Economia
Infortuni, Uil: 1000 bare in piazza contro una guerra...
Infortuni, Uil: 1000 bare in piazza contro una guerra inaccettabile, in 10 anni 14mila morti
Una guerra inaccettabile che in 10 anni ha fatto oltre 14mila morti. E' quella combattuta dai lavoratori sul fronte della salute e sicurezza nei posti di lavoro. A ricordare oggi le cifre di una 'strage' che, nonostante i miglioramenti, continua a ritmi serrati è la Uil che ha organizzato per questo a Roma, nella centralissima piazza del Popolo, un flash mob dai toni forti: 1000 bare di cartone ad occupare l'intero perimetro dell'antica Porta Flaminia per ricordare le vittime sul lavoro alla vigilia di uno sciopero nazionale, probabilmente l'11 aprile, che sarà proclamato assieme alla Cgil il 22 marzo prossimo per richiamare governo e Parlamento ad un'azione più efficace di quanto disegnato nel'ultimo decreto Pnrr giudicato dai sindacati assolutamente "inadeguato" a fare fronte alla gravità del fenomeno.
''Ogni anno 1.040 persone non sono tornate a casa. Abbiamo bisogno di non dimenticare È un bollettino di guerra per noi inaccettabile. Abbiamo bisogno per questo di sensibilizzare le coscienze, abbiamo bisogno di non dimenticare e di costringere la politica, e il governo, di fare le cose subito'', spiega il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri. "Dobbiamo considerare la perdita di una sola vita inaccettabile. Dobbiamo dirlo forte: i soldi non valgono la vita umana, dobbiamo rispettare la dignità del lavoro'', sottolinea ancora ribadendo le forti critiche alle norme varate dal Governo. ''Non siamo soddisfatti perché noi abbiamo bisogno di fatti concreti, non abbiamo bisogno di perdere tempo. Abbiamo bisogno di capire se c'è la volontà di intervenire sulla sicurezza sul lavoro. Non servono palliativi, un parziale accoglimento delle cose che abbiamo chiesto se poi tutto viene rinviato. Se la vita umana vale 20 punti noi non lo accettiamo'', conclude attaccando il meccanismo introdotto dall'esecutivo di una patente a crediti.
''Abbiamo bisogno di costringere la politica, e il governo, di fare le cose subito'', prosegue il sindacalista. ''Noi dobbiamo considerare la perdita di una sola vita inaccettabile'' ed è quindi necessario ''debellare questa tragedia. Oggi proviamo a richiamare tutti al valore della vita umana. Dobbiamo dirlo forte: i soldi non valgono la vita umana, dobbiamo rispettare la dignità del lavoro'', sottolinea Bombardieri.
E se la cifra di 14 mila persone che in 10 anni non sono più tornate a casa è già di per se un dato impressionante lo sono ancora di più i numeri a livello territoriale. In Abruzzo sono morti sul lavoro in 404; in Basilicata in 166; in Calabria 347; in Campania 1.108; in Emilia Romagna 1.110; in Friuli Venezia Giulia in 263; nel Lazio in 1.203;in Liguria in 367; in Lombardia 2.051; nelle Marche in 366; in Molise 117; in Piemonte 1.025; in Puglia 841; in Sardegna 268; in Sicilia 835; in Toscana 830, in Trentino alto Adige 219; in Umbria 220; in Valle d'aosta 24; in Veneto 1.190.
Economia
Interflora, Antitrust sospetta pratiche commerciali...
L'indagine sui tempi di consegna
L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un'istruttoria nei confronti di Interflora Italia, comunica in una nota, per ''presunte pratiche commerciali scorrette durante la pubblicizzazione e la vendita degli omaggi floreali, in violazione delle norme del codice del consumo''. In particolare, la società Interflora potrebbe ''non rispettare le tempistiche 'garantite' di consegna dei prodotti venduti che in alcuni casi sarebbero anche difformi, in termini di qualità e di varietà, da quelli scelti dai consumatori''.
Inoltre, spiega l'Autority, ''potrebbe non rappresentare in modo adeguato i costi obbligatori connessi al servizio di consegna dell’omaggio floreale. Oggi i funzionari dell'Autorità hanno svolto un’ispezione nei confronti della società Interflora Italia con l’ausilio del nucleo speciale antitrust della guardia di finanza.
Economia
Sostenibilità, Dentis (Coripet): “Riciclati di alta...
'Europa indica la rotta da seguire, entro il 2025 almeno il 77% delle bottiglie in pet deve essere raccolto, per raggiungere obiettivi necessarie raccolte selettive'
"C'è una riflessione che va fatta e riguarda il cambio di paradigma per cui superata ormai da tempo la raccolta imballaggi fine a se stessa, essa è oggi propedeutica al riciclo. Inoltre, fare raccolte di qualità ci consente poi di valorizzare al meglio il rifiuto. Si riesce così a dare altre vite ai rifiuti che diventano poi materie prime o seconde. Riuscire nel tempo a produrre dei riciclati di alta qualità permette di offrire alle nuove generazioni un futuro più sostenibile". Così il presidente di Coripet Corrado Dentis in occasione di 'Missione Italia', l'appuntamento annuale di Anci dedicato al Pnrr di Comuni e Città, in programma oggi e domani a Roma.
Coripet è consorzio volontario di diritto privato riconosciuto in via definitiva dal Mite il 28 luglio 2021. La sua missione è di proporre ai 60 consorziati la gestione del fine vita delle bottiglie e boccioni in pet immessi sul mercato dai propri associati. Tre le categorie: quella dei produttori che sono la maggior parte (49), quella dei riciclatori (5) e infine la categoria converter (6). Il consorzio Coripet è il primo modello italiano di economia circolare su scala industriale applicata alle bottiglie in pet. Il fine che si propone, "grazie anche alla collaborazione con Anci, è fare del modello italiano un esempio", ha spiegato Dentis.
L'Europa indica la rotta da seguire nell'ambito della gestione del fine vita degli imballaggi, "il primo obiettivo da raggiungere scatta il prossimo anno: la direttiva Sup prevede - ricorda Dentis - che entro il 2025 si raccolga almeno il 77% delle bottiglie in pet, una percentuale che sale al 90% entro il 2029. Quanto all'utilizzo del pet riciclato nelle nuove bottiglie, dall'anno prossimo sarà del 25% fino ad arrivare al 65% nel 2040. Ma per raggiungere questi obiettivi è necessario mettere in piedi raccolte selettive".
Economia
Sant’Erasmo, Lagalla: “Passo concreto verso...
"Oggi si compie un altro concreto e importante passo di rigenerazione dell’area del porto con l’obiettivo che questa amministrazione ha fissato nell’ultimo biennio: tornare a guardare il nostro mare, senza più voltargli le spalle come succede da decenni". Così Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, che ha partecipato oggi all'inaugurazione della passeggiata che da Sant'Erasmo porta al Foro Italico, a Palermo.
"Se oggi raggiungiamo questo risultato e guardiamo con fiducia e ambizione ai prossimi traguardi, è grazie all’intensa e proficua collaborazione tra il Comune e l’Autorità portuale, per la quale ringrazio la costante disponibilità del suo presidente Monti. Insieme e in sinergia stiamo portando avanti progetti che vanno dalla riqualificazione del Foro Italico a quella di via Crispi affinché questo asse diventi davvero il biglietto da visita che vogliamo per chi raggiunge Palermo dal mare e per i palermitani stessi. Tutto questo vogliamo realizzarlo all’insegna del rispetto per l’ambiente e con la possibilità di creare nuovi servizi a cittadini e turisti”, ha concluso il sindaco.