, ma imparate a comunicare meglio, a dialogare e a confrontarvi con chi la pensa diversamente. La scuola vi consente di rafforzare il vostro bagaglio di conoscenze e di esperienze, e di coltivare i sogni che realizzerete quando sarete donne e uomini adulti. La scuola vi offre inoltre la possibilità di rafforzare la vostra coscienza critica. Vi aiuta a comprendere che, prima di ogni altra cosa, viene il rispetto della persona, della sua dignità, anche a prescindere dalle sue idee e convinzioni. È il luogo che vi fa capire che la forza vera è quella che combatte ogni forma di sopruso e di ingiustizia. Non quella che si nasconde nell’indifferenza o, peggio, sfocia nella violenza.
È per tutte queste ragioni che il questo rientro in classe è importante.
Ci saranno difficoltà e disagi, soprattutto all’inizio. La scuola peraltro sconta carenze strutturali che ci trasciniamo da anni, aggravate dall’attuale pandemia. Ma voi dovrete fare la vostra parte, dovete impegnarvi a rispettare le regole di cautela che vi consentiranno di tutelare la vostra salute e la salute delle persone che amate e che vi amano. Un saluto anche agli insegnanti: avete fatto uno sforzo straordinario in questi mesi di lockdown, continuando a fare lezione con la didattica a distanza. Non affatto era facile, eppure avete svolto un grandissimo lavoro. E per questo vi siamo grati.
Ringrazio anche le famiglie, le mamme e i papà che hanno già fatto molti sacrifici.
E grazie anche ai dirigenti e a tutto il personale della scuola. In questi mesi estivi non vi siete fermati un attimo. Avete lavorato tanto per essere pronti per la riapertura e per accogliere degnamente i nostri ragazzi.
Saremo con tutti Voi, saremo al vostro fianco e continueremo a esserlo anche nei prossimi giorni, nei prossimi mesi.
Cari studenti: Vi auguro di affrontare e vivere un anno scolastico con fiducia ed entusiasmo.
Impegnatevi nello studio migliorerete voi stessi.
Cultura
“Le esigenze di oggi e la sanità del futuro”,...
Il contributo del ministro della Salute alla 34esima edizione del volume
"Le esigenze di oggi e la sanità del futuro" nell'intervento nel Libro dei Fatti 2024 del ministro della Salute Orazio Schillaci, autore del contributo presente nel volume giunto quest'anno alla 34esima edizione.
L'intervento del ministro Schillaci
"Il 2024 è l’anno della Presidenza italiana del G7. Per la salute globale è un momento importante. È l’anno in cui, grazie al nostro impulso, ai vertici internazionali si discute della necessità di mettere al centro di qualsiasi azione sanitaria la prevenzione e l’approccio One Health per la tutela della salute umana, animale e ambientale.
È l’anno in cui si impone definitivamente l’intelligenza artificiale, che vogliamo sia governata dall’uomo secondo l’etica e la responsabilità e che è destinata a incidere significativamente sulla salute, ampliando la possibilità di cura in tante malattie, aiutando i medici a fare diagnosi più precise, andando verso una medicina sempre più personalizzata.
È l’anno in cui iniziano a consolidarsi gli investimenti previsti dalla Missione 6 Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il potenziamento dell’assistenza territoriale e della digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale. Siamo al lavoro per migliorare e rinforzare la sanità pubblica, per valorizzare e tutelare medici, infermieri e tutto il personale sanitario. È un impegno senza sosta nell’interesse dei cittadini, per superare le disuguaglianze e garantire un’offerta sanitaria omogenea e sostenibile su tutto il territorio nazionale.
Abbiamo aumentato le risorse del Fondo sanitario nazionale raggiungendo solo nel 2024 la cifra record di oltre 134 miliardi di euro. Siamo intervenuti con coraggio e visione per ridurre l’annoso problema delle liste d’attesa, abbiamo messo più risorse per i rinnovi contrattuali, prorogato lo scudo penale per i medici e assunto l’impegno di abolire il tetto di spesa alle Regioni per le assunzioni in modo da poter potenziare il personale nella sanità pubblica.
Abbiamo avviato un percorso di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale che ha bisogno di tempo per vedere dispiegati pienamente i propri benefici, soprattutto dopo le politiche poco lungimiranti del passato.
Voglio concludere ricordando che dal 2024 l’Italia finalmente si è dotata di una legge sul diritto all’oblio oncologico frutto dell’attività del Parlamento e sostenuta con forza dal Governo. Una legge di grande sensibilità, con la quale ci prendiamo cura di chi è guarito dal cancro affinché non debba più subire discriminazioni. Passo dopo passo, diamo risposte alle esigenze di oggi e costruiamo la sanità del futuro".
Cultura
‘L’ombra di Artemisia’, destini...
Il romanzo sulla fragilità e sugli abusi firmato dallo scrittore e sceneggiatore
Due destini che si incrociano e si sovrappongono. Due esperienze tragiche e dolorose che sembrano rincorrersi anche se si sviluppano in tempi e modi completamente diversi. Esperienze unite dallo stesso filo conduttore, la violenza sulle donne. Questo il senso de 'L'ombra di Artemisia', un romanzo sulla fragilità e sugli abusi firmato dallo scrittore e sceneggiatore Maurizio Cohen e pubblicato da Vallecchi (pp. 316 euro 18). "Quando al desiderio di un uomo si unisce la forza e si sottrae il rispetto non c'è difesa", si legge nel libro. Una 'verità' che sono costrette a sperimentare le due protagoniste del libro: Jenny, una giovane attrice, e la pittrice Artemisia Gentileschi su cui proprio Jenny sta girando un film.
Nella Roma del Seicento, attraversata da fermenti culturali di ogni genere, laboratorio di arte e di cultura, la vita di Artemisia è sottoposta al giudizio inappellabile dell'Inquisizione. "Questa donna, eminenza, continua a peccare. Non solo - è l'accusa piombata addosso ad Artemisia - ha infangato l'onore e la rispettabilità di molti devoti e generosi cittadini, ma sta tentando, complice il maligno ospitato tra le sue gambe sin da quando era adolescente, di mostrarsi santa. Beata vittima agli occhi di noi tutti". Non solo, Artemisia è anche violentata da un amico del padre, suo insegnante di pittura. E' lo stesso destino che capita anche a Jenny. La ragazza durante le riprese della pellicola, tornando a casa, viene aggredita da tre giovani della Roma 'bene'. Un violenza che viene messa in atto in una data simbolica, il giorno in cui si omaggiano e festeggiano le donne, l'otto marzo. E così la vicenda tragica vissuta da un personaggio storico di primo piano e quella di Jenny in qualche modo si uniscono. Ancora sotto shock, la ragazza si ritrova nella paradossale situazione di dover affrontare due processi: la mattina in tribunale, quello per direttissima per lo stupro vissuto sulla sua pelle, e il pomeriggio quello di Artemisia riprodotto sul set.
Così, poco alla volta, il personaggio della pittrice diventa per Jenny una sorta di ossessione. Le due donne, superando qualsiasi vincolo temporale, instaurano un rapporto ricco di emozioni e complicità ma anche di forti incomprensioni, che finisce per minacciare la stabilità psicologica della già fragile Jenny. Il libro di Cohen - che ha scritto i libri 'La gabbia' e 'Novanta' e ha collaborato con diversi registi tra cui Francesco Nuti, Tinto Brass e José Sanchez - è un racconto che dimostra una sola grande verità: nel corso della storia nulla cambia e tutto si ripete.
Cultura
Banana di Cattelan venduta per 6,2 milioni. Ballario:...
Il critico d'arte: "L'artista è un genio e più che una banana ha venduto un manuale di istruzioni"
"Cattelan ha cambiato un'altra volta le regole del gioco e la sua 'Comedian' è stata battuta in asta per 6,2 milioni. Un po' di tempo fa è uscito un libro che si intitola 'Lo squalo da 12 milioni di dollari' che faceva riferimento all'ascesa repentina di un'opera di Damien Hirst e raccontava i meccanismi del sistema dell'arte. Ecco oggi quel libro si chiamerebbe 'La banana da 6 milioni di dollari'". Così il critico d'arte, giornalista e curatore Nicolas Ballario, peraltro in ottimo rapporti di amicizia con l'artista padovano Maurizio Cattelan, commenta con l'Adnkronos il clamoroso risultato all'asta della banana attaccata con il nastro adesivo di una parete.
"L'installazione aveva già fatto discutere presentandola ad Art Basel Miami, una delle fiere d'arte contemporanea più importanti al mondo, nel 2019. Il suo nome è appunto 'Comedian' ed è l'opera più riprodotta del decennio. Chissà se il fruttivendolo che l'ha venduta agli addetti di Sotheby's a New York ieri mattina per 30 centesimi, saprà mai che qualche ora dopo quella stessa banana è stata venduta a quella cifra da capogiro al miliardario fondatore della piattaforma di criptovalute Tron! In tanti useranno questa storia per urlare allo scandalo - sostiene Ballario - ma 'Comedian' è il simbolo dell'arte contemporanea, è il simbolo di Cattelan, del suo camminare su un filo come un funambolo, del lasciare sempre che siano i critici e il pubblico a fare a cazzotti per interpretare, nel bene e nel male, il suo lavoro".
"Certo la banana ha tanti significati, è un simbolo del commercio globale, ma anche il più classico degli strumenti dell'umorismo: per decenni centinaia di attori hanno dovuto imparare a scivolare sulla sua buccia. È una beffa quella di Cattelan? Forse, solo che non si capisce chi sia il destinatario - evidenzia Ballario -. I collezionisti che la comprano? I critici che la esaltano o quelli che la attaccano? Il grande pubblico che ci fa i meme su internet o urla allo scandalo? E chi lo sa! Cattelan è un genio e più che una banana ha venduto un manuale di istruzioni: chi l'ha comprata ha detto 'me la mangio'. E potrà farlo quante volte vuole, perché per farla rivivere basta cambiare la banana ogni 7/10 giorni (a seconda del colore che assumerà), metterla a 175 cm da terra, con una stringa di 20 cm di uno specifico nastro grigio che deve essere attaccato per formare un angolo di 37°. Se è arte o no, è una domanda alla quale ognuno risponderà a modo proprio, e non ci sarà risposta sbagliata. Una volta proprio Cattelan mi ha detto una cosa che basta da sola a spiegare il suo genio: 'a me più che il vero o il falso, interessa il verosimile. E quando qualcuno troverà il significato dell’arte, spero di essere morto da un pezzo'".