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Spettacolo
Chiara Ferragni e Fedez, è nata Vittoria!
Vittoria Lucia Ferragni è nata il 23 Marzo 2021 sotto il segno zodiacale dell’Ariete.
“March 23rd, 2021. La nostra Vittoria” è con questa frase che Chiara Ferragni e Fedez presentano al mondo la loro Vittoria. Dopo mesi di incertezze da parte dei fan sul nome della secondogenita dei “Ferragnez”, molti ci avevano visto giusto: tra i commenti il nome più gettonato era proprio Vittoria e così è stato!
Vittoria “Baby V.” è nata oggi, 23 Marzo 2021, sotto il segno zodiacale dell’Ariete a pochi giorni di distanza dal primogenito Leone, venuto al mondo il 19 Marzo 2018 a Los Angeles.
Da parte nostra di Sbircia la Notizia Magazine, i migliori auguri per questo lieto evento. “Un bambino appena nato. Un batuffolo di luce lanciato dalle stelle più lontane. E dentro ci sono già le leggi della vita, le formule segrete della meraviglia e le prime chiavi per aprire le forme del mondo.” (Fabrizio Caramagna)
Spettacolo
Maria Rosaria Omaggio, l’amica: “Era una...
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"Mancherà a moltissimi amici, era una persona che riusciva a tenerti dentro il cuore"
![Maria Rosaria Omaggio (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b43256416ee-0638ef0684d1-1000/format/big/mariarosariaomaggio_venezia_fg.jpeg)
Maria Rosaria Omaggio "era una fuoriclasse". Lo dice all'AdnKronos Francesca Barbi Marinetti ricordando l'amica attrice morta all'età di 67 anni. "Mancherà a moltissimi amici, era una persona che riusciva a tenerti dentro il cuore. Era molto generosa, appassionata, ironica. Era bellissimo andare con lei al teatro o al cinema perché aveva una conoscenza e una capacità critica sottile e sorprendente. Era una persona che avrebbe meritato molto di più nel panorama culturale italiano". "Mi auguro - prosegue - che la si ricordi non solo per le sue straordinarie interpretazioni, come quella di Oriana Fallaci, ma anche per la sua capacità di mettere insieme le persone e promuovere situazioni culturali raffinate".
Francesca Barbi Marinetti, curatrice d'arte e organizzatrice di eventi culturali, ha condiviso con Omaggio "momenti appassionati e straordinari. Ci siamo conosciute - racconta - per motivi di lavoro". Tutto cominciò " quando era ancora in vita mia madre, Luce Marinetti, con la quale Maria Rosaria aveva preso contatti. Poi ci siamo viste e frequentate per un po' di anni. Quando si è avvicinata la fine di mia madre è nata un'amicizia molto importante. Tra noi c'era livelli di affinità profonda".
E' stata, ricorda la Barbi Marinetti, "una meravigliosa Cristina di Svezia nel 2015 accanto ad Alessandro Benvenuti nell'ambito del Carnevale romano a Palazzo Corsini in un recital veramente molto e bello e interessante in cui l'avevo coinvolta. Come succede spesso alle persone molto intelligenti - aggiunge - aveva tante sfaccettature. Era una persona capace, tra l'altro, di coltivare amicizie straordinarie molto diverse l'una dall'altra dedicandosi alle persone che le erano care. I momenti più importanti con Maria Rosaria sono quelli personali. Era anche una studiosa".
In questi ultimi mesi, infatti, era impegnata nella stesura "di un libro sull'antica Roma molto interessante e bello, mi dispiace che non sia riuscita a finirlo. Era una persona dalle mille sfaccettature", dice l'amica che conclude: "Ha cominciato quando aveva 16 anni, era poco più che una bambina. In quegli anni si è fatta conoscere "per la partecipazione a trasmissioni televisive", come 'Canzonissima' con Pippo Baudo "e per film più leggeri, ma poi era una fuoriclasse".
Spettacolo
E’ morta l’attrice e scrittrice Maria Rosaria...
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Aveva 67 anni
![Maria Rosaria Omaggio (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4325b78784-8dfa887d7499-1000/format/big/mariarosariaomaggio_fg.jpeg)
Maria Rosaria Omaggio è morta oggi a Roma. Nata a Napoli, ma da anni residente nella Capitale, aveva 67 anni. Alle sue spalle 50 piece teatrali, 29 film, 18 fiction televisive. Il suo debutto sul grande schermo fu con ''Roma a mano armata'' di Umberto Lenzi, per il film ''Walesa - L'uomo della speranza' di Andrzej Wajda ha interpretato anche Oriana Fallaci e vinto un premio a Venezia. In televisione viene ricordata per la sua interpretazione in La squadra, Don Matteo 5 e Donne di Mafia.
In teatro ha interpretato, tra le tante opere, 'La schiava d'Oriente' di Carlo Goldoni, Sotto banco di Domenico Starnone, Chiamalavita di Italo Calvino con Grazia Di Michele e ha indossato i panni di Eleonora Duse in Sensi dannunziani.
Il grande pubblico la conobbe sulla Rai con Canzonissima. Posò sulle copertine di Playboy e Playmen. Scrittrice, Goodwill ambassador per l'infanzia delle Nazioni Unite, istruttrice di Taiji Qan, arte marziale cinese. Aveva avuto un marito e tre compagni importanti, ma nessun figlio.
Creativa ed eclettica, ha vinto numerosi riconoscimenti per la sua attività di scrittrice. Ha pubblicato sia per la Corbaccio Longanesi che per la Baldini e Castaldi. Ha ricevuto il premio Cattabiani per 'Il linguaggio dei gioielli – Il significato nascosto e ritrovato dell'eterna arte dell'ornamento dalla A alla Z'; premio Fregene con il Viaggio nell'Incredibile e premio Chiantino 1999 per 'I racconti di C’era una volta, c’è sempre e ci sarà ancora', per la Corbaccio-Longanesi.
Spettacolo
Biennale Teatro, Leone d’oro a Back to Back
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Per la prima volta premiata una compagnia con disabilità
![(ufficio stampa Biennale di Venezia)](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b418ced008d-1c5b400cff8f-1000/format/big/b1_us.jpeg)
Con il Leone d'oro alla carriera al gruppo australiano Back to Back Theatre, la Biennale Teatro 2024 ha portato sul palcoscenico mondiale la per la prima volta una compagnia con disabilità. E' stato il presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco, a consegnare il prestigioso riconoscimento oggi nel corso di una cerimonia a Ca' Giustinian al regista e direttore artistico Bruce Gladwin e ai suoi attori diversamente abili.
A leggera le motivazioni del Leone d'oro sono stati Stefano Ricci e Gianni Forte, direttori del 52/o Festival Internazionale del Teatro. I corpi in scena diversamente abili dei Back to Back disintegrano "con ferocia poetica ogni pregiudizio, ogni stigma di compassione: se il corpo ha limiti espressivi, tali demarcazioni in scena diventano a loro volta grammatica differente", hanno spiegato Ricci e Forte, sottolineando come la compagnia di disabili cognitivi fondata nel 1987 e che ha sede a Geelong, centro dello stato australiano di Victoria, propone un "percorso di apertura verso la comunità, come possibilità di incontro con il territorio: l'arte diventa ponte tra sé e il mondo".
"Le nostre paure, le puritane tolleranze, la cecità morale vengono soffiate via dalle fiabe crudeli dei mondi perigliosi dei Back to Back Theatre, dove la diversità è portatrice di amplificazione di conoscenza, di inclusione, per curare le deformità di consapevolezza di noi apparenti abili - recitano ancora le motivazioni del Leone d'oro - Il teatro dei Back to Back diventa dunque, oltre all'alto pregio artistico intrinseco, un motore di identità nell'ascolto di una voce fuori dal coro: la comprensione e il rispetto di qualcosa di differente dai nostri modelli di rappresentazione sociale; la possibilità di costruire le fondamenta di una rinnovata relazione e consegnare a noi - inabili - la chiave per comprendere le nostre ridotte capacità di interazione collettiva. Perché qualunque limitazione una persona possa sentire, spetta a noi in quanto consorzio umano il doverla rimuovere; questo fa la Cultura, questo è il Teatro da meritare, questo e molto altro è il Back to Back Theatre".
Bruce Gladwin, accettando il Leone d'oro, a nome della sua compagnia teatrale, ha dichiarato: "Ringrazio il presidente Pietrangelo Buttafuoco e i direttori Stefano Ricci e Gianni Forte per aver concesso questo omaggio al nostro lavoro. La Biennale di Venezia è una istituzione culturale straordinaria ed è con grande onore e immensa gioia che accettiamo questo premio. Noi tutti siamo orgogliosi della ribalta internazionale che ci offre la Biennale di Venezia".
Gli attori Simon Laherty, Sarah Mainwaring e Scott Price, visibilmente commossi, si sono passati di mano in mano la statua del Leone d'oro tra grida di gioia, lacrime e applausi, rendendo oltremodo toccante la cerimonia. "Siamo felicissimi di questo premio, torniamo in Australia carica di tanti emozioni e tanta gratitudine verso l'Italia", hanno commentato. "Il teatro ci apre le ali ogni volta che recitiamo e grazie alla Biennale di Venezia ora voliamo ancora più in alto", hanno aggiunto. "Vincere il Leone d'oro è come vincere la medaglia d'oro alle Olimpiadi. Vincere un premio obbliga a ricominciare da capo per fare sempre meglio". "Il Leone d'oro consegnato a noi fa parte di quel cambiamento necessario e sono convinto che aiuterà a una maggiore comprensione - ha sottolineato Gladwin - La comunità italiana dimostra di essere avanzata nell'affrontare le tematiche dell'handicap".
La compagnia australiana Back to Back Theatre, che vanta 22 riconoscimenti collezionati nell'arco di oltre trent'anni, ha presentato in prima italiana al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia lo spettacolo "Food Court". A metà tra la performance e il concerto, "Food Court" porta in scena tre attrici - Sarah Gonion, Tamika Simpson, Sarah Mainwaring - insieme alla jazz band The Neck, per raccontare una storia di bullismo e rinascita. "Per tanto tempo è sembrato che le persone con disabilità giocassero a fare le vittime - ha spiegato Bruce Gladwin - In 'Food Court' volevamo creare unìopera in cui un attore con disabilità interpretasse un personaggio capace di fare del male. 'Food Court' non punta a raccontare la disabilità. Ma solleva la domanda: i personaggi ritratti sono disabili o no?"