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“Il nostro nome è Anna”, una storia che ci accompagna nel viaggio straordinario che è la vita

La figura di Anna Frank è conosciuta a livello mondiale come simbolo dei bambini del dramma della Shoah e come voce per tutte le persone che ancora oggi sono escluse ed emarginate.

Per la prima volta in assoluto, gli ideali di Anna Frank arrivano nella nostra società attraverso il cortometraggio “Il nostro nome è Anna“, nato da un’idea di Federica Pannocchia (Presidentessa dell’Associazione di volontariato Un ponte per Anne Frank), per la regia di Mattia Mura Vannuzzi, prodotto da Studio Emme di Sergio e Sara Martinelli e da Helix Pictures di Ottavio Mura.

A interpretare Anna Frank moderna è Ludovica Nasti, la quale ci incoraggia a riflettere sul dramma della Shoah, sul valore della Memoria oggi, sulle difficoltà dell’adolescenza. Un grido che ci arriva dal passato per ricordarci l’impegno che ognuno di noi ha nei confronti della società e degli altri. Una storia che ci accompagna nel viaggio straordinario che è la vita: perché ognuno di noi ha il diritto alla libertà e a essere sé stesso.

Il nostro nome è Anna, distribuito da Siberia Distribution, è stato girato interamente in Toscana, tra Pisa, Livorno, Bibbona e Cecina ed è ispirato a vicende vissute in prima persona dagli adolescenti di oggi.

Clicca qui per vedere il trailer del cortometraggio “Il nostro nome è Anna”.

Numerosi gli attori coinvolti a livello locale e nazionale, tra cui: Adelmo Togliani, Serena Bilanceri, Licia Amendola e Claudio Mazzenga.

Anna Frank ci ha insegnato a far sentire la nostra voce attraverso una testimonianza scritta su un diario. Anna, ne Il nostro nome è Anna, fa sentire la sua voce in numerosi altri modi, con i mezzi che abbiamo a disposizione oggi. È una ragazza comune, ma speciale è il modo in cui affronta la vita. Per lottare contro il razzismo, il bullismo, l’antisemitismo e la discriminazione. Per celebrare l’amore, la gentilezza, l’inclusione, l’uguaglianza, la pace e il rispetto. Per non rimanere in silenzio o in disparte. Per essere la differenza e non l’indifferenza. Perché dentro ognuno di noi c’è un’Anna Frank!

Il nostro nome è Anna ha il sostegno di Fondazioni quali la Casa/Museo di Anna Frank di Amsterdam e la Fondazione Anna Frank Fonds di Basilea, nonché di Testimoni e Sopravvissuti al dramma della Shoah. Il cortometraggio ha una durata di 20 minuti ed è stato presentato il 27 Gennaio 2021, Giornata della Memoria, con la diffusione del trailer ufficiale. Parteciperà a Festival nazionali e internazionali di rilievo e sarà inoltre disponibile un progetto educativo per le scuole e per le biblioteche a partire dalla primavera 2021.

CREDITI

Regia: Mattia Mura Vannuzzi
Soggetto: Federica Pannocchia
Sceneggiatura: Cristiana Bertolotti, Mattia Mura Vannuzzi, Federica Pannocchia
Distribuzione: Siberia Distribution
Prodotto da: Studio Emme di Sergio e Sara Martinelli, e Helix Pictures
Organizzazione generale: Gianluca e Marco Bertogna
Manager di produzione: Ottavio Mura
Cast: Ludovica Nasti, Adelmo Togliani, Serena Bilanceri, Claudio Mazzenga e Licia Amendola

Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

Attualità

Chi vuole parlare d’amore? La nuova docuserie che...

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Ragazzi, amori, sesso e verità senza filtri. Da martedì 19 novembre, arriva in esclusiva su RaiPlay una nuova docuserie dal titolo intrigante: “Chi vuole parlare d’amore?“. Le registe Isabel Achaval e Chiara Bondì, entrambe amiche e mamme, si sono lanciate in un’avventura per capire davvero cosa passa per la testa dei ragazzi quando si parla di sentimenti. Cos’è cambiato dall’epoca in cui loro stesse erano adolescenti? E cos’è invece rimasto lo stesso?

Immaginate due donne che camminano per le strade di Roma, con un microfono in mano e mille domande che fanno battere il cuore. Si fermano davanti ai ragazzi nei posti più autentici: fuori dalle scuole, nelle piazze dove ci si perde in chiacchiere fino a tardi, in biblioteca. Vogliono capire cosa c’è davvero dietro quegli sguardi quando si parla di amore. Così nasce “Chi vuole parlare d’amore?”. Non è solo un’indagine sociale, è molto di più: è un viaggio profondo, un tuffo nelle emozioni più vere, senza filtri, senza barriere.

La verità? Spesso i ragazzi parlano poco di queste cose. Un po’ perché sono timidi, un po’ perché hanno paura di non essere capiti. E va bene, è normale. Ma Isabel e Chiara non si fermano. Loro vogliono andare oltre, vogliono capire davvero. E così, puntata dopo puntata, esplorano ogni aspetto della vita sentimentale e sessuale dei giovani. Senza moralismi, senza pregiudizi, senza filtri. Si comincia dai “Primi amori” – quei primi batticuori che ti travolgono e ti fanno sentire come se niente altro al mondo contasse. Poi si passa agli “Amori difficili”, quelli che ti mettono alla prova e si arriva fino alla scoperta del sesso. Una puntata in cui si parla anche di educazione sessuale, con tutte quelle domande che i ragazzi spesso non trovano il coraggio di fare, né a scuola né a casa. Ecco, qui possono finalmente farle.

In questa docuserie non ci sono risposte preconfezionate: ci sono ragazzi veri, con le loro storie e i loro dubbi. C’è chi si chiede cosa sia il vero amore, chi si sente insicuro rispetto alla propria identità sessuale, chi fatica a capire cosa significhi avere una relazione sana nell’era del digitale. Le questioni di identità, di orientamento e il rapporto con il mondo digitale sono tutti temi che emergono, a volte con leggerezza, altre con più difficoltà.

Il bello è che questo viaggio non lo fanno da soli. In ogni episodio c’è una guida speciale: psichiatri, scrittrici, ginecologhe e persino filosofi, come Vittorio Lingiardi, Maria Grazia Calandrone e Violeta Benini, che aiutano a dare profondità e chiarezza a temi che spesso sembrano complicati da affrontare. È un percorso che si conclude guardando avanti, con l’episodio sul “Futuro”, in cui si parla di desideri, di speranze e perché no, della poesia che può educare ai sentimenti.

“Chi vuole parlare d’amore?” è un’occasione per fermarsi e riflettere su come cambiano le emozioni, su cosa significa oggi amare, essere vulnerabili, crescere. Noi crediamo che questo progetto rappresenti un punto di partenza per aprire un dialogo vero, senza barriere. Parlarne non dovrebbe mai essere un tabù, anzi, è un primo passo bellissimo per iniziare a capirsi e non possiamo che supportare un’iniziativa così importante, che arriva da Rai Contenuti Digitali.

Dal 19 novembre, su RaiPlay. Lasciatevi conquistare da questi racconti. Chissà, magari ci ritroveremo un po’ tutti in quelle storie.

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Attualità

Matteo Fraziano trionfa a “Tu si que vales...

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Ci sono serate che restano impresse nella memoria e quella del 16 novembre scorso, con la finale di Tu si que vales 2024, è stata senza dubbio una di queste. In diretta TV, milioni di spettatori hanno visto trionfare un giovane artista, Matteo Fraziano, che con la sua arte delle ombre cinesi ha conquistato cuori e applausi. È un talento che nasce dal niente, quasi per caso, e finisce per toccare le corde più profonde dell’anima.

La magia delle ombre e un giovane romano autodidatta

A soli 23 anni, Matteo Fraziano, romano, ha sorpreso tutti con la sua abilità straordinaria di trasformare mani e luce in pura poesia visiva. Parliamo di ombre cinesi, una forma d’arte antica che pochi oggi padroneggiano davvero, e che lui ha appreso da autodidatta. Ha passato notti insonni davanti a una lampada, le dita che disegnavano figure in continuo divenire, a sperimentare senza sosta, inseguendo una passione che sembrava tanto strana quanto irresistibile.

È stato un percorso solitario“, ha raccontato Matteo poco dopo la vittoria, con il sorriso stanco di chi ha vissuto un sogno diventare realtà. La sua dedizione è stata totale, un viaggio fatto di prove e errori, che lo ha portato, passo dopo passo, a padroneggiare una tecnica che trasforma semplici giochi di luce in autentiche emozioni. E come se non bastasse, Matteo è anche uno studente di psicologia: tra libri e ombre, ha trovato un modo tutto suo per comprendere e interpretare le emozioni umane.

Un percorso indimenticabile a “Tu si que vales”

Quando Matteo è salito sul palco per la prima volta, il pubblico è rimasto senza parole. Le sue mani diventavano animali, persone, scene che raccontavano storie di ogni genere. Maria De Filippi ha voluto fortemente che Matteo arrivasse fino in finale e l’ha dimostrato attivando la sua clessidra senza esitazioni. Già da allora, per chi lo guardava, era chiaro: Matteo non è solo tecnica. Lui ha la capacità unica di creare emozioni da qualcosa di così semplice come la luce e le mani. “Era evidente sin dall’inizio che aveva qualcosa di speciale“, ha sottolineato Rudy Zerbi durante la semifinale.

La finale di Tu si que vales è stata un vero spettacolo di talenti. C’erano i Ssaulabi, un gruppo di ballerini acrobatici provenienti dalla Corea, e i The Phobias, un collettivo teatrale che esplora le paure umane attraverso il mimo e la recitazione. Ma tra tutte queste incredibili performance, Matteo si è distinto. Con la sua arte delle ombre, ha dipinto il palco di emozioni vere, regalando al pubblico momenti che nessuno dimenticherà.

Un talento premiato con il cuore del pubblico

Alla fine, il pubblico non ha avuto dubbi, il voto è stato chiaro. Matteo Fraziano ha stravinto, senza mezzi termini, perché quello che ha fatto, quello che ha mostrato, è arrivato dritto al cuore, senza filtri, senza fronzoli. Nel momento della premiazione, Matteo era lì, con la voce che gli tremava dall’emozione e ha detto poche parole, ma potentissime: “Questo è per mia madre, che ha sempre creduto in me“. Centomila euro in gettoni d’oro, sì, ma il valore vero era in quelle parole semplici, genuine, piene di amore. E in quel momento, lo abbiamo sentito tutti, quell’amore. Ci ha scaldato il cuore, ci ha fatto sentire parte di qualcosa di grande.

La passione che ha conquistato l’Italia

Matteo non è diventato un artista per caso. La sua è una storia di dedizione. Cresciuto in un quartiere popolare di Roma, è stato un video su internet a farlo innamorare delle ombre cinesi. E così, inizia il suo percorso: giornate intere passate a perfezionare una tecnica che sembrava quasi dimenticata, senza un maestro, senza una scuola. Un percorso da autodidatta che lo ha portato a fare piccoli spettacoli in teatri locali, fino al palco di uno dei programmi più seguiti in Italia.

All’inizio non sapevo nemmeno se ci fosse un futuro per me con le ombre cinesi“, ha raccontato Matteo. Ma la sua passione era troppo grande per fermarsi. Oggi, il suo sogno è quello di portare quest’arte nei teatri di tutto il mondo, dimostrando che un’arte così antica può ancora incantare, stupire e soprattutto emozionare.

Il futuro di Matteo: nuove sfide e grandi sogni

Il successo ottenuto a Tu si que vales ha aperto a Matteo numerose porte. I social media sono esplosi, con l’hashtag #MatteoFraziano che è subito diventato virale. “È incredibile come qualcosa di così semplice possa toccare così tanti cuori“, ha scritto un utente su Twitter (X). E proprio grazie a questo clamore, si parla già di possibili collaborazioni importanti: festival internazionali, compagnie teatrali, forse anche uno spettacolo tutto suo.

Il giovane artista, dal canto suo, sembra avere le idee chiare: “Voglio portare l’arte delle ombre nei teatri di tutto il mondo. Voglio far vedere alla gente che anche una forma d’arte semplice e antica può ancora raccontare qualcosa di nuovo“.

Un’edizione di “Tu si que vales” che resterà nei cuori

La finale di Tu si que vales 2024 è stata una serata memorabile, ricca di talenti straordinari e sorprese. Domenico De Martino, con la sua simpatia e la sua energia contagiosa, ha conquistato la “Scuderia di Gerry Scotti” aggiudicandosi un viaggio a Parigi, un premio simbolico ma significativo per chi ha saputo strappare sorrisi a tutti.

Matteo Fraziano, invece, ha fatto qualcosa che è andato oltre, qualcosa di più profondo, qualcosa che ti prende e ti scuote. Ha dimostrato che anche in questo mondo tutto pieno di tecnologia, in mezzo a talent show che sembrano copie l’uno dell’altro, c’è ancora spazio per la magia. Quella magia vera, quella che non riesci nemmeno a descrivere a parole, ma che la senti, la senti dentro di te. Le sue ombre, semplici giochi di luce, erano molto più di quello che vedevi: c’era qualcosa che andava oltre lo schermo, oltre la performance. Un tocco di magia che ci ha fermato tutti per un attimo, ci ha fatto sentire qualcosa di vero.

Per questo, la sua vittoria non è stata solo un trofeo, non era solo un premio. No, era molto di più. Era la prova che i sogni, quelli veri, quelli che ci portiamo nel cuore, possono ancora vivere. Era per chi ci crede ancora, per chi sa che l’arte ha questo potere straordinario di emozionare, di toccare, di stupire. E forse, chissà, anche di cambiare un po’ il mondo.

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Attualità

Gli animali domestici e il loro impatto positivo sul nostro...

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Tra cani, gatti, conigli (e non solo!), chi sceglierai come tuo alleato della salute?

Gli animali sono parte di noi, delle nostre giornate e spesso nemmeno ce ne rendiamo conto. Ci sono, sempre, senza far rumore. E quando meno ce lo aspettiamo, ci strappano un sorriso, ci regalano un po’ di luce in quei giorni bui, quando sembra che tutto vada storto.

Cani, gatti, conigli. Ognuno ha il suo modo unico di rendere la nostra vita più speciale, più calda. Ma come fanno? Come riescono, con la loro semplicità, a toccare il nostro cuore così in profondità?

Cerchiamo di scoprirlo insieme, tuffiamoci in questo piccolo grande mondo fatto di amore incondizionato. Un mondo di code scodinzolanti, di fusa rassicuranti, di saltelli buffi. Vediamo come la loro presenza, così genuina e senza pretese, riesca a trasformare le nostre giornate, a renderle più piene, più vere, più vive.

I gatti: silenziosi custodi del nostro benessere

C’è qualcosa di quasi magico nei gatti. Un fascino che non è solo legato alla loro indipendenza, ma anche agli effetti benefici che hanno su di noi. Accarezzare un gatto mentre fa le fusa è una delle cose più belle che ci siano, davvero. C’è quella vibrazione profonda, quel suono che ti entra dentro, come un mantra di pace. E per un attimo, tutto il resto del mondo svanisce.

Le fusa sono una magia, riescono ad abbassare lo stress, a far calare quel maledetto cortisolo. Significa che, dopo una giornata pesante, piena di pensieri e preoccupazioni, accoccolarsi accanto al proprio gatto può aiutarti davvero a lasciar andare tutto, a trovare un po’ di calma, a respirare meglio.

E poi c’è la questione del cuore, proprio il cuore. Gli studi dicono che chi vive con un gatto ha meno probabilità di avere problemi cardiaci. Non è che sia una pozione magica ma quella serenità che riescono a darti, quella tranquillità che senti quando ti stanno accanto, può fare davvero la differenza. Abbassa la pressione, ti fa stare meglio. E il cuore ringrazia, letteralmente.

Ma non è solo una questione di corpo. La compagnia di un gatto è un balsamo per l’anima. Avere qualcuno che ti sta accanto – anche se magari ti guarda con quella sua aria un po’ distaccata dal divano – può fare un’enorme differenza, soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto. Non servono parole, non serve fare niente di speciale. La loro presenza è sufficiente. E arriva dritta al cuore, senza bisogno di spiegazioni.

I cani: amici leali che ci tengono in forma

Il miglior amico dell’uomo”, si dice. E come dargli torto? Un cane è molto più che un animale domestico: è un compagno di vita. Chi possiede un cane sa bene che la loro energia è contagiosa. Basta guardarlo, il tuo fedele amico, con la coda che scodinzola e gli occhi pieni di aspettativa quando prendi il guinzaglio: è come se ti dicesse “Andiamo, è ora di esplorare il mondo!“. E questo rende noi umani più attivi, più dinamici.

Portare a spasso il cane significa uscire di casa, respirare aria fresca, camminare, magari anche fare una corsa. Un esercizio quotidiano che fa bene al corpo, al cuore, ma anche alla mente. Inoltre, è durante queste passeggiate che spesso si incontrano altre persone, si chiacchiera, si condividono sorrisi. I cani, senza nemmeno accorgersene, facilitano la nostra socialità. Ci connettono.

E poi, come possiamo dimenticare il loro supporto emotivo? Chiunque abbia mai avuto un cane sa quanto questi animali siano capaci di leggere le nostre emozioni, quasi meglio di noi stessi. Capiscono quando siamo giù, quando abbiamo bisogno di qualcuno. Ti vengono vicino, si appoggiano con quella testata dolce e in quel momento senti che non sei più solo.

È incredibile come riescano a farci sentire meglio, senza fare niente di speciale. Solo stando lì. Sono come un’ancora, quando tutto sembra andare alla deriva. La loro affettuosità, la loro lealtà, sono quel senso di sicurezza di cui abbiamo bisogno, quel calore che ci fa dire: “Va tutto bene, non sono solo.”

E se parliamo del sonno? Beh, il ritmo che un cane impone alla nostra vita – dalla sveglia per la passeggiata mattutina, fino alla sera quando crolla stanco vicino a noi – ci aiuta a creare routine più regolari, migliorando anche la qualità del nostro riposo.

Conigli: piccoli compagni dal cuore grande

E che dire dei conigli? Spesso sottovalutati, in realtà possono essere compagni adorabili e straordinariamente affettuosi. Non si tratta solo di animali carini da guardare; i conigli sono creature che richiedono attenzione, dedizione e che, in cambio, regalano calma e serenità.

Accarezzare un coniglio, vederlo muoversi silenzioso per casa, è qualcosa di magico. Ti fermi un attimo, lo osservi e tutto sembra rallentare. C’è qualcosa di quasi terapeutico nel modo in cui saltella, nel suo essere così delicato. Non fa rumore, non chiede molto, ma sa regalare momenti di pura dolcezza, senza sforzo. Perfetto per chi ha bisogno di calma, di serenità.

E poi, se hai problemi di allergie, i conigli sono una scelta fantastica. La loro pelliccia è meno problematica rispetto a quella di cani e gatti: questo li rende perfetti per chi ha sensibilità respiratorie. Un piccolo amico che ti tiene compagnia, senza fare troppo rumore ma che sa come riempire i tuoi spazi di affetto.

Osservare un coniglio è come entrare in contatto con un piccolo mondo segreto, fatto di movimenti delicati, annusate curiose e momenti di puro relax. E questo può avere un effetto calmante incredibile, aiutando a ridurre lo stress e favorendo la concentrazione.

Perché scegliere un animale domestico fa bene alla salute

Insomma, che sia un gatto, un cane, un coniglio, o qualunque altro animale che non abbiamo menzionato, avere un amico a quattro zampe (o due!) vicino cambia tutto. Ma proprio tutto, davvero. Non è solo fare più movimento, sentirsi meno stressati, o avere il cuore che batte un po’ meglio. Sì, certo, tutto questo è vero, ma il vero regalo è un altro.

Il vero regalo è quella capacità incredibile che hanno di toccarci l’anima, di farci sorridere quando non ne abbiamo voglia, di farci sentire amati. E lo fanno senza rendersene conto, senza sforzo. Il legame che si crea tra noi e loro è qualcosa di incredibile, di magico, di quelle cose che senti dentro e non sai nemmeno perché. Non ci sono parole, davvero, non serve spiegare. È un legame che va oltre tutto, oltre ogni spiegazione, oltre ogni logica, e lo senti e basta.

Loro sentono le nostre emozioni, capiscono quando siamo giù, quando siamo felici. E sono lì. Sempre lì. Senza fare domande, senza aspettarsi nulla. Pronti a darci quella gioia semplice, quella gioia che non si compra. È amore, amore vero, senza condizioni, senza chiedere niente. Solo un po’ di attenzione, solo un po’ del nostro tempo. E questo, forse, è il dono più grande che la vita possa mai darci.

Se stai pensando di adottare un animale, fermati. Prenditi un attimo e chiediti sul serio: Ho abbastanza tempo per lui? Posso dargli tutto quello di cui ha bisogno? Sono pronto a prendermi cura di lui come merita? Sono domande importanti, perché un animale non è un giocattolo, non è un passatempo. È una vita, una vita che dipenderà da te, da noi. E merita tutto il rispetto, tutto l’amore che possiamo dare. Perché loro ci danno tutto, sempre, senza mai chiedere nulla indietro.

La scienza ci supporta: i benefici sono reali

Lo sappiamo, lo abbiamo sempre saputo e la scienza lo conferma: convivere con un animale fa bene, punto. Non c’è bisogno di mille parole complicate, lo sentiamo ogni giorno sulla nostra pelle. Ma se proprio vogliamo andare sui dati, beh, ci sono anche quelli a dirlo. Uno studio dell’American Heart Association, ad esempio, ha mostrato che bastano dieci minuti — solo dieci minuti! – di coccole con il nostro amico a quattro zampe per abbassare lo stress, ridurre il famoso cortisolo. Non è sorprendente, no? Chi ha un animale vive meglio, più a lungo. C’è un motivo se la loro compagnia ci fa sentire più sereni, più vivi.

E non è solo questione di quanto viviamo, è la qualità della vita che cambia. La loro presenza ci tira fuori da quella solitudine pesante, ci toglie un po’ di quel buio che ogni tanto arriva. Uno studio su Frontiers in Psychology ci dice che gli animali possono ridurre i sintomi di depressione e ansia. Ma lo sappiamo già: quando ci appoggiano il muso addosso o semplicemente si accucciano vicino a noi, tutto sembra un po’ meno difficile. Sono un antidoto naturale contro lo stress, contro la solitudine. Solo con il loro esserci.

Ogni animale è speciale a modo suo

Dunque… cani, gatti, conigli, ognuno di loro ha un modo unico di arricchire la nostra vita.

  • I gatti ci regalano relax e conforto, il loro mondo fatto di fusa e silenzi ci insegna l’importanza della calma.
  • I cani sono energia pura, ci spingono a uscire, a muoverci, a essere più aperti verso gli altri.
  • I conigli, con la loro dolcezza discreta, portano un tocco di tranquillità e serenità nelle nostre giornate.

Quale scegliere? Beh, dipende da noi, dal nostro stile di vita, dalle nostre esigenze. Non esiste una risposta giusta o sbagliata, ma c’è una cosa sicura: qualsiasi animale decideremo di accogliere, saprà darci un affetto che viene dal cuore, sincero, senza filtri. Ci sarà sempre e ci arricchirà ogni singolo giorno.

Non c’è davvero niente di più bello che tornare a casa e trovare qualcuno che, in un modo tutto suo, è felice di vederci. Che ci guarda con quegli occhi pieni di fiducia, come a dire “Ehi, finalmente sei qui!“. Che aspetta solo noi, che c’è, semplicemente. Questo è il dono più grande che ci fanno gli animali: il loro esserci, senza mai chiedere nulla in cambio, senza condizioni. In un mondo che spesso ci mette alla prova, dove dobbiamo sempre dimostrare qualcosa, loro ci amano così come siamo, senza se e senza ma. Ed è qualcosa di inestimabile.

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