Nella circolare dell’Agenzia delle Entrate tra le condizioni da rispettare c’è il reddito complessivo non superiore a 28 mila euro. Ecco come verificarlo
È in arrivo il cosiddetto bonus Natale, l’importo di 100 euro introdotto dalla legge di conversione del decreto Omnibus per i lavoratori con figli e coniuge a carico e famiglie monogenitoriali.
Il 10 ottobre l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare n. 19/2024, che fornisce chiarimenti sui requisiti da rispettare per ottenere la somma da richiedere al proprio datore di lavoro.
Tra le condizioni da rispettare c’è il reddito complessivo non superiore a 28 mila euro. Le istruzioni da seguire per verificare tale reddito e gli importi che rientrano nel calcolo.
Bonus Natale: le istruzioni sul reddito complessivo e come verificarlo
Ad introdurre il bonus Natale, il contributo di 100 euro da riconoscere insieme alla tredicesima, è l’articolo 2-bis della legge di conversione del decreto Omnibus.
L’importo verrà riconosciuto nel rispetto di tre requisiti principali:
●avere un’imposta lorda, determinata sui redditi di lavoro dipendente, di importo superiore a quello della detrazione spettante;
●avere un figlio fiscalmente a carico e alternativamente:
○avere anche il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, fiscalmente a carico;
○trovarsi in un nucleo familiare monogenitoriale;
●avere, nell’anno di imposta 2024, un reddito complessivo non superiore a 28 mila euro.
Nella circolare numero 19 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 10 ottobre 2024, vengono forniti chiarimenti su tutti i requisiti indicati in precedenza, compresa la possibilità di ottenere la somma per le coppie conviventi .
Il documento di prassi si sofferma anche sulle indicazioni da tenere da conto per il calcolo del reddito complessivo.
A riguardo è opportuno, per prima cosa, specificare che il bonus Natale spetta ai titolari di reddito di lavoro dipendente nel 2024. Non incide la tipologia contrattuale del rapporto di lavoro e il bonus è riconosciuto anche con contratti part-time.
I redditi di lavoro dipendente sono definiti dall’articolo 49 del TUIR, il testo unico delle imposte sui redditi, come:
“quelli che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro.”
Non rientrano tra tali redditi quelli assimilati a quelli di lavoro dipendente, che quindi non permettono di ottenere la somma.
Devono essere invece considerate nel calcolo tutte le somme percepite dal lavoratore, anche quelle corrisposte da soggetti terzi nell’ambito del rapporto di lavoro. Sono ad esempio comprese le erogazioni liberali percepite nel periodo d’imposta in relazione al rapporto di lavoro. Si considerano nell’anno 2024 le somme percepite entro il 12 gennaio 2025, in considerazione del cosiddetto principio di cassa allargato.
Bonus Natale: le somme da considerare nel calcolo del reddito di riferimento
Per verificare il rispetto del requisito di reddito che permette l’accesso al bonus Natale si deve prendere in considerazione l’importo del cosiddetto “reddito di riferimento”.
Tale reddito, detto anche complessivo, è quello che deve essere preso in considerazione per la determinazione delle agevolazioni fiscali.
Nel calcolo devono essere tenuti in considerazione anche:
●i redditi assoggettati a cedolare secca;
●i redditi per i quali è dovuta l’imposta sostitutiva perché rientrano nel regime forfettario;
●la quota di agevolazione ACE;
●le mance dei clienti per i lavoratori delle strutture ricettive e alle altre strutture.
Il decreto Omnibus stabilisce inoltre che nel calcolo del reddito complessivo rileva anche la quota esente dei redditi agevolati:
●relativa agli incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all’estero;
●relativa alla disciplina del regime speciale per i lavoratori impatriati, compreso il nuovo regime.
È invece escluso dal reddito complessivo il reddito della prima casa e delle relative pertinenze.
Nel rispetto del requisito indicato, e delle altre condizioni stabilite dalla legge, il bonus Natale non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF e viene riproporzionato sulla base del periodo di lavoro svolto dal dipendente nel 2024.
Economia
Edilizia, Ordine ingegneri Milano: “Su sospensione...
L'Ordine esprime "forte preoccupazione" in merito alla recente disposizione del Comune di Milano di sospendere gli sportelli di confronto tra tecnici comunali e professionisti del settore
L'Ordine degli ingegneri della provincia di Milano esprime "forte preoccupazione" in merito alla recente disposizione del Comune di Milano (Disposizione n. 9/2024) che ha interrotto le attività dello Sportello unico per l’edilizia (Sue) e limitato drasticamente i canali di confronto tra cittadini, professionisti e l’Amministrazione. "Tale decisione, presa nel contesto delle difficoltà richiamate nella disposizione -afferma l'Ordine- rischia di danneggiare i diritti delle categorie professionali, tra cui gli ingegneri, nell’esercizio della propria attività professionale, nonché dei cittadini."
Secondo quanto indicato nella disposizione comunale, la chiusura del servizio di prenotazione appuntamenti e l’eliminazione dei contatti diretti sarebbero motivate dalla necessità di tutelare i dipendenti comunali, a fronte di indagini e criticità operative. Tuttavia, "tali problematiche interne non possono giustificare" la sospensione di un servizio pubblico essenziale, previsto e regolato dal Regolamento edilizio del Comune di Milano (artt. 14 e 15), che sancisce la piena e costante operatività del Sue come unico punto di accesso per le pratiche edilizie.
"Il dialogo tra professionisti e tecnici comunali -commenta la presidente dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, Carlotta Penati- non è un’attività informale, ma un passaggio indispensabile per assicurare una corretta interpretazione normativa e una gestione efficiente delle pratiche. Interrompere queste interazioni significa aggravare i tempi di istruttoria, aumentare le incomprensioni e creare ulteriore incertezza sia per i cittadini sia per i professionisti".
L’Ordine degli ingegneri sottolinea come la chiusura del Sue rappresenti una violazione dei diritti dei professionisti e dei cittadini, nonché un potenziale contrasto con i principi fondamentali dell’attività amministrativa e della funzionalità pubblica. Per garantire il ripristino dell’efficienza del settore e tutelare gli interessi di tutti gli attori coinvolti, invita quindi il Comune di Milano a ripristinare la piena funzionalità del Sue: sospendere immediatamente la disposizione n. 9/2024 e riattivare i servizi di prenotazione e dialogo tra tecnici comunali e professionisti; garantire un dialogo costruttivo e strutturato, con strumenti digitali e canali ufficiali per facilitare il confronto, assicurando trasparenza e tracciabilità; aumentare il coinvolgimento degli Ordini professionali, attivando tavoli tecnici specifici per individuare soluzioni condivise e comunicare in modo chiaro e trasparente e fornire indicazioni certe sulle modalità di gestione delle pratiche edilizie, garantendo tempistiche definite e informazioni accessibili.
"Il nostro obiettivo -conclude Carlotta Penati- è tutelare non solo i professionisti, ma l’intera collettività, garantendo che il sistema edilizio e urbanistico possa operare in maniera trasparente ed efficiente. Rinnoviamo la nostra piena disponibilità a collaborare con il Comune per individuare soluzioni equilibrate tra rigore normativo e operatività, nel rispetto dei diritti di cittadini e professionisti".
L’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano ribadisce la sua vicinanza ai professionisti che operano in un contesto sempre più complesso e ai cittadini, che hanno diritto a un servizio pubblico efficace e accessibile. Qualora le misure adottate non venissero rettificate, l’Ordine si riserva di valutare ulteriori azioni, comprese eventuali impugnazioni della disposizione comunale.
Economia
Bonus Natale 2024 anche ai disoccupati: requisiti e...
Anche i neo disoccupati possono ottenere il bonus Natale in presenza dei requisiti, così come aggiornati dal DL n. 167 del 14 novembre, ma in tempi più lunghi: istruzioni e procedure da seguire
Nella platea dei potenziali beneficiari del bonus Natale ci sono anche i neo disoccupati, coloro che in questo periodo non stanno svolgendo un’attività lavorativa ma che nel corso del 2024 hanno avuto un contratto di lavoro dipendente.
I requisiti da verificare, così come aggiornati dal DL n. 167 del 14 novembre, sono quelli previsti dalla generalità delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti.
Ma le procedure cambiano in assenza di un datore di lavoro che agisce come sostituto d’imposta e i tempi di attesa sono più lunghi.
Il bonus Natale spetta anche ai disoccupati?
Il bonus Natale 2024, in linea con le novità arrivate il 14 novembre in Gazzetta Ufficiale, sarà riconosciuto ai dipendenti che rispettano le seguenti condizioni:
● hanno un reddito complessivo fino a 28.000 euro;
● hanno capienza fiscale, ovvero un’imposta lorda sui redditi di lavoro dipendente di importo superiore a quello della detrazione per lavoro dipendente;
● hanno almeno un figlio o una figlia fiscalmente a carico.
Con le modifiche ai requisiti, approvate dal Governo, l’accesso diventa più semplice e si slega dalla condizione del coniuge, come previsto in prima battuta.
Alla luce dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare numero 19 del 2024, anche i neo disoccupati, che si trovano nella situazione descritta ma non hanno più un contratto di lavoro, hanno diritto al bonus Natale 2024.
“Si ritiene che il lavoratore dipendente che ha cessato l’attività lavorativa nel corso del 2024 possa beneficiare dell’indennità direttamente nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno d’imposta 2024, fermo restando il rispetto dei requisiti sostanziali”, ha specificato il documento di prassi.
Bonus Natale 2024: le istruzioni per i neo disoccupati
Accesso libero, quindi, all’indennità prevista dal DL Omnibus, ma seguendo una strada diversa.
Senza un datore di lavoro che opera come sostituto d’imposta, è possibile beneficiare del contributo solo presentando la dichiarazione dei redditi relativa al 2024 e, quindi, nel corso del 2025.
Per questa categoria di beneficiari e beneficiarie, dunque, sarà improprio parlare di bonus Natale perché i tempi di attesa saranno più lunghi.
Diverso sarà anche l’importo che si riceverà: l’indennità sarà pari a 100 euro solo per coloro che hanno lavorato in via continuativa.
Sempre dall’Agenzia delle Entrate, infatti, arrivano le istruzioni per orientarsi tra le regole: il contributo che spetta a lavoratrici e lavoratori deve essere calcolato in base ai giorni che hanno dato diritto alla retribuzione.
E il chiarimento risulta più che mai rilevante per coloro che nel corso dell’anno hanno concluso la loro attività lavorativa.
Economia
Manovra, circa 1.300 emendamenti dichiarati inammissibili
Sui 4.511 depositati
Sono 1.380 gli emendamenti alla manovra 2025, sui 4.511 depositati dalle forze parlamentari, a essere stati giudicati inammissibili dalla commissione Bilancio della Camera. Considerando che alcune proposte emendative sono state dichiarate inammissibili per entrambe le motivazioni, il numero di emendamenti scartati è di poco inferiore ai 1.300. L'Ufficio di presidenza della commissione ha stabilito per oggi alle 18 la scadenza per presentare i ricorsi e domani alle 12 quella per le decisioni in merito a questi.
Gli emendamenti depositati
La valanga di emendamenti depositati andava da bonus di 1.500 euro per le scuole private e la nuova rottamazione delle cartelle spalmata in 10 anni, allo stop alla stretta sulle criptovalute e gli sceriffi del Mef nelle aziende, le risorse per l'automotive ma anche la 'cannabis di Stato' e la riedizione del Rdc. Proposte più variegate che spaziavano dal 'fuoco amico' della maggioranza ai vecchi cavalli di battaglia delle opposizioni derubricati dal governo.
Stop semestre silenzio assenso Tfr, emendamento inammissibile
Tra gli emendamenti giudicati inammissibili c'è quello a firma Rizzetto (Fratelli d'Italia) per riaprire il termine di sei mesi per il conferimento del trattamento di fine rapporto a forme pensionistiche complementari e che prevedeva, in assenza di una manifestazione esplicita di volontà, che il Tfr si intendesse tacitamente destinato alla previdenza complementare.
No anche all'emendamento a firma La Porta (Fdi) che prevedeva di estendere "la sospensione della notifica di atti dell’Agenzia delle entrate anche al mese di luglio" in aggiunta al mese di agosto come già stabilito dalla legge, salvo in caso di indifferibilità e urgenza.
Le multe ai no vax restano
Non passa la tagliola l'emendamento alla manovra, a firma Bagnai (Lega), che proponeva la "proroga fino al 31 dicembre 2025 della sospensione dei procedimenti sanzionatori relativi agli obblighi di vaccinazione contro il Covid-19".
Inammissibile emendamento Fratelli d'Italia 'anti Renzi' su compensi esteri politici
Non supera l'esame dell'ammissibilità in commissione Bilancio della Camera, perché estraneo alla materia, l'emendamento alla manovra a firma Buonguerrieri (Fratelli d'Italia) che era stata definita 'anti Renzi' e che prevedeva l'introduzione di "limiti ai compensi percepiti all'estero da alcuni titolari di cariche politiche".
No alla proroga dei fondi per Radio Radicale
La Commissione ha giudicato inammissibile l’emendamento alla manovra a firma Cannizzaro (Fi) che prevedeva la proroga al 2027 del contratto per lo svolgimento del servizio di trasmissione delle sedute parlamentari tra il ministero dello Sviluppo economico e la società Centro di Produzione S.p.A., ossia la società che gestisce Radio Radicale, autorizzando una spesa massima di 8 milioni di euro per il 2025, 2026 e 2027.