Pil: Oss. Faini, a giugno quello reale +0,1% su mese, +1,1% su anno
A giugno, l’aggiornamento della stima del Pil reale mensile indica una lieve espansione dell’attività (0,1% su mese), in linea con quello dei primi cinque mesi dell’anno. Su base tendenziale, l’espansione del Pil risulta pari all’1,1%. Nella media del secondo trimestre del 2024, il Pil cresce dello 0,2% su trimestre, beneficiando del maggiore dinamismo dei servizi, controbilanciato dalla minor vivacità nelle costruzioni e da un livello di attività nella manifattura ancora inferiore alla media del primo trimestre, anche se in recupero. A rivelarlo l’analisi elaborata per l'Adnkronos dalla Fondazione Tor Vergata, diretta da Beniamino Quintieri, attraverso il suo Osservatorio Faini, creato in collaborazione con il ministero dell’Economia e delle Finanze, che elabora e commenta mensilmente i risultati del Pil reale per singolo mese.
Al riguardo, in maggio la produzione industriale registra il primo aumento da inizio anno (0,5% m/m), sopravanzando le previsioni interne. In giugno il clima di fiducia delle imprese manifatturiere torna a flettere (a 86,8 da 88,2) dopo la crescita del mese precedente e il PMI manifatturiero si mantiene in territorio negativo, sebbene si sia stabilizzato (a 45,7 da 45,6). D’altro canto, nello stesso mese, si registra un aumento del traffico autostradale di mezzi pesanti (0,5% m/m), dell’indice dei consumi elettrici delle imprese energivore (1,4% m/m) e di quello del gas utilizzato per fini industriali (2,2% m/m). Malgrado la diminuzione il traffico merci su rotaia (-3,1% m/m), nel complesso si prefigura una fase di recupero del settore. In sintesi, se le indagini qualitative continuano a segnalare debolezza del comparto, l’analisi dei più recenti dati quantitativi ad alta frequenza suggerisce che la fase di moderata ripresa dell’attività manifatturiera possa proseguire nei mesi a venire.
Contestualmente, nonostante la presenza di alcune indicazioni di rallentamento, il settore dei servizi continua a sostenere la crescita complessiva. A giugno, il Pmi settoriale risulta ancora in espansione, attestandosi a 53,7 (da 54,2 di maggio); d’altra parte, prosegue, per il terzo mese consecutivo il lieve arretramento sia del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato (97,1 da 97), sia del commercio al dettaglio (102,2 da 102,8). Con riferimento agli indici quantitativi, nello stesso mese il traffico di autoveicoli leggeri si riduce del 3,0% m/m, condizionato in parte dalla festività del 2 giugno caduta di domenica.
Dal lato delle famiglie, la stabilizzazione dell’inflazione su livelli contenuti e le prospettive di allentamento delle condizioni di finanziamento favoriscono il miglioramento del quadro complessivo, facendo prefigurare una maggiore vivacità nella dinamica dei consumi anche nel 3T. Ne danno prova il nuovo aumento della fiducia dei consumatori in giugno, che ha raggiunto il livello più alto (98,3 da 96,4) dal febbraio del 2022, nonché l’incremento del volume delle vendite al dettaglio di maggio
"A giugno, l’indicatore del PIL mensile fa registrare una lieve crescita (0,1%), in linea con quella dei mesi precedenti", commenta Ottavio Ricchi, dirigente Generale Direzione Analisi e ricerca economico-finanziaria del Tesoro. "Le indicazioni provenienti dagli indicatori ad alta frequenza e delle indagini qualitative tracciano un quadro prospettico complessivamente incoraggiante. Dopo la crescita della produzione industriale in maggio (0,5% m/m), l’attività manifatturiera dovrebbe proseguire la fase di graduale recupero, mentre l’espansione dei servizi è prevista sostenere la crescita complessiva, nonostante alcuni segnali di rallentamento. A fronte di ciò, la ripresa della fiducia delle famiglie, unitamente alla stabilizzazione dell’inflazione su livelli contenuti, ha iniziato a riverberarsi positivamente sulle vendite e sulle prospettive di consumo privato", conclude Ricchi.
Economia
Manovra, Confsal: “Prevedere meccanismo di...
"Il piano di bilancio a medio termine prevede una serie di misure che andranno a declinarsi all’ombra del Pnrr, cogliamo l’occasione per sollecitare non solo l'erogazione di nuovi fondi, ma soprattutto la spesa effettiva, anche introducendo meccanismi premiali per gli implementatori virtuosi". Ad affermarlo è il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta dopo che ieri presso la Sala Mappamondo della Camera dei deputati, si è svolta l’Audizione formale della Confsal davanti alle Commissioni riunite Bilancio dei due rami del Parlamento in ordine all'esame del Piano strutturale di bilancio di medio termine.
"Il fatto che si sia assunta una nuova variabile di riferimento, la spesa netta aggregata - sottolinea Margiotta - deve fungere da stimolo per il governo a perseguire gli obiettivi di politica economica a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, in linea con le disposizioni europee per realizzare una spending review oculata, accompagnata da un’efficace compliance fiscale e da investimenti efficienti nella crescita a sostegno del potere d’acquisto e quindi della domanda interna".
"E’ necessario prevedere - prosegue - un meccanismo di cristallizzazione degli scaglioni Irpef, per poter agire direttamente con misure a protezione dei redditi medio-bassi, fino alla totale abolizione della “tassa sulla povertà. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo dovrà essere il volano per creare i margini per garantire ai lavoratori e alle imprese una contrattazione collettiva di qualità, basata su un minimo retributivo tabellare di almeno 9 euro e su tutto un sistema di tutele per i lavoratori di cui, ad oggi, la maggior parte dei Ccnl sono sforniti. Fondamentale è anche destinare le risorse necessarie al rinnovo dei contratti pubblici per adeguare il potere d’acquisto alle dinamiche inflazionistiche". Dalla tax compliance, aggiunge, "dovrebbe arrivare un tesoretto di 2,2 miliardi da spendere per la riduzione della pressione fiscale nella prossima Legge di Bilancio. Ci auguriamo che dette risorse siano effettivamente impiegate per garantire detto fine e che sia incoraggiato - tramite un conto di debito per imposte e contributi sospesi - il comportamento virtuoso di aziende che, nonostante periodi di crisi temporanei, si impegnino a preservare i livelli occupazionali e retributivi", conclude Margiotta.
Economia
G7, Marcegaglia (B7): “Per piena inclusione donne...
“C’è ancora molta strada da fare per arrivare a una piena inclusione delle donne, abbiamo visto che tante cose sono migliorate ma se guardiamo, per esempio, l’imprenditoria femminile, nei grandi settori del futuro la presenza di donne è ancora molto bassa”. Ad affermarlo a margine della Ministeriale G7 sulle Pari Opportunità in corso a Matera è stata Emma Marcegaglia, Chair di B7 Italy, uno degli Engagement Group espressione del settore privato e delle confederazioni industriali che afferiscono ai paesi coinvolti. Durante l’appuntamento è emerso come puntare su diversità e inclusione sia la strada migliore per generare profitti.
“In settori come l’ingegneria e quelli relativi all’Ai la presenza di donne è ancora molto bassa – ha spiegato Marcegaglia - a questo aggiungiamo il fatto che ci sono ancora molte donne che non partecipano alla vita lavorativa. Quello che stiamo chiedendo è che ci sia un cambiamento culturale a partire dalle famiglie, perché a volte ci sono degli stereotipi, per esempio che le ragazze non siano brave a studiare matematica o che non abbiano capacità di leadership. Questo non è vero. In secondo luogo servono politiche che aiutino le donne, soprattutto nel mettere insieme lavoro e vita privata. Per esempio possono aiutare i congedi parentali o avere a disposizione asili che funzionino a buon prezzo".
"Occorre - aggiunge - un impegno anche dalle imprese, che devono concedere part-time e altre forme che siano di supporto. Ci vuole inoltre un’organizzazione diversa che permetta anche alle donne di diventare imprenditrici. Soprattutto serve un accesso facilitato all’educazione nelle materie scientifiche, che sono quelle che possono essere più importanti per il futuro. Se non ci sarà un cambiamento per le donne, il rischio demografico in Italia diventerà sempre più alto”.
Economia
G7, Roccella: “Prima inclusione deve essere quella...
"C’è bisogno che le donne siano libere di scegliere se avere una carriera o se avere una vita privata come vogliono, avendo figli senza che questo sia una penalizzazione la prima inclusione da realizzare è quella delle donne. Non siamo ancora a una piena inclusione delle donne, che purtroppo sono trattate ancora come una minoranza". Ad affermarlo è il ministro per le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella che è intervenuta alla “G7 – Industry Stakeholders Conference: Bridging Gaps and Building Futures”, organizzata a margine della Ministeriale G7 sulle Pari Opportunità a Matera e commentando la nota del B7 Flash di Confindustria e Deloitte che ha sottolineato come diversità e inclusione generino profitti.
"La prima forma di inclusione è dunque quella di raggiungere obiettivi di parità fra uomo e donna, lavorando anche sulla lotta contro la violenza sulle donne, che è un enorme problema, e dall’altra parte la parità nei ruoli apicali e nel lavoro", aggiunge il ministro.