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Fisco, Int: “Serve norma estensiva per visto di...

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Fisco, Int: “Serve norma estensiva per visto di conformità ai tributaristi”

Il Consiglio di Stato rinvia gli atti alla Corte Costituzionale per motivi di incostituzionalità

Fisco, Int:

“Alla luce dell’ordinanza del Consiglio di Stato, che ha dichiarato la fondatezza dell’incostituzionalità del divieto di apposizione del visto di conformità ai tributaristi non iscritti nel Ruolo tributi alla data del 30/9/93, rinviando gli atti alla Corte Costituzionale, ci auguriamo, plaudendo al lavoro svolto dalla Lapet, che la spinta del Cds fornisca ulteriori motivazioni per la sentenza di incostituzionalità da parte della Corte. Intanto, in attesa dei tempi burocratici, l'auspicio è che tale ordinanza possa finalmente stimolare in tempi brevi governo o Parlamento all'estensione normativa anticipando l’attesa di incostituzionalità". E' quanto afferma il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int), Riccardo Alemanno.

"Per cui continueremo a proporre emendamenti estensivi per via legislativa - prosegue - come abbiamo fatto recentemente e ciò non per equiparazioni surrettizie ad altre professionalità ordinistiche, in capo alle quali permangono funzioni riservate come la consulenza del lavoro o particolari attività straordinarie, ma per dare naturale continuità dell’attività quotidiana di libero esercizio della consulenza tributaria e dell’assistenza e rappresentanza ai sensi dell’art. 63 del dpr 600/73 del proprio assistito da parte del tributarista qualificato ai sensi della legge 4/2013, attività di assistenza oggi rafforzata dalla recente modifica del comma 2 dell’art.12 della legge 212/2000 (Statuto del contribuente) in tema ispezioni e verifiche".

"E’ poi evidente che al momento vige l’attuale normativa per l’apposizione del visto di conformità, ma il Cds ne ha evidenziato chiaramente i tratti discriminatori", conclude.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Premi: Anfiteatro Romano di Avella sold out per la consegna...

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Riconoscimenti a eccellenze internazionali del mondo delle arti, della cultura, dello sport, dello spettacolo e dell’imprenditoria.

Premi: Anfiteatro Romano di Avella sold out per la consegna di 'Artis Suavitas 2024'

E’ stato un grande successo di critica e di pubblico quello che ha riscontrato la quinta edizione del Premio Artis Suavitas, che nella serata di domenica, 30 giugno, ha visto salire sul palcoscenico dell’Anfiteatro Romano del Parco Archeologico di Avella (AV), eccellenze internazionali del mondo delle arti, della cultura, dello sport, dello spettacolo e dell’imprenditoria.

“Il nostro percorso ci insegna che mediante l’Arte e la Cultura - ha affermato Antonio Larizza, presidente di Artis Suavitas Aps - possiamo imparare come si può stare al mondo, per trovarvi bellezza in ogni istante. Anno dopo anno, profondiamo il massimo sforzo per creare qualcosa di unico, qualcosa che renda il mondo più bello e ciascuno di noi una persona migliore. A chiusura della scorsa edizione, affermai che Artis Suavitas era una sorta di magnifico viaggio che risvegliava in me la continua ricerca di una destinazione. Ebbene sì, dopo questo strepitoso successo, dopo la calorosa accoglienza e la folta e qualificata presenza che abbiamo registrato, penso che Artis Suavitas possa diventare un festival della cultura, dell’integrazione e della solidarietà”.

“Da sindaco e amministratore di questa cittadina - ha commentato Vincenzo Biancardi, sindaco del Comune di Avella - non posso che essere entusiasta della serata a dir poco stellare che abbiamo appena trascorso. Mille emozioni ci hanno accompagnato. Abbiamo avuto l'onore di ospitare nel nostro splendido anfiteatro alcune delle personalità più importanti del panorama culturale, artistico, musicale, professionisti che hanno segnato la storia e l'economia di questa nazione. Le direttrici della nostra politica di valorizzazione del patrimonio culturale coincidono perfettamente con lo spirito di questo evento".

"La volontà di contribuire alla riscoperta dell’identità del territorio, rilanciando le sue migliori vocazioni e concorrendo allo sviluppo e alla diffusione di attività culturali e sociali attraverso la promozione e la realizzazione di iniziative come Artis Suavitas. Questa serata ci ha dimostrato che stiamo percorrendo la strada giusta e che Avella con i suoi siti archeologici,la sua storia,é pronta ad accogliere eventi di questo calibro. Un ringraziamento speciale all'avvocato Antonio Larizza che con la sua passione e il suo impegno costante volto alla crescita culturale e civile della collettività ha reso Avella protagonista di questo prestigioso evento”, ha aggiunto.

“Artis Suavitas - ha detto il maestro Iginio Massari, membro del Comitato scientifico - è ormai un punto di riferimento culturale a livello nazionale per l’eccellenza dei suoi premiati e della location scelta per la cerimonia. E’ un evento in grado di valorizzare i migliori interpreti dell’italianità, nonché ambasciatori del sapere e del saper fare nel mondo”.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Artis Suavitas Aps, presieduta da Antonio Larizza, sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento europeo e con il Patrocinio del ministero della Cultura, del ministero dell’Istruzione e del Merito, del ministero del Turismo, della Regione Campania, del Comune di Napoli, del Comune di Avella, dell'Università degli studi di Napoli 'Federico II', di Rai-Campania e dell’Associazione Ex consiglieri regionali della Campania. Media partner della manifestazione: Rai e Radio Marte. Madrina di questa quinta edizione è stata l’attrice Martina Stella. Mentre a condurre la serata è stata Alessia Mancini, volto della televisione italiana.

L’attrice Pia Lanciotti, l’iconica Donna Wanda Di Salvo della fiction Rai Mare Fuori, ha commosso il pubblico dell’Anfiteatro Romano di Avella con un reading dedicato alla lotta al femminicidio e a ogni forma di violenza di genere. Il cantante Stefano Larizza ha omaggiato la presenza di Mogol, l’autore per eccellenza della Musica Italiana, con una emozionante e applauditissima interpretazione del brano 'I giardini di marzo'. Molto apprezzata anche l’esibizione del duo KamAak, composto da Stella Manfredi e Luigi Castiello, che con il loro carisma neo-classico hanno allietato il pubblico con i brani 'Red Velvet' e 'Toledo'. Così come le melodie dei Gatos do Mar, con l’Arpa Gianluca Rovinello e la voce di Annalisa Madonna.

Nel corso della serata, attraverso la spettacolare performance di Susy Sand Artist, Emozioni di sabbia, la direzione artistica dell’evento ha voluto dedicare un omaggio artistico alla memoria di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista tragicamente scomparso l’estate scorsa a Napoli, e alla mamma del ragazzo Daniela Di Maggio che combatte una lotta quotidiana contro ogni forma di violenza, in ricordo del figlio Giogiò.

La scultura del Premio Artis Suavitas, realizzata dall'artista Cettina Prezioso, in collaborazione con Anna Napolitano, rappresenta l'Albero della Cultura, raffigurante una persona che legge prendendo linfa vitale dai valori sociali della propria terra, valori fondamentali per chi è ben radicato nel suo ambito sociale, saperi degni di essere appresi e trasmessi alle generazioni successive. Il perpetuarsi, la ciclicità di questi valori viene dimostrata nell'opera dalle radici dell'albero che affondano in una ruota, simbolo di rinnovamento e del trascorrere inesorabile del tempo.

Il Comitato Scientifico che ha selezionato tutti i premiati risulta essere così composto: Maurizio de Giovanni, scrittore, sceneggiatore, autore e drammaturgo; Antonio Fiordellisi, manager di Zurich Bank; Iginio Massari, maestro pasticciere, e Antonello Paolo Perillo, giornalista e vicedirettore della Tgr Rai nazionale.

Queste le personalità che hanno ritirato l’Albero della Cultura, l’iconica scultura che è stata consegnata ai vincitori del Premio Artis Suavitas 2024: la cantautrice Malika Ayane; il cantautore Gigi D’Alessio; il conduttore televisivo, giornalista e scrittore Roberto Giacobbo; la Content factory, casa di produzione e talent factory The Jackal; l’icona della pallacanestro e campione Nba Linton Johnson; il founder e Ceo del Gruppo Lever Touch Giovanni Liccardo; l'autore Mogol; lo scultore Lorenzo Quinn; la senatrice a vita Liliana Segre, l'atleta, modella e creator Valentina Vignali; l'amministratore delegato di Costa Crociere Mario Zanetti.

Inoltre, lo scorso 15 giugno, a Napoli, in occasione della presentazione presso il Gold Tower Lifestyle Hotel, sono stati premiati in anteprima con l’Albero della Cultura: Giovanni Grasso, giornalista e scrittore, consigliere del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la stampa e la comunicazione e Padre Enzo Fortunato, direttore della comunicazione della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano e coordinatore della Giornata Mondiale dei Bambini.

Durante la cerimonia, il neolaureato Ciro Iovino, vincitore del bando dedicato al laureato più meritevole nel corso dell'anno Accademico di riferimento, il quale, in base a quanto stabilito dal Comitato scientifico del Premio Artis Suavitas, grazie al sostegno di Marican Holding, un’eccellenza della logistica integrata e sostenibile, potrà usufruire di una Borsa di studio per accedere ad un Master di Secondo Livello presso una delle Università presenti sul territorio regionale della Campania.

Ciro Iovino è stato premiato dal rettore Università degli studi di Napoli Parthenope, Antonio Garofalo, e dall’Energy Manager di Marican Holding, Gian Franco Liotti.

Il secondo e il terzo classificato, rispettivamente Elisa Molvinni e Dario Luciano, sono stati premiati dal Sales Manager di Costa Crociere, Sandro Di Martino, ciascuno con una crociera per due persone nel Mar Mediterraneo, a bordo della nave ammiraglia della compagnia genovese.

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Vino, Marco Simonit al ‘Vine to Mind’...

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Un intervento dedicato alla progettazione del vigneto di fronte al cambiamento climatico

Vino, Marco Simonit al 'Vine to Mind' all’Harvard University di Boston

Marco Simonit, maestro di potatura della vita e ideatore insieme a Pierpaolo Sirch del Metodo Simonit&Sirch, è stato fra i relatori del 'Vine to Mind: Decanting Wine's Future with Data Science & AI', l'importante simposio che ha visto radunati all'Università di Harvard a Boston luminari del mondo del vino, menti pionieristiche del mondo della ricerca, manager di grandi aziende vinicole. L’evento, organizzato in collaborazione con il Journal of Wine Economics per celebrare il 5° anniversario dell'Hdsr (Harvard Data Science Review), aveva una duplice mission: analizzare il connubio tra le tradizioni enologiche e il dinamismo delle tecnologie contemporanee del Data Science e dell'Intelligenza Artificiale, e disegnare il futuro della viticoltura con intuizioni, innovazioni e collaborazioni basate sul Data Science. Vi hanno preso parte personaggi di spicco internazionale di vari ambiti, come Orley Ashenfelter, presidente dell’American Association of Wine Economists, Laura Catena, direttore generale di Bodega Catena Zapata, Jeffrey Meisel, vicepresidente e direttore generale di Constellation Brands, Michael Silacci, winemaker di Opus One, Mark Sahn, Cfo di Gallo, Saskia de Rothschild, Ceo e direttore generale di Château Lafite Rothschild. Due le sessioni del simposio, che è stato aperto da Xiao-Li Meng, fondatore e caporedattore dell’Harvard Data Science Review, Francesca Dominici, direttrice della Facoltà di Harvard Data Science Initiative, e Donald St. Pierre, co-fondatore e presidente AdaptEdge. La prima, 'Economia del vino guidata dal Data Science e potenziata dall'Intelligenza Artificiale', ha analizzato come i produttori e i distributori di vino possono sfruttare la ricchezza dei dati e degli strumenti di Intelligenza Artificiale per acquisire una profonda conoscenza dei comportamenti e delle preferenze dei consumatori, valutare gli effetti delle normative e delle politiche pubbliche, perfezionare le loro strategie di marketing e migliorare l'economia del vino in modo efficace e responsabile.

La seconda è stata dedicata a 'Clima e Uva' e ha affrontato la questione di come in un mondo in cui il cambiamento climatico ridisegna continuamente i confini, il Data Science possa essere la bussola che guida l’evoluzione della viticoltura. Ad aprirla è stato Marco Simonit con un intervento dedicato alla progettazione del vigneto di fronte al cambiamento climatico, che ha riscosso un notevolissimo interesse. “Il cambiamento climatico - ha spiegato Marco Simonit - è diventato un tema rilevante negli ultimi anni. Sapevamo che avremmo dovuto affrontare nuove sfide in molti aspetti della nostra vita, ma credevamo che sarebbe stato un problema per le prossime generazioni. Ci siamo però resi conto di recente che il cambiamento climatico è qui, possiamo vederlo e sperimentarne gli effetti ogni giorno. Gli effetti dei cambiamenti climatici (innalzamento delle temperature medie, eventi estremi come siccità, colpi di calore, forti tempeste) stanno determinando una frequenza sempre maggiore di effetti sui principali distretti vitivinicoli del mondo".

“Per sfuggire a questi problemi sono necessarie nuove aree viticole - ha precisato - e quindi abbiamo focalizzato due punti che riteniamo essenziali. Innanzitutto, per l'emisfero settentrionale, considerato lo spostamento a nord della coltivazione della vite già in atto, la ricerca di nuovi distretti vinicoli nelle zone più fresche. E poi quella che potremmo chiamare 'viticoltura d'alta quota', ovvero l’impianto di vigneti ad altitudini più elevate". “In questo contesto - ha concluso - è utile favorire la resilienza delle piante alle variabili climatiche: da un lato, preservando l’efficienza del sistema di conduzione dell’acqua nelle piante e migliorando le riserve nel legno vivo, dall’altro gestendo tralci e grappoli nel rispetto delle norme che garantiscano il vigore della pianta. Le densità di impianto dovrebbero essere riconsiderate, al fine di ridurre l'uso di acqua/risorse e avere spazio sufficiente per lo sviluppo dell'architettura delle piante. Bisogna progettare delle architetture dinamiche, che possono essere sviluppate e modificate in base alla vita dell'impianto: saranno loro a costituire la spina dorsale dei germogli e dei grappoli e diventeranno un punto chiave per adattare le piante al loro terroir".

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Ragazza morta a Brindisi, Anacam: “Italia anomalia Ue...

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In estate più rischi rimanere intrappolati in ascensore senza telefono in cabina

Anacam:

"L'Italia non ha dato seguito alla Raccomandazione della Commissione europea, la 216/95/CE, che invitava gli Stati membri ad adeguare progressivamente il livello di sicurezza del parco impianti nazionale degli ascensori ante direttiva ascensori 95/16/CE per portarlo al livello di quello richiesto dalla direttiva stessa. La normativa di riferimento per tutto quanto riguarda la costruzione, installazione, messa in esercizio, manutenzione e controllo degli ascensori è costituita dal decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, numero 162 che, dopo le modifiche introdotte dal dpr 23/2017, è oggi rubricato 'Regolamento recante norme per l'attuazione della direttiva 2014/33/UE, relativa agli ascensori ed ai componenti di sicurezza degli ascensori, nonché per l'esercizio degli ascensori'. Il dpr 162/99 era stato emanato per recepire in Italia la prima 'direttiva ascensori', 95/16/CE, oggi abrogata e sostituita dalla nuova 'direttiva ascensori' 2014/33/UE". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Luca Incoronato, direttore Anacam, Associazione nazionale delle imprese di costruzione e manutenzione ascensori, a poche ore dall'incidente mortale di una ragazza di 26 anni, in un edificio di Fasano, in provincia di Brindisi, dopo essere caduta dal quarto piano sul tetto dell'ascensore che era fermo al primo.

"La Direttiva - precisa - prevede la Marcatura CE di tutti gli ascensori immessi sul mercato comunitario europeo. E, secondo la Direttiva, gli installatori sono 'responsabili della progettazione, fabbricazione ed installazione' degli ascensori. Spetta all'installatore dichiarare la conformità dell'impianto, seguendo una delle procedure previste dalla direttiva, e apporre la Marcatura CE. In Italia la legge che riguarda la manutenzione degli ascensori è il dpr 162 del '99, una data che dunque fa da spartiacque tra le regole nazionali e quelle europee. La Commissione europea emanò anche una raccomandazione agli Stati membri, invitandoli ad adeguare progressivamente la sicurezza del parco impianti preesistente al 1999".

"Diversi Stati membri - sottolinea il direttore Anacam - come Francia, Spagna, Germania, Belgio hanno provveduto, con leggi nazionali, a adeguare i diversi impianti, imponendone delle modernizzazioni. In Italia però questa cosa non è mai successa, nonostante ovviamente le nostre insistenze e le nostre proposte. Ci provò diversi anni fa, con un decreto, l'allora ministro Scagliola, ma poi il decreto venne bocciato dal Tar del Lazio".

"Tecnicamente - precisa - in Italia quello che succede è che se un impianto è stato installato, ad esempio, nel 1935, quell'impianto è in regola se risponde alle normative di sicurezza del 1935. Ovviamente poi quando ci sono degli interventi da fare perché i componenti si usurano, si rompono, le regole normative impongono un minimo di adeguamento nel momento in cui si va a cambiare quel pezzo".

"Al nostro ministero di riferimento, quello delle Imprese e del made in Italy, ritorneremo a proporre - afferma - un adeguamento dell'Italia alla direttiva, perché oggettivamente il nostro Paese presenta un'anomalia rispetto al panorama europeo".

"Per poter tenere in esercizio gli ascensori - continua - questi devono essere affidati in manutenzione a una ditta specializzata che abbia al suo interno personale tecnico abilitato, munito del cosiddetto patentino di ascensorista. Si tratta di un'abilitazione rilasciata dalla Prefettura a seguito del superamento di un esame teorico e pratico. In Italia è dunque prevista una manutenzione abilitata da parte di una ditta specializzata che faccia almeno una volta, ogni sei mesi, una verifica di tutti i dispositivi di sicurezza dell'ascensore, per poi annotarli sul libretto dell'impianto. L'altro obbligo è quello di fare delle visite di manutenzione preventiva dell'impianto in funzione delle sue esigenze. Non c'è un numero minimo di visite di manutenzione per legge, la legge demanda alle esigenze dell'impianto e quindi alla valutazione del manutentore; perché ovviamente una cosa è un ascensore che magari serve una palazzina di due o tre piani con quattro famiglie, una cosa è un ascensore che serve 12 piani e 60 famiglie, con una frequenza di utilizzo quindi molto maggiore che richiede esigenze manutentive diverse".

Anacam precisa che per una manutenzione dell’ascensore a norma del dpr 162/99, il manutentore deve eseguire due distinte tipologie di attività sull’impianto. 1) Visite di manutenzione preventiva, finalizzate alla verifica del regolare funzionamento dei principali componenti dell’impianto, in particolare delle porte dei piani e delle serrature, dello stato di conservazione delle funi, nonché per eseguire le operazioni normali di pulizia e di lubrificazione delle parti. 2) Visite finalizzate alla verifica dell’integrità e dell’efficienza di tutti i dispositivi e dei componenti da cui dipende la sicurezza dell’ascensore (paracadute, funi, sistema di allarme etc.). Mentre per la seconda tipologia di attività il legislatore ha fissato una frequenza minima (almeno una volta ogni sei mesi, da cui la definizione di visita semestrale), da rispettare quindi in modo tassativo, per le visite di manutenzione preventiva non viene indicata una frequenza precisa poiché questa dipende dalle esigenze dell’impianto.

In concreto, il giusto numero di visite dipende dalle caratteristiche tecniche dell’impianto, dal suo stato di conservazione, dalle condizioni e dall’intensità di utilizzo. In generale, considerando le caratteristiche medie del parco impianti funzionanti in Italia, si effettuano in media dalle 6 alle 12 visite annuali (includendo anche le due visite semestrali).

E’ importante che il manutentore, una volta presa in carico la manutenzione di un impianto, svolga un’accurata ispezione iniziale dello stesso per valutarne lo stato di conservazione e le caratteristiche tecniche e, una volta verificate le condizioni di utilizzo, metta a punto un programma di manutenzione nel quale indicherà, tra l’altro, il numero annuo di visite di manutenzione preventiva necessarie per una corretta conservazione dell’ascensore, anche tenendo presenti le eventuali indicazioni riportate nel manuale di uso e manutenzione dell’impianto.

"Durante l'estate - fa presente il direttore Anacam - si corre un rischio maggiore di rimanere intrappolati in ascensore senza il telesoccorso in cabina. Dal 1999 tutti i nuovi impianti hanno per obbligo un telefono in cabina, un collegamento bidirezionale. Quando si spinge il pulsante di allarme si attiva una telefonata a un centro di soccorso, risponde l'operatore che parla con la persona in cabina, la tranquillizza e chiede l'indirizzo, manda il manutentore. Quest'ultimo fa la manovra di emergenza e sblocca la cabina per poi portarla al piano per far uscire la persona rimasta intrappolata. Questa è la cosiddetta operazione standard in sicurezza".

"Sarebbe auspicabile - sottolinea - che anche gli ascensori installati prima del 1999 avessero il telesoccorso in cabina. Ultimamente, infatti, quando si sente l'allarme nel vano scala, la gente è sempre più restia a uscire. D'estate poi nei condomini ci sono poche persone e quindi si rischia di rimanere dentro l'ascensore anche per giorni, senza che nessuno avverta il campanello di allarme. Per questo da vent'anni chiediamo il telefono in cabina, anche perché non sempre i cellulari prendono".

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