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Ia, il 18 aprile seminario ‘Megatrends del marketing e della comunicazione digitale’

Si terrà a Roma presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma Torvergata

Ia, il 18 aprile seminario 'Megatrends del marketing e della comunicazione digitale'

Con l’evolversi della comunicazione digitale e, con la progressiva affermazione dell’intelligenza artificiale, continuano ad aprirsi nuove frontiere anche nel marketing e nella comunicazione. L’intelligenza artificiale è una sorta di “tsunami” che si sta affermando come leva sempre più pervasiva di trasformazione della nostra società e delle aziende: ha infinite potenzialità ma anche tanti rischi, come dimostra il recente AI Act varato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Ue per regolamentarne le aree e le modalità di utilizzo.

L’AI nel marketing, d’altro canto, consente alle aziende di raccogliere e analizzare enormi quantità di dati in tempo reale per creare campagne più mirate ed efficaci. Grazie all'AI, le aziende possono automatizzare processi come la segmentazione del pubblico, la personalizzazione dei messaggi e la previsione delle tendenze di mercato. Ma in che modo l’AI sta rivoluzionando gli aspetti chiave del nostro modo di comunicare e di fare business? Quali sono i possibili scenari per il futuro e come si può usufruire consapevolmente di queste nuovi strumenti e linguaggi che ci stanno cambiando la vita?

A dar voce a questi temi alla luce di questa grande trasformazione digitale il seminario digitale 'Megatrends del marketing e della comunicazione digitale – la rivoluzione dell’intelligenza artificiale', organizzato dal master in Economia e Management della comunicazione e dei media della facoltà di Economia di Università di Roma Torvergata, in collaborazione con Eikon Strategic Consulting e Adnkronos, che si terrà giovedì 18 aprile a Roma presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma Torvergata a partire dalle ore 14.30.

La tavola rotonda vedrà protagonisti docenti ed esperti del settore marketing e comunicazione che offriranno una preziosa analisi dello scenario attuale relativo alle dinamiche dell’AI e possibili prospettive future: Simonetta Pattuglia, direttrice del master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media dell’Università di Roma Tor Vergata, Paola Aragno vicepresidente Eikon Strategic Consulting, Fabio Insenga, vicedirettore dell’Adnkronos, Derrick de Kerckhove Univ. of Toronto, Direttore Scient. Media Duemila; Mariano Tredicini (Responsabile TIM data room); Raoul Romoli Venturi (corporate communication director, Ferrero); Mattia De Rosa (solution specialist data & ai director, Microsoft Italia); Fabrizio Paschina (direttore comunicazione e immagine, Gruppo Intesa San Paolo); Daniela Ferro (HP, McCann Worldgroup Italy), Elena Capparelli (direttrice di RaiPlay) e Francesco Zaffarano (head of content, Will Media).

Macchina vs umanità: quale il futuro? Questa rappresenta la più grande incertezza su cui tutti si interrogano, come spiega Simonetta Pattuglia, direttrice, master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media: "La trasformazione tecnologica attuale si gioca nello scambio fra intelligenza artificiale e intelligenza umana. La nostra formazione attraverso il prodotto formativo Megatrends, giunto alla XII edizione, intende passare ai discenti la conoscenza su quadri interpretativi, strategie e attività per un marketing e una comunicazione digitali efficienti, efficaci e nel contempo rispettosi degli interlocutori, clienti o cittadini che siano. Solo con una trasformazione guidata dall’essere umano, le nostre imprese e la nostra società potranno coevolvere proficuamente senza lasciare indietro nessuno".

"Trovo difficile immaginare che l’AI potrà sostituire completamente l’uomo, in questo settore. Lo affiancherà nei compiti che oggi sono più ripetitivi e probabilmente ci aiuterà a ridurre gli errori, ma libererà il nostro tempo per permetterci sempre di più una valutazione critica e approfondita dei risultati", continua Paola Aragno, vice president, Eikon Strategic Consulting.

"L’intelligenza artificiale generativa è agli inizi, sarà di aiuto se governata, sarà pericolosa se usata in maniera sconsiderata, ma di una cosa sono sicuro che al centro ci sarà sempre l’intelligenza umana. È l’unica a poter valutare il momento, il contesto e le sensibilità differenti dei diversi interlocutori. Nel nostro mestiere di comunicatori professionali non morirà mai l’innata necessità dell’uomo alle relazioni fisiche, uniche a poter creare un fattore determinante nel mondo delle percezioni e, quindi, della comunicazione stessa: l’empatia", conclude Raoul Romoli Venturi, corporate communication director, Ferrero.

L’Ai generativa come motore della produttività del marketing e della comunicazione, o semplice scorciatoia? "L’intelligenza artificiale è giorno dopo giorno sempre più presente nel lavoro quotidiano, incluso quello delle redazioni giornalistiche. Può essere usata come uno strumento per arricchire la ricerca delle notizie, come avviene quando gli si chiede di elaborare dati o di semplificare e accorciare procedure. Oppure, può essere usata come una scorciatoia, per tagliare costi e ridimensionare il fattore umano, a danno della qualità della produzione. Editori e giornalisti sono di fronte a una scelta che pesa sulle possibilità di costruire un futuro, mai come in questo momento così condiviso, per l’editoria e per il giornalismo", approfondisce Fabio Insenga, vicedirettore Adnkronos.

"Le media company sono nella perfetta posizione per integrare l’intelligenza artificiale nei loro flussi di lavoro e la nostra sfida è capire come valorizzare i potenziali vantaggi dell’IA a favore di chi fa informazione e di chi si informa", aggiunge Francesco Zaffarano, head of content Will Media. "Tutti gli studi concordano che l'intelligenza artificiale generativa sarà un grande motore per la produttività delle attività umane, ma abbiamo già oggi evidenze dell'enorme supporto che possono essere anche per le attività ad alto contenuto creativo", chiosa Mattia De Rosa, solution specialist data & ai director, Microsoft Italia.

Sarà questo il “cuore” dell’intervento di Fabrizio Paschina, direttore comunicazione e immagine, Gruppo Intesa Sanpaolo: "Dopo la pandemia, oltre ai canali fisici, in Intesa Sanpaolo si è scelto di spingere fortemente l’uso dei canali digitali per instaurare, mantenere e incrementare la relazione con le persone ed i clienti. L'intelligenza artificiale ci permette oggi di ottimizzare l'impatto dei contenuti sui motori di ricerca e sulle audience ma ci aiuta anche a migliorare la profilazione del contenuto per restituire un’esperienza più rilevante alle persone. Un uso quindi dell’AI non tanto per la generazione di contenuti, ma per la possibilità che ci offre di conoscere meglio il cliente. Ciò ci permette di abilitare un’esperienza più profilata per instaurare una relazione più personale, creando quindi una Community sempre più fidelizzata", spiega ancora.

Nelle due giornate seguenti, 19 e 20 aprile, si svolgeranno 4 laboratori tenuti da Paola Aragno e Paola Assante di Eikon Strategic Consulting e da Diego Fornero, social media strategy consultant, esperti del settore che approfondiranno le dinamiche della gestione e del monitoraggio della comunicazione digitale: ideare sui social; gestire e monitorare i social; progettare, gestire e comunicare sui social (part.1 e 2). Il seminario digitale 'Megatrends del marketing e della comunicazione digitale' si terrà il 18 aprile a Roma presso la Facoltà di Economia dell’Università Tor Vergata (Via Columbia 2, Aula TL) dalle 14.30 alle 18.00, e sarà accessibile a tutti accreditandosi. I Laboratori del 19 e 20 aprile (Aula 14) saranno disponibili previa iscrizione a: pignedoli@economia.uniroma2.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Lavoro

Codice della strada: bottiglie take away e più taxi, i...

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Da Nord a Sud viaggio tra i produttori che sfidano il rischio del calo di consumi ma dicono no ad allarmismi

Codice della strada: bottiglie take away e più taxi, i Consorzi del vino in campo per un bere responsabile

C’è chi lancia la bottiglia take away, chi promuove pernottamenti e nuove esperienze in cantina, chi chiede più taxi o una mobilità alternativa. E tutti invitano a un consumo responsabile, senza rinunciare al piacere di un calice, insomma a bere meno ma bere meglio. Di sicuro, i produttori di vino italiani non si sono fatti trovare impreparati di fronte al nuovo Codice della Strada, che introduce un inasprimento delle sanzioni per i guidatori che superano il tasso alcolemico previsto dalla legge, pur mantenendo invariati i parametri legali. E che potrebbe scoraggiare i consumatori facendoli desistere al cospetto di un buon bicchiere al ristorante.

In effetti, qualcuno ha già cominciato a registrare un calo nei consumi fuori casa e a lanciare l’allarme sul danno economico che ne deriverebbe per una delle più importanti filiere del made in Italy. Ma a preoccupare i produttori non sono tanto i numeri in questo momento, quanto gli inutili allarmismi e i messaggi non corretti sulle nuove norme. Così le organizzazioni di categoria e i Consorzi di tutela, da Nord a Sud, ribadiscono il loro impegno in prima fila per il consumo responsabile e sono pronti a fare la loro parte.

“E’ evidente che tutto questo rientra tra le varie cause che stanno determinando un progressivo calo dei consumi. Detto ciò, noi siamo da sempre favorevoli a un concetto di bere votato alla consapevolezza, alla moderazione e alla prudenza. I protagonisti del nostro settore dovranno lavorare insieme alla creazione di nuove forme di collaborazione con i soggetti pubblici e privati che si occupano di trasporti, al fine di garantire ai consumatori, dopo una cena al ristorante o una visita in cantina, forme alternative di mobilità”, dichiara ad Adnkronos/Labitalia Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Federdoc, la Confederazione nazionale dei Consorzi volontari per la Tutela delle Denominazioni dei vini italiani.

Un’iniziativa innovativa è stata appena lanciata da Assoenologi, con il progetto ‘Portami a casa’, rivolto sia ai produttori sia ai ristoratori e a tutti i gestori di locali dove si consuma vino. L’obiettivo è salvaguardare la tradizione e il piacere di bere a tavola, garantendo al contempo la massima sicurezza per tutti. Una soluzione semplice e pratica: quando la bottiglia di vino ordinata non viene consumata interamente, il cliente può portarla a casa. Con tanto di shopper personalizzate fornite direttamente dai produttori ai gestori dei locali, che permettono al cliente di trasportare la bottiglia in sicurezza e legalità.

“Questa iniziativa vuole incentivare il consumo moderato e consapevole di vino, senza privare i consumatori del piacere di accompagnare i pasti con un buon calice. Allo stesso tempo, ci impegniamo a promuovere una maggiore sicurezza stradale e a ridurre i rischi legati all’abuso di alcol alla guida. L’iniziativa rappresenta anche un’opportunità per i produttori di rafforzare il legame con i consumatori, offrendo un servizio aggiuntivo che valorizza il marchio”, spiega il presidente nazionale di Assoenologi, Riccardo Cotarella.

"Allo stesso tempo, i ristoratori e i vari gestori di locali possono contribuire attivamente alla sicurezza stradale, migliorando l’esperienza complessiva del cliente”, aggiunge Cotarella, che mette in guardia anche contro l’allarmismo: “Se la sicurezza alla guida è prioritaria, dobbiamo porre la massima attenzione anche ai mercati del vino. Ne va della sopravvivenza di migliaia di produttori e di un indotto economico che non possiamo permetterci di perdere. L'iniziativa di Assoenologi può essere una prima risposta, ma ancora più importante è veicolare la giusta comunicazione”. Ed è proprio questo il sentiment che aleggia tra i Consorzi di tutela, interpellati da Adnkronos/Labitalia da Nord a Sud del paese.

Dal Piemonte, il presidente del Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato, Vitaliano Maccario, afferma: “Siamo ben coscienti che le nuove normative abbiano portato a un inasprimento delle sanzioni economiche, ma credo che sia importante cogliere questa occasione per promuovere un messaggio positivo e responsabile. Come produttori di vino, siamo i primi a voler garantire che il piacere di un buon calice sia sempre accompagnato dalla sicurezza. Oggi più che mai, credo che anche i ristoratori e i locali possano giocare un ruolo chiave offrendo ai propri clienti un servizio aggiuntivo, come una rubrica di contatti per taxisti o autisti, per aiutare chi ha bisogno di un rientro a casa in totale sicurezza. Allo stesso modo, invitiamo i gruppi di amici a organizzarsi in modo che almeno una persona della compagnia si astenga dal bere per poter portare a casa tutti in sicurezza. Il vino è cultura, convivialità e piacere. È fondamentale che questi valori si sposino sempre con la responsabilità e il rispetto per gli altri, sia sulle strade che nelle nostre comunità. Con un po’ di collaborazione e sensibilità, possiamo vivere questa esperienza in modo sicuro e consapevole”.

Quanto al rischio di un calo nei consumi, per Maccario, “è vero che alcune normative più rigide possono avere un impatto iniziale, soprattutto nei contesti di ristorazione e locali serali; tuttavia, non credo che si tratti di un calo significativo o duraturo, quanto piuttosto di un cambiamento nelle abitudini di consumo”. “Quello che stiamo osservando - prosegue - è una maggiore attenzione da parte dei consumatori, che scelgono di bere meno, ma meglio, dando valore alla qualità e all’esperienza. Questo è un segnale positivo: significa che il vino è sempre più apprezzato come elemento di convivialità e cultura, non come semplice abitudine. Inoltre, sta emergendo una crescente consapevolezza sulla responsabilità. Questo, unito alla possibilità di organizzarsi con servizi di trasporto o con un ‘designated driver’ all’interno dei gruppi di amici, ci permette di continuare a godere del vino in modo sicuro e consapevole. Credo che il settore possa adattarsi a queste nuove dinamiche con creatività e attenzione ai clienti”.

Da parte sua, Giancarlo Guidolin, presidente del Consorzio Prosecco Doc, sottolinea che “come Consorzio siamo da tempo impegnati nel sostenere le campagne di ‘Wine in Moderation’, di cui siamo anche National Coordinators in Italia, e di sicuro il tema del consumo di vino per chi guida è un argomento sensibile”. “Allo stesso tempo, però, crediamo che vada affrontato da un punto di vista culturale - puntualizza - e non criminalizzando il consumo tout court. La comunicazione sul provvedimento di inasprimento delle pene per chi guida con un tasso alcolemico superiore a quello previsto dalla normativa è risultata ingannevole, facendo credere che fossero cambiati anche i limiti, rischiando di costituire un ulteriore attacco diretto e indiscriminato al mondo del vino. Noi siamo contro l’abuso, ma dobbiamo continuare a difendere e rimarcare la differenza tra consumo e abuso”.

Un secco no all’allarmismo si leva anche dalla Toscana. “La sicurezza, prima di tutto, ma non si inizi una caccia alle streghe”, avverte Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, che riporta anche i primi dati sui consumi: “Da alcune rilevazioni del Consorzio su esercizi pubblici del territorio, in pochi giorni si è registrato un calo di consumo di vino pari a circa il 20%. Se questa tendenza iniziale divenisse un trend consolidato, è evidente che rappresenterebbe un duro colpo per un sistema economico fortemente basato sull’enoturismo e sulla ristorazione. Siamo d’accordo sul fatto che la sicurezza venga al primo posto. Tuttavia, vorremmo evitare che si crei allarmismo intorno a una situazione che, in sé, non rappresenta un problema reale. Ribadiamo il concetto che per primi, come Consorzio, abbiamo sempre praticato una comunicazione verso il consumo consapevole del vino; tuttavia, occorre fare attenzione a non demonizzare il consumo del vino di qualità, come nel nostro caso, elemento che, lo dicono i numeri dei numerosi rapporti sul turismo enogastronomico, aiuta un interno segmento dell’economia e della socialità del territorio. Siamo d’accordissimo anche sul fatto che l’abuso di alcol sia da combattere, ma sbagliato legare questo al consumo corretto di vino”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Mazzei, presidente del Consorzio di Tutela Vini della Maremma Toscana: "Direi che in questa prima fase c’è un po’ di allarmismo da parte degli esercenti a fronte di un calo dei consumi, ma si stanno anche adottando nuove pratiche, tipo il take away della bottiglia da finire a casa, la messa a disposizione di un misuratore per verificare se si è nelle norme, ecc. Alla fine, i parametri sono rimasti gli stessi con alcune eccezioni, ma sono aumentate le sanzioni. La cosa importante è usare il buonsenso, fare informazione corretta e senza terrorismo”.

Carlotta Gori, direttore del Consorzio Chianti Classico, ricorda che “il vino è un prodotto millenario che appartiene alla cultura dei popoli e il consumatore consapevole nel vino cerca storia, cultura, paesaggi, odori e sapori di un territorio: questo è il consumatore a cui noi guardiamo, avendo ben chiaro che il consumo deve essere ragionato e non deve mai trasformarsi in abuso”.

Restando in Centro Italia, a far sentire la voce dei produttori umbri di eccellenza è Massimo Sepiacci, presidente di UmbriaTop: “E’ lo sballo complessivo che genera problematiche e non certo bere un bicchiere di vino. Senza dubbio è importante bere in modo responsabile e per chi guida bere moderatamente. Il problema non è il consumo responsabile di un bicchiere di vino, anche perché con la nuova normativa i limiti sono comunque rimasti gli stessi rispetto a prima, ma l'eccesso e l'abuso che possono portare a situazioni pericolose. La responsabilità personale è la chiave per godere di un momento conviviale senza mettere a rischio la propria sicurezza e quella degli altri. UmbriaTop, la cooperativa delle cantine umbre, ha a cuore il bere responsabilmente, e valuta positivamente azioni virtuose in tal senso, come la promozione di servizi navetta dedicati agli enoturisti”.

E la questione è particolarmente sentita anche per chi ruota intorno alle grandi città come la Capitale. “È evidente - sostiene Rossella Macchia, presidente del Consorzio Tutela Vini Roma Doc - che il nuovo decreto, soprattutto per come è stato percepito, impone delle riflessioni e probabilmente un nuovo modo di proporre la visita in cantina. Con il vino che resta sicuramente centrale, ma supportato da tutta una serie di iniziative che possano in qualche modo rendere la degustazione una parte dell’esperienza".

"Va comunque detto - precisa - che il Consorzio Roma Doc, così come molti altri player del settore, ha, sin dalla sua costituzione, sposato totalmente il concetto di bere moderato e consapevole. Siamo noi aziende per prime ad avere l’interesse che il visitatore viva in cantina una giornata piacevole ed educativa. Stiamo valutando anche una serie di iniziative in grado di soddisfare esigenze di tutte le parti in causa”.

Spostandosi a Sud, insiste sugli aspetti legati alla corretta comunicazione Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria: “Lo scenario attuale è meno preoccupante di quanto possa sembrare. Esistono importanti studi condotti da enti autorevoli come il Nasem (National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine), che recentemente ha pubblicato un rapporto sui legami tra alcol e salute. Secondo questo studio, la mortalità è inferiore tra chi consuma moderatamente vino o alcol in generale rispetto a chi non lo consuma affatto".

"In relazione alla recente normativa del Codice della Strada, come avvocato, posso affermare - rimarca - che tecnicamente le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza sono state inasprite, ma i limiti legali di alcol nel sangue non sono stati modificati. Tuttavia, la comunicazione su questo tema ha generato confusione, portando molti a credere erroneamente che i limiti siano stati abbassati e che si debba bere meno. L’errore di comunicazione deriva dall’aver trattato due questioni distinte come se fossero collegate: da un lato, le modifiche sui limiti delle sostanze stupefacenti ammesse; dall’altro, i limiti di alcol, che sono rimasti invariati".

"Il Codice ha inasprito, dunque, le sanzioni penali, che passano da prima sopra 1,5 g/L a ora sopra 0,8 g/L. Quindi, per andare fuori dal limite, non bisogna superare le dosi consigliate, che rimangono tali e quali a quelle già raccomandate precedentemente. È sempre fondamentale consumare alcol con moderazione, ricordando la differenza tra uso e abuso”, ribadisce.

Anche la Sicilia si schiera a favore del bere consapevole e contro gli allarmismi. “Bisogna educare al consumo del vino in maniera responsabile - dice Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia - evitando ogni genere di allarmismo che penalizzi i produttori e che non sia efficace nella lotta all’abuso dell’alcol. Rimane fondamentale sensibilizzare i consumatori sul bere consapevole e responsabile perché il vino non è solo parte della nostra cultura mediterranea, delle nostre abitudini e stile di vita ma rappresenta anche un valore economico importante del Made in Italy”.

Per Antonio Rallo, presidente del Consorzio Doc Sicilia, “le nuove norme del Codice della Strada si inseriscono in un contesto in cui è fondamentale bilanciare esigenze diverse ma ugualmente importanti: da un lato, la sicurezza stradale è una priorità imprescindibile; dall’altro, è essenziale preservare l’importanza economica e culturale del vino, il cui consumo responsabile rappresenta una parte integrante della nostra identità e tradizione nazionale”.

“Negli ultimi mesi, il dibattito sul nuovo Codice della Strada - fa notare - ha suscitato una forte attenzione mediatica, portando talvolta a una percezione amplificata delle possibili implicazioni. Crediamo sia fondamentale affrontare questi temi con un approccio sereno e costruttivo, cercando soluzioni che garantiscano sicurezza e benessere collettivo, senza trascurare il valore economico e culturale di settori come quello vitivinicolo, che costituisce un’eccellenza per il nostro territorio. Come Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, ci impegniamo da anni nella promozione di un consumo moderato e consapevole del vino, un simbolo dell’identità e del valore distintivo del nostro territorio”.

A risentire dell’inasprimento delle sanzioni a seguito di un alcol test positivo è anche tutto il mondo che ruota attorno all’enoturismo. C’è sicuramente preoccupazione tra i presidenti regionali del Movimento turismo del vino (Mtv). Uno su tutti Giovanni Dubini, presidente del Movimento turismo del vino Umbria: “Ritengo che in questa decisione si radichi un certo terrorismo che inevitabilmente condurrà a delle problematiche per il settore. Le cantine normalmente non sono ubicate nel centro delle città e quindi i visitatori per visitarle devono prendere l’auto e, considerando che solitamente gradiscono degustare i vini delle realtà in cui si recano, possono sorgere dei problemi. Per ovviare si potranno ridurre le dosi di assaggio e magari fare assaggiare i vini prima delle visite in cantina, così che durante la visita ci sia un margine di tempo affinché il tasso alcolemico scenda. In realtà come Movimento del Turismo del vino, e a noi in Umbria ciò è sempre stato molto a cuore, abbiamo sempre cercato di divulgare i principi del bere consapevole e di qualità. Un inasprimento delle sanzioni non porterà altro che a far capire meno il mondo del vino, quando probabilmente gli incidenti si hanno per altri fattori, come abuso di superalcolici ed eventualmente anche stupefacenti”.

La questione è stata al centro anche dell’ultima riunione del Mtv con la presidente nazionale Violante Gardini Cinelli Colombini, per studiare le azioni da suggerire alle cantine che, proprio in questo periodo, stanno progettando le esperienze da proporre ai visitatori durante la stagione 2025. Così, le cantine guardano a un modello di enoturismo diversificato e più ampio. E la maggior parte si è già attrezzata per offrire esperienze più ricche e appaganti che vadano oltre la semplice visita della cantina con degustazione finale: attività più articolate, per una durata maggiore, con abbinamento cibo-vino e prevedendo la possibilità di pernottare. Di solito, infatti, assicura il Mtv, basta aspettare 2-3 ore per portare a zero l’alcolemia di un bicchiere di bevanda alcolica consumata; se non si è digiuni il tempo può anche ridursi a 1-2 ore ed è proprio da questa premessa che emerge la necessità di dirigersi verso questo nuovo modello di accoglienza.

Per la presidente nazionale di Mtv, “per affrontare efficacemente il problema serve la collaborazione di tutti: delle istituzioni locali, perché potenzino le infrastrutture di trasporto molto carenti in campagna e, nell’immediato, il numero di taxi e Ncc, cioè le auto con conducente; delle cantine, con proposte più ricche e diversificate puntando a un turismo più lento e attento; infine, serve un piccolo sforzo da parte degli enoturisti per programmare la visita di una cantina al mattino e una al pomeriggio e non due consecutivamente”. Dunque, conclude, la soluzione è "bere meno ma meglio, e magari vivendo un’esperienza memorabile".

(di Alessia Trivelli)

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Lavoro

Turismo, Bini alla Ferien-Messe di Vienna: “In Fvg...

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La partecipazione del Friuli Venezia Giulia alla più importante fiera austriaca dedicata al turismo entra nel vivo con uno stand che vede la partecipazione di 21 operatori regionali tra consorzi, reti d'impresa, agenzie e hotel

Turismo, Bini alla Ferien-Messe di Vienna:

"La Regione punta con sempre maggior convinzione sul mercato austriaco per ampliare ulteriormente l'incoming turistico. Dopo l'evento 'fuori salone' organizzato nel prestigioso Palazzo Niederoesterreich di Vienna per tour operator, giornalisti e influencer da PromoturismoFvg, che ha riscosso notevole successo, la partecipazione del Friuli Venezia Giulia alla Ferien-Messe Wien entra nel vivo con la presenza, nello stand targato Fvg, di 21 operatori regionali tra consorzi, reti d'impresa, agenzie e hotel". Lo ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive e turismo del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, ieri durante la visita allo stand Fvg all'interno della Ferien-Messe di Vienna, la più importante fiera austriaca dedicata al turismo in corso fino al 19 gennaio, che ha visto anche la presenza dell'ambasciatore d'Italia a Vienna, Giovanni Pugliese, e del direttore di Enit Austria, Andrea Colonnelli. La partecipazione del Fvg è cresciuta rispetto agli anni scorsi e prevede attività b2b/b2c, con animazione musicale ed enogastronomica per il pubblico durante il weekend.

"L'Austria è uno dei mercati turistici principali per il Friuli Venezia Giulia, grazie alla vicinanza geografica e al fatto che l'Italia è la destinazione estera preferita dagli austriaci. Tra gennaio e marzo viene effettuata la maggior parte delle prenotazioni estive; pertanto, la nostra presenza alla fiera di Vienna è strategica per rafforzare il mercato e presentare le nostre peculiarità. Ogni anno la Regione, attraverso PromoTurismoFvg, propone a rotazione un grande evento 'fuori salone' in una delle quattro principali fiere del turismo europee: Vienna, Monaco, Berlino e Milano. Quest'anno, nella capitale austriaca, per rinsaldare il legame tra i nostri territori, puntando ad un'offerta più ricca e variegata", ha detto ancora Bini.

"Infatti - ha proseguito l'esponente della giunta Fedriga - vogliamo intercettare l'interesse crescente del mercato austriaco per le città d'arte e i temi della sostenibilità. In questo senso, la presenza a Vienna serve a valorizzare l'offerta di attività all'aria aperta come ciclovie (Alpe Adria) e percorsi transfrontalieri, con nuove proposte che integrano cultura, outdoor ed enogastronomia. Il viaggiatore austriaco cerca riposo, esperienze autentiche e sostenibili, avventura e scoperta culturale, con un occhio alla qualità e al costo: tutti aspetti su cui il Friuli Venezia Giulia ha investito in questi anni e che rappresentano un biglietto da visita vincente".

Quello austriaco, ha sottolineato Bini, è un mercato in forte crescita: "Nel post Covid le presenze di turisti austriaci in regione sono aumentate del 12,9% e nel 2024 hanno toccato quota 1,8 milioni. Cambiano anche gli interessi: non più solo la spiaggia, ma attenzione anche ai borghi, alle piccole località e all'enogastronomia. In questo senso, è interessante il dato che arriva dalla montagna: sempre più spesso gli austriaci scelgono il Friuli Venezia Giulia anche per le vacanze sulla neve. Lo dimostra il dato di Tarvisio, che compare nella top 10 delle mete più frequentate e che nell'ultima stagione invernale (dicembre 2023-marzo 2024) ha visto crescere del 12,3% le presenze di austriaci sulla neve rispetto allo stesso periodo pre-Covid".

L'assessore ha quindi osservato che "tre quarti degli austriaci viaggiano regolarmente più volte all'anno e oltre la metà sceglie l'estero come destinazione per short break e vacanze lunghe". "La crisi economica sta riportando gli austriaci a scegliere l'early booking, quindi a prenotare la vacanza principale tra gennaio e marzo, quindi la nostra presenza alla fiera del turismo di Vienna è strategica", ha detto. "L'adesione delle realtà regionali è cresciuta rispetto agli anni scorsi - ha aggiunto Bini -e sono certo che porterà risultati concreti perché si tratta di un evento molto articolato che consente di rivolgersi a tutti i tipi di pubblico: si tratta infatti di una fiera mista b2b/b2c nelle prime due giornate, che apre al pubblico finale durante il week end. Nello stand della Regione si terranno quindi sia momenti dedicati agli operatori sia intrattenimento musicale e animazione enogastronomica per attirare visitatori e famiglie a visitare lo spazio dedicato al Friuli Venezia Giulia e proporre loro le offerte dei nostri operatori".

Secondo Bini, "l'Austria rimane un mercato strategico per PromoTurismoFvg, in estate ma anche durante il resto dell'anno, che puntiamo a conquistare anche attraverso le nuove 'frecce' al nostro arco; una di queste è la recente legge sulla nautica, approvata in novembre, che punta a incrementare il turismo legato al mare e al diportismo, da sempre molto apprezzato dagli austrici che ormeggiano le proprie barche nelle nostre marine". "Un altro asset strategico è la ciclovia Alpe Adria, che parte da Salisburgo e in otto tappe raggiunge la costa Adriatica; su questo tracciato, soltanto l'anno scorso, tra la primavera e l'autunno, è stato percorso da oltre 200mila ciclisti nella frazione regionale da Tarvisio a Grado", ha aggiunto. Infine l'assessore ha evidenziato che "non possiamo tralasciare GO!2025, con un calendario ricchissimo di eventi e concerti, tra cui quelli compresi nel calendario di GO!&Friends: Robbie Williams a Trieste, Sting e Alanis Morissette a Villa Manin, senza dimenticare i concerti estivi di Cremonini, Mengoni e Ultimo a Lignano e di Ghali a Villa Manin e di mostre, tra cui Andy Warhol a Gorizia e Steve McCurry a Trieste".

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Lavoro

Tessile, Gentili Mosconi partner di Fili di Innovazione per...

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L’obiettivo è di potenziare il Made in Italy a livello globale e contribuire a favorire una svolta per il tessile di lusso

Tessile, Gentili Mosconi partner di Fili di Innovazione per il distretto comasco

Gentili Mosconi - gruppo leader nel mercato della moda di lusso, attivo nella creazione, produzione, stampa e personalizzazione di tessuti naturali a servizio dei principali player internazionali del mondo luxury, quotato su Euronext Growth Milan di Borsa Italiana - è partner di Fili di Innovazione, la prima società di servizi per l'innovazione del distretto tessile comasco. Il progetto nasce dalla collaborazione di Gentili Mosconi con Open Advisory, Ostinelli Seta e Isa, che hanno voluto l’iniziativa con l’obiettivo di potenziare il Made in Italy a livello globale e contribuire a favorire una svolta per il tessile di lusso e il distretto comasco.

Fili di Innovazione punta a rafforzare la competitività e la sostenibilità della filiera del tessile di lusso, mettendo a fattor comune risorse ed esperienze, per creare un ecosistema condiviso che promuova soluzioni innovative. Il progetto adotta il modello dell'Open Innovation, dove imprese, start-up, centri di ricerca e istituzioni collaborano per sviluppare progetti all'avanguardia: un approccio che va oltre i modelli aziendali tradizionali, favorendo l’interazione tra competenze diverse e la contaminazione di idee, per affrontare le sfide del mercato globale. Da sempre il Gruppo Gentili Mosconi investe in tecnologia e innovazione, combinandola con l’alta qualità e l’eccellenza artigianale del territorio.

“Fili di Innovazione - ha dichiarato Francesco Gentili, Ceo e fondatore di Gentili Mosconi - rappresenta un nuovo modo di guardare al futuro. Collaborare con aziende concorrenti per un obiettivo comune è un passo audace, ma necessario per valorizzare il nostro settore e il know-how che contraddistingue il nostro territorio. Ringrazio Open Advisory, per la loro visione e professionalità, così come Mila Zegna di Isa e Gigi Bianchi di Ostinelli Seta, per il loro fondamentale contributo: sono convinto che fare squadra sia una grande risorsa tutti. Con Fili di Innovazione, il distretto comasco si prepara a diventare un modello di riferimento per l'innovazione nel tessile di lusso”.

“Siamo onorati di essere i soci promotori di questa iniziativa - ha spiegato Virginia Filippi, presidente di Open Advisory - che ha già raccolto interesse e supporto da primari Gruppi internazionali del lusso, insieme a tre operatori industriali del settore quali Isa, Gentili Mosconi e Ostinelli. Auspichiamo che la scelta di coinvolgimento tramite una rete di imprese possa accelerarne la diffusione, in linea con la missione di Open Advisory di promuovere veicoli di innovazione che generino effettivo valore sul territorio”.

Gigi Bianchi, Ceo di Ostinelli Seta, ha sottolineato: “Non solo innovazione tecnologica e di processo, ma anche innovazione nell’approccio, che trova origine e forma nella condivisione di pensiero di tre aziende del comparto serico comasco. In questa nuova avventura metteremo in campo le reciproche esperienze e offriremo servizi e supporti tecnologici a tutta la catena del valore, per ottimizzare ed elevare gli standard qualitativi nell’operatività quotidiana”.

Mila Zegna Baruffa, Ceo di Isa, ha aggiunto: “Fili di Innovazione rappresenta una visione condivisa che supera la competizione per creare valore duraturo. Il fil rouge che anima questa iniziativa è la competenza, mentre la diversità rappresenta una ricchezza. Gli obiettivi comuni di questo nuovo modello imprenditoriale ci guidano verso un impegno collettivo che punta all’eccellenza, alla sostenibilità e all’innovazione, con uno sguardo sempre rivolto verso il futuro”.

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Luca Tommassini, l’operazione al cuore grazie a...

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Turismo, in Sardegna il 2023 un anno in chiaroscuro

Secondo i dati diffusi dall'Istat è l’unica regione a registrare una diminuzione di presenze del 3,4% rispetto all'anno precedente Oltre...

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Australian Open, Sinner-Giron 6-3, 6-4, 6-2: Jannik agli...

L'azzurro batte l'americano in 3 set Jannik Sinner supera il terzo turno degli Australian Open 2025 e vola agli ottavi...

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Maltempo al Sud, oltre mille interventi dei vigili del fuoco

Numerosi i danni. Alcune famiglie sono state evacuate a Randazzo (Catania) a causa dell'esondazione del torrente Nunziata Continua il maltempo...

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Australian Open, Sonego agli ottavi di finale e Musetti...

Il piemontese batte Marozsan, il toscano out contro Shelton Lorenzo Sonego agli ottavi di finale degli Australian Open 2025, Lorenzo...

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Agrigento Capitale della Cultura, la città blindata...

Il presidente della Repubblica alla cerimonia d'inaugurazione Agrigento inaugura il suo anno come Capitale della Cultura con una cerimonia a...

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Iran, sparatoria a Teheran: uccisi 2 giudici Corte Suprema

L'assalitore si è tolto la vita Due giudici della Corte Suprema sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco e...

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Festival di Sanremo 2025: Tutto ciò che abbiamo scoperto...

Parlare del Festival di Sanremo non è mai una faccenda semplice. Ogni anno, di solito, ci troviamo sommersi da notizie,...

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Tragedia Rigopiano, 8 anni dal disastro: si inaugura il...

Era il 18 gennaio del 2017 quando una valanga distrusse l'Hotel Rigopiano a Farindola (Pe). Oggi si inaugura il Giardino...

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