Detenuto appicca incendio in carcere Biella, intossicato lui e due agenti penitenziari
Soccorsi dai sanitari del 118 sono stati portati in ospedale
Un detenuto recluso nel carcere di Biella nella notte ha appiccato un incendio nella propria cella. Il fumo che si è sprigionato dalle fiamme ha intossicato l'uomo e i due agenti di polizia penitenziaria intervenuti per domare il rogo. Soccorsi dai sanitari del 118 sono stati portati in ospedale per le cure del caso.
"Da tempo l’Osapp - sottolinea il vice segretario nazionale, Gerardo Romano - chiede al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al premier, Giorgia Meloni, di dichiarare lo stato di emergenza nelle carceri. Negli istituti di pena ormai i detenuti spadroneggiano e il personale di polizia penitenziaria ha paura di svolgere il proprio servizio perché non sa al termine se rientrerà a casa. E’ a rischio l’incolumità personale di tutti gli operatori. Servono interventi urgenti”, conclude Romano.
Cronaca
Salerno, sparatoria al mercato ittico: due morti
Fermato un uomo
Sparatoria alle 5.30 di oggi presso il mercato ittico di Salerno. Due persone sono morte, fermato un uomo. Secondo quanto si apprende, il proprietario di un'attività commerciale di Salerno avrebbe sparato alle due persone all'interno del mercato ittico di cui una deceduta nell immediatezza e l’altra in ospedale.
L'autore si è costituito consegnando l'arma utilizzata presso la stazione dei Carabinieri di Mercatello. Procedono in modo congiunto le indagini di Carabinieri e Polizia, coordinati dalla Procura di Salerno.
Esteri
Israele entra in Libano: “Attacchi limitati e mirati....
Media: raid Idf su casa nel sud del Libano, 10 morti. Tre morti a Damasco. Austin: "Gravi conseguenze per Iran se interviene contro Israele". Raid Idf su campo profughi Gaza, 13 morti
E' iniziata l’incursione di terra del Libano meridionale da parte di Israele. Incursione descritta dalle Forze di difesa israeliane (Idf) come "limitata, localizzata e mirata”, supportata dalle forze aeree e dall'artiglieria, contro obiettivi di Hezbollah. “Questi obiettivi sono situati in villaggi vicini al confine e rappresentano una minaccia immediata per le comunità israeliane nel nord di Israele”, sottolinea l'Idf. L'esercito israeliano, attraverso una dichiarazione, ha poi chiarito che l'operazione continuerà “in base alla valutazione della situazione e in parallelo ai combattimenti a Gaza e in altri campi”, ha continuato la dichiarazione. Dal canto loro due funzionari israeliani hanno inoltre dichiarato che questa incursione è limitata nel tempo e nella portata e non è destinata a occupare il Libano meridionale.
Raid Idf su casa nel sud del Libano, 10 morti
Ma l'agenzia di stampa libanese Nna ha riferito di un raid contro un'abitazione nella città di Daoudiya, nel Libano meridionale, da parte dell'Idf in cui sono morte almeno 10 persone e altre 5 sono rimaste ferite.
Raid anche in Siria
Inoltre tre civili sono stati uccisi e nove sono rimasti feriti in raid aerei israeliani condotti alle prime ore di oggi su Damasco, in Siria. Lo sostiene l'agenzia di stampa Sana citando una fonte militare. "Il nemico israeliano ha lanciato un'aggressione aerea con aerei da guerra e droni dal Golan siriano occupato, prendendo di mira diversi punti di Damasco", afferma l'agenzia la Sana aggiungendo che "tre civili sono stati uccisi e altri nove feriti".
Raid Idf su campo profughi Gaza, 13 morti
Almeno 13 persone sono invece morte e altre sono rimaste ferite a causa di un raid aereo delle Idf sul campo profughi di Nuseirat nel centro della Striscia di Gaza. Lo riporta la Cnn citando funzionari sanitari dell'ospedale dei martiri di Al-Aqsa e dell'ospedale di Al-Awda.
L'operazione in Libia
Dopo 11 mesi di scambi di fuoco con Hezbollah, che ha iniziato ad attaccare Israele l'8 ottobre in solidarietà con Hamas a Gaza, nelle ultime settimane l'esercito israeliano ha inferto al gruppo dei colpi importanti, facendo esplodere i suoi dispositivi elettronici, facendo piovere attacchi aerei su combattenti e depositi di munizioni e uccidendo Hasan Nasrallah, il suo leader di lunga data, e altri alti funzionari in un attacco al loro bunker sotterraneo nella periferia meridionale di Beirut.
Nonostante le battute d'arresto di Hezbollah, il suo vice leader ha giurato che il gruppo è pronto a una lotta prolungata. Nel primo discorso di una figura di alto livello dopo l'assassinio di Nasrallah, Naim Qassem, ora il più alto funzionario del gruppo, ha detto: “Sappiamo che la battaglia potrebbe essere lunga... e siamo pronti se gli israeliani decidono di entrare via terra”.
Sostenuto dall'Iran, Hezbollah ha costruito il suo arsenale di armi e la sua portata strategica nel corso di decenni, combattendo Israele dal fronte interno e dando forma a conflitti dalla Siria allo Yemen. Ma nel giro di due settimane, Israele ha distrutto l'immagine del gruppo come formidabile potenza regionale.
Il governo israeliano aveva informato gli Stati Uniti su "alcune operazioni", anche di terra, in Libano, ha reso noto il portavoce del dipartimento di Stato americano Matthew Miller: "Al momento ci hanno detto che si tratta di operazioni limitate alle infrastrutture di Hezbollah vicino al confine, ma siamo in continuo dialogo con loro”. Miller non ha condannato l'escalation in corso da parte del governo israeliano, ma ha affermato che gli Stati Uniti hanno discusso “tutti i fattori” che una cosiddetta campagna 'escalation to de-escalate' comporta. "La pressione militare può a volte consentire la diplomazia - ha affermato Miller - Naturalmente, la pressione militare può anche portare a errori di calcolo. Può portare a conseguenze non volute. Stiamo discutendo con Israele di tutti questi fattori”.
Austin: "Gravi conseguenze per Iran se interviene contro Israele"
Ci saranno ''gravi conseguenze per l'Iran nel caso in cui decidesse di lanciare un attacco militare diretto contro Israele" in difesa di Hezbollah, ha affermato il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin in un colloquio telefonico con il suo omologo israeliano Yoav Gallant, al quale ha detto che Washington sostiene Israele nella "necessità di smantellare l'infrastruttura di attacco'' di Hezbollah ''lungo il confine" con il Libano al fine di prevenire "attacchi in stile 7 ottobre contro le comunità settentrionali di Israele".
Cronaca
Oggi nel Lazio partono le vaccinazioni anti-Covid,...
Dove, come e chi può accedere
Da oggi, martedì 1 ottobre, aprono nel Lazio le campagne vaccinali anti-Covid, antinfluenzale e anti-polmonite pneumococcica. La macchina organizzativa è stata pianificata prima dell’estate ed è pronta a partire, confermando il Lazio tra le Regioni leader della vaccinazione.
Chi può vaccinarsi
Le vaccinazioni sono aperte per le fasce della popolazione previste dalle raccomandazioni ministeriali. La vaccinazione anti-Covid 19 è disponibile per tutta la popolazione, e raccomandata prioritariamente per gli over 80, gli ospiti delle strutture per lungodegenti, le persone con elevata fragilità, in particolare i soggetti con marcata compromissione del sistema immunitario, gli operatori sanitari e sociosanitari.
La campagna vaccinale antinfluenzale è rivolta prevalentemente agli over 60, alle persone fragili e ai bambini fino ai sei anni compiuti; mentre la campagna anti-polmonite pneumococcica è a favore soprattutto delle persone fragili e degli anziani.
Dove vaccinarsi
Per la vaccinazione anti-Covid 19, il cui vaccino sarà disponibile con oltre 500mila dosi e la possibilità di un ulteriore incremento, è possibile recarsi direttamente negli ospedali e nei centri delle Aziende sanitarie locali, delle Aziende ospedaliere, dei Policlinici e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Prezioso sarà il contributo, sin da subito, dei Medici di medicina generale, ai quali si affiancheranno, successivamente, le Farmacie di comunità. Nei prossimi giorni saranno resi disponibili anche i consueti servizi di prenotazione on-line sul sito regionale e di richiesta telefonica della vaccinazione domiciliare.
Il Lazio risulta tra le prime in Italia ad aver acquistato le dosi a sostegno della campagna antinfluenzale, per la quale sono disponibili un milione e 305mila vaccini dallo scorso giugno con la possibilità di un incremento. La Regione Lazio garantirà la somministrazione delle dosi, soprattutto grazie al lavoro essenziale e nevralgico svolto dai Medici di medicina generale, dai Pediatri di libera scelta e dalle Farmacie. I cittadini del Lazio potranno recarsi anche nei punti di vaccinazione predisposti dalle Asl, dalle Aziende ospedaliere, dai Policlinici e dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.
Per quanto riguarda la polmonite pneumococcica, un’infezione grave, molto diffusa e frequente, soprattutto tra gli over 60 e gli anziani, nel Laziok sono disponibili 140 centri vaccinali gestiti dalle Asl, oltre alla partecipazione di circa tremila e 900 medici di famiglia, 450 pediatri di libera scelta, 500 farmacie e 20 strutture accreditate a Roma, Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti e nelle rispettive province.