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Economia
Trasporti, Núñez (Asecap): “Nel 2022 profitti pari a...
Trasporti, Núñez (Asecap): “Nel 2022 profitti pari a 32,6 mld di euro”
"Gli investimenti ammontano a 8,4 mld, + 1 mld rispetto a 2021"
![Trasporti, Núñez (Asecap):](https://www.adnkronos.com/resources/028b-1a62912f4ce8-db481248079e-1000/format/big/fnm_sala_generica_comm.jpeg)
“Asecap, Associazione europea delle società concessionarie di autostrade, ponti e tunnel a pedaggio è presente in 19 Paesi membri e rappresenta 128 aziende creando più di 50.000 posti di lavoro diretti e 200.000 indiretti. L’organizzazione gestisce ed effettua la manutenzione su una rete di più di 82.000 chilometri con una visione a lungo termine che assicura standard di qualità più alti per rendere le infrastrutture stradali più sicure, riducendo l’impatto ambientale e preservando l'ambiente grazie al principio ‘chi inquina paga’, fornendo così finanziamenti sostenibili. I profitti annuali nel 2022 sono stati di 32,6 miliardi di euro. Gli investimenti fatti durante questo periodo sono stati 8,4 miliardi di euro, 1 miliardo di euro in più rispetto al 2021”. Lo ha detto Julian Núñez, presidente Asecap nel suo intervento – da remoto - all’incontro istituzionale “Dall’Europa a Milano: un viaggio nel futuro”, organizzato da Milano Serravalle – Milano Tangenziali, storica concessionaria autostradale che fa capo al gruppo Fnm, con l’obiettivo di promuovere i prossimi Asecap Days 2024, che si svolgeranno per la prima volta a Milano, dal 13 al 15 maggio, presso Palazzo Mezzanotte.
Secondo il numero uno di Asecap “i pedaggi generano un ritorno fiscale considerevole per gli Stati”, basti pensare che “la sola IVA ha portato 5,5 miliardi di euro”. Quindi “nel 2022 il settore è stato in grado di fornire circa 13,9 miliardi di euro al Governo, permettendo all’Esecutivo di allocare questa quantità a altre priorità sociali” conclude.
Economia
Di Santo (Fire): “2023 anno record per nomine energy...
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Il direttore di Fire, nel suo intervento al webinar per la Presentazione del rapporto Energy Manager in Italia 2024
![Di Santo (Fire):](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4365ce7665-877c79966d8c-1000/format/big/fire_campagna-associativa2022_comm.jpeg)
"Il 2023 è stato l'anno record per le nomine degli energy manager in Italia. Ha superato il 2020, precedente anno record, e soprattutto ha invertito una tendenza che si era manifestata dopo la crisi pandemica, la crisi dei prezzi, ma che fondamentalmente era collegata alla riduzione dei consumi di energia in alcuni settori. Infatti, soprattutto l'industria e i trasporti avevano visto una contrazione e in parte anche il settore civile terziario, mentre altri settori erano rimasti più costanti". Così Dario Di Santo, direttore di Fire, nel suo intervento al webinar per la Presentazione del rapporto Energy Manager in Italia 2024.
Guardando ai numeri, "abbiamo avuto 1728 nomine da soggetti obbligati, con +17% dal 2014 e un +2% dal 2020; quasi 2.500 le nomine totali, +19% rispetto al 2014 e +1% rispetto al 2020. Con un totale di 1822 energy manager nominati, che sono meno delle nomine per il semplice motivo che soprattutto nelle realtà di piccola-media taglia, e in particolare nei soggetti non obbligati, è piuttosto comune che un energy manager sia un consulente esterno (il 33% dei nominati sono consulenti esterni) e che presti la sua opera a più soggetti, da cui un numero di energy manager-persone minore del numero di nomine".
Ma chi è l'energy manager? "È la persona, che può lavorare singolarmente o nelle grandi realtà essere a capo di un gruppo di soggetti, che ha il compito di usare al meglio l'energia. Questo significa approvvigionamenti, stipula di contratti come Ppa o partecipazione eventualmente a comunità dell'energia, possibilità di produrre in loco l'energia, di usarla meglio o di introdurre metodologie per la flessibilità dei carichi, quindi per pagare meno l'energia, e poi tutta una serie di possibilità che investono il processo produttivo e la logistica. La nomina è un'obbligo in Italia per tutti i soggetti che superano certe soglie di consumo che sono pari alle 10mila tonnellate equivalenti di petrolio nell'industria e alle 1.000 tonnellate equivalenti di petrolio negli altri settori".
La nomina va fatta ogni anno. "Ricordiamo che molti energy manager vengono da lauree tecniche - dice - Tipo l'ingegneria meccanica, energetica e così via. L'altro tema importante da questo punto di vista è quello dell'inquadramento: un 30% circa sono dirigenti, un po' più di un terzo sono quadri e la restante parte sono 'altro'. Questo è uno degli ambiti in cui ci sarebbe da migliorare, perché soprattutto nelle realtà medio-grandi è importante che l'energy manager sia inquadrato correttamente all'interno dell'organizzazione, in modo da avere la capacità e la forza di incidere sulle trasformazioni aziendali, di parlare con i vertici aziendali con una certa continuità e quindi di poter svolgere un'azione più efficace".
"Mi piace anche ricordare che l'energia gestita dai soggetti che nominano corrisponde a 84 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, di cui l'86% per l'industria; se andate a raffrontare con gli oltre 110 Megatep dei consumi finali, anche se non sono quantità esattamente confrontabili, capite comunque che sono quantità rilevanti. Cioè una buona parte dell'energia che transita nelle nostre organizzazioni passa attraverso un energy manager", sottolinea.
Economia
Saldi estivi 2024, quando iniziano: il calendario
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Ecco gli obblighi dei commercianti e i diritti di chi compra
Saldi estivi in arrivo anche quest'anno. In molte Regioni italiane inizieranno il 6 luglio, ma ci sono anche delle eccezioni. Ecco il calendario, gli obblighi dei commercianti e i diritti di chi compra.
Economia
Federlegnoarredo presenta il progetto Consorzio Epr per...
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Feltrin: "Ogni produttore è chiamato a pagare gli impatti ambientali di cui è responsabile"
![Federlegnoarredo presenta il progetto Consorzio Epr per l’arredo](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b434ce03bff-86afeb01550e-1000/format/big/feltrin_claudio_federlegnoarredo_comm.jpeg)
'Sustainable talks. Uno sguardo innovativo e d’avanguardia sui principi Esg'. E' questo il titolo scelto da FederlegnoArredo per presentare, nel corso dell’assemblea annuale, Re-Design, il progetto di Consorzio pensato e sviluppato insieme alle aziende dalla Federazione, per occuparsi del fine vita del prodotto di arredo all’interno della filiera. Si tratta di un Consorzio che ha l’obiettivo di supportare le imprese dell’arredo nella piena transizione verso l’economia circolare, nella forma di un sistema collettivo in vista di una possibile futura implementazione della responsabilità estesa nel settore, da parte del legislatore.
"Un progetto ambizioso - spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo ad associati e stakeholder nella cornice dell’H-Farm di Roncade - che presuppone un importante cambio di paradigma secondo cui ogni produttore è chiamato a pagare gli impatti ambientali di cui è responsabile. Abbiamo deciso di farcene carico e possiamo dire con orgoglio di essere a lavoro per la definizione dello statuto del Consorzio a cui poi dovrà seguire la stesura del Regolamento. La presenza del viceministro all’Ambiente Vannia Gava, che ringraziamo per la sua disponibilità, è fondamentale ora, come lo è stata in questi mesi".
Al Salone del Mobile definì questa idea “un esempio positivo in termini di sostenibilità e di responsabilità del produttore riguardo alla gestione dei rifiuti e in quella stessa occasione dichiarò che l’auspicio era che a giugno si fosse in grado di presentare un modello Epr per il settore dell’arredamento. FederlegnoArredo ha mantenuto la promessa".
"Le imprese italiane - spiega nel suo intervento in assemblea il viceministro Vannia Gava - sanno anticipare il mercato e mettersi al passo con le sfide a cui siamo chiamati. Il progetto di FederlegnoArredo ne è un eccellente esempio e ci consentirà di accelerare i traguardi di sostenibilità dell’intero comparto e di rinnovare le strategie di tutta la filiera dell’arredamento, interpretando pienamente il concetto di economia circolare. Avvieremo ora un progetto sperimentale, con un accordo di programma, che possa gettare le basi per un nuovo Epr in un settore chiave per il Made In Italy".
"L’obiettivo - commenta Maria Porro, presidente di Assarredo - è far sì che la responsabilità estesa del produttore diventi un’opportunità strategica che accompagni la trasformazione del settore verso una reale e piena economia circolare. Un’opportunità di rinnovamento che Assarredo ha deciso di cogliere nell’interesse delle aziende che rappresenta, con una visione sempre più circolare del modello produttivo e con un approccio che parte dal basso. Ringrazio il viceministro Gava per le sue parole che confermano la lungimiranza del settore arredo su un tema così strategico come l’Epr".
Il Consorzio potrà essere operativo su tutto il territorio nazionale, garantendo il ritiro, la raccolta, il recupero e il riciclo di rifiuti di mobili e altri prodotti di arredo, nonché il riutilizzo di mobili e altri prodotti di arredo, accelerando la transizione verso l’economia circolare di un settore già fortemente impegnato in questa direzione.