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Economia

A2a, oltre 500 mln distribuiti nel 2023 a territorio...

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A2a, oltre 500 mln distribuiti nel 2023 a territorio Brescia (+24%)

Presentato il decimo bilancio di sostenibilità territoriale

A2a, oltre 500 mln distribuiti nel 2023 a territorio Brescia (+24%)

Oltre mezzo miliardo di euro distribuito al territorio sotto forma di ordini ai fornitori, stipendi, imposte locali, dividendi e sponsorizzazioni; più di 328 milioni di investimenti; quasi 700mila tonnellate di CO2 evitate grazie al sistema energia-ambiente; zero rifiuti in discarica; 9,9 milioni di chilometri percorsi da auto elettriche ricaricate nelle colonnine A2a; oltre 17mila studenti coinvolti nei progetti di educazione ambientale. Sono i numeri del bilancio di sostenibilità territoriale di Brescia del gruppo A2a, giunto alla sua decima edizione, presentato oggi dal presidente e dall’amministratore delegato di A2a, Roberto Tasca e Renato Mazzoncini, alla presenza di Laura Castelletti, sindaca di Brescia, che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del gruppo sul territorio nel 2023 e i suoi piani di attività per i prossimi anni.

“L’appuntamento di oggi rinnova il patto di trasparenza e dialogo avviato con la comunità bresciana nel 2014. Essere arrivati al decimo anno è un bel traguardo, a testimonianza dell’importante percorso fatto insieme", ha commentato l’ad di A2A Renato Mazzoncini, evidenziando che "in 10 anni il gruppo ha distribuito valore in questa provincia per oltre 3,7 miliardi e investito 1,6 miliardi di euro: numeri che raccontano quanto questo legame si sia rafforzato nel tempo. La crescita di A2A ha contribuito a portare più valore, più servizi e più investimenti a questo territorio. Dieci anni fa investivamo 60-70 milioni di euro l’anno e distribuivamo valore per 250 milioni; nel 2023 abbiamo quintuplicato gli investimenti superando i 300 milioni e più che raddoppiato il valore distribuito, portandolo a 554 milioni. Questa città si conferma un modello di decarbonizzazione grazie al sistema energia-ambiente, che trasforma i rifiuti in energia e calore azzerando il conferimento in discarica, e ad una rete di teleriscaldamento sempre più green, in grado di recuperare il calore di scarto non solo dal termoutilizzatore, ma anche dalle acciaierie e presto da un data center. Un modello di circolarità da esportare”.

“Una delle sfide più urgenti che ci attendono è la lotta al cambiamento climatico e supportare i luoghi in cui siamo presenti nel processo di transizione ecologica continuerà a guidare la nostra strategia. Per lo sviluppo sostenibile del territorio bresciano abbiamo previsto di destinare 3 miliardi di euro al 2035. Crediamo che il nostro impegno possa dare un contributo importante anche per la candidatura a Green capital europea – ha commentato il presidente di A2a Roberto Tasca -. Il 2023 è stato straordinario per questa città grazie all’evento Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura. Una grande manifestazione che siamo orgogliosi di aver sostenuto, in particolare con il progetto Light is Life che, oltre ad aver avuto un grande successo, è stato un’occasione per sensibilizzare le persone sull’uso consapevole delle risorse e per portare un aiuto concreto alle famiglie più vulnerabili grazie alle iniziative del Banco dell’Energia”.

Anche nel 2023, A2a ha contribuito a generare valore per il territorio bresciano e per i suoi stakeholder: sono infatti stati distribuiti 554 milioni di euro, in aumento del 24% rispetto all’anno precedente, sotto forma di dividendi, stipendi, canoni e concessioni locali, sponsorizzazioni e ordini in forniture. In particolare, questi ultimi sono cresciuti del 48%, arrivando a 298,6 milioni di euro: 404 i fornitori attivati nel complesso lo scorso anno, di cui il 76% rappresentato da micro o piccole imprese.

Gli investimenti nelle infrastrutture locali e nella manutenzione degli impianti hanno superato i 328 milioni di euro. Tra i principali, l’inaugurazione della cabina primaria di Vobarno, fondamentale per l’elettrificazione della Valle Sabbia e dell’alto Garda; il progetto Alfa Heat Recovery che ha consentito di raddoppiare il calore recuperato dall’Alfa Acciai per alimentare la rete del teleriscaldamento; il progetto di relamping nelle scuole comunali di Brescia, con la riqualificazione degli impianti illuminanti che ha ridotto del 49% il consumo elettrico per l’illuminazione sono tra le principali attività realizzate dal gruppo. Nel 2023 è entrato in funzione su tutte le tre linee del Termoutilizzatore il sistema flue gas cleaning condensation che – a parità di rifiuti trattati - recupera calore anche dai fumi dell’impianto (pari al fabbisogno termico di 12.500 famiglie) abbattendo ulteriormente le emissioni e portando l’efficienza del Tu al 98%.

Nel settore ambientale - riferisce la nota di A2a - oltre 9 bresciani su 10 che hanno promosso il servizio di raccolta rifiuti e igiene urbana con un voto medio di 8 su 10. Sul territorio, il gruppo recupera il 100% dei rifiuti e pertanto niente viene conferito in discarica, chiudendo il cerchio dell’economia circolare: gli scarti sono trasformati in materia (74%) o in energia (26%). Grazie agli impianti di trattamento rifiuti sono stati generati 745 GWh di energia termica e 530 GWh di energia elettrica. Durante lo scorso anno, A2a ha continuato a sviluppare il sistema integrato Ambiente-Energia, che nel 2023 ha consentito di evitare l’emissione in atmosfera di 683mila tonnellate di CO2. Fondamentale è la rete del teleriscaldamento di Brescia: lunga 682 km, serve quasi 180mila appartamenti equivalenti e rende possibile riscaldare gli immobili utilizzando il calore prodotto dai rifiuti, da cicli produttivi industriali o da cogenerazione.

Per quanto riguarda il servizio idrico, nel 2023 l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha certificato la qualità della gestione di A2a Ciclo Idrico con un premio di oltre 1,7 milioni, in particolare per i risultati nella riduzione delle perdite di rete. In città la percentuale di dispersione è passata dal 31,9% del 2017 al 27% del 2023. Un risultato possibile grazie agli investimenti della società che, lo scorso anno, hanno raggiunto la quota di 130 euro a persona, più del doppio della media nazionale (64 euro). A2A Ciclo Idrico garantisce il servizio in 80 Comuni bresciani, gestendo 3.613 km di acquedotto, 51 depuratori e 2.340 km di rete fognaria.

Uno dei principali impegni dell'azienda per ridurre l'impatto ambientale è anche favorire la mobilità elettrica: nel 2023 il gruppo ha avviato, proprio a Brescia, il progetto City Plug – La ricarica di quartiere: colonnine di piccole dimensioni che erogano energia elettrica in bassa potenza e che non sottraggono spazio alla sosta pubblica. Lo scorso anno complessivamente le infrastrutture di A2a hanno consentito di effettuare 82mila ricariche e di percorrere quasi 10 milioni di km a zero emissioni.

Il 2023 è stato un anno speciale per Brescia, nominata con Bergamo 'Capitale italiana della cultura'. A2A ha contribuito in particolare con il progetto Light is Life, la 'Festa delle Luci A2a' che ha toccato Brescia, Bergamo, Monte Isola e la fonte di Mompiano. Un successo di pubblico che ha consentito di raccogliere oltre 230mila euro per il Banco dell’Energia: alla tappa bresciana di febbraio 2023 hanno partecipato oltre 305mila visitatori, a cui si aggiungono i 30mila di Monte Isola dello scorso luglio.

L’impegno di A2a per i temi Esg si è concretizzato anche in azioni per la tutela del benessere delle proprie persone, che nelle sedi bresciane sono 2.530; lo scorso anno, nel Bresciano, sono state assunte 258 persone. Nel corso dell’anno sono state quasi 70.000 le ore di formazione erogate ai dipendenti. La società ha inoltre sottoscritto il manifesto imprese per le persone e la società proposto dall’Un Global Compact Network Italia e ottenuto la certificazione Best HR Team 2023. Sono continuati gli investimenti a tutela della biodiversità: 9,4 milioni di euro dedicati alle reti elettriche di Alto Garda e Valle Sabbia, con l’interramento di quasi 30 km di cavi di media tensione con importanti vantaggi per l’avifauna. Parallelamente sono proseguiti i progetti di mappatura delle specie selvatiche ed è stato realizzato un Bee Hotel presso la Centrale Lamarmora per alloggiare le specie di apoidei più diffuse nel territorio.

Nel 2023 le iniziative di educazione alla sostenibilità organizzate dal gruppo hanno coinvolto oltre 17.000 studenti attraverso progetti didattici e collaborazioni con scuole locali. In particolare, con 'AmbienteParco' gli istituti scolastici hanno approfondito i temi della valorizzazione della risorsa idrica e dell’economia circolare, mentre il contest creativo realizzato con il fumettista Gud per 'Tutti in campo per il nostro Pianeta!0 ha permesso di sensibilizzare i più giovani sul consumo responsabile delle risorse.

Infine, grazie alle iniziative del Banco dell’Energia, tra cui la prosecuzione nel 2023 di 'Act - Accesso consapevole e sostenibile all’energia' in collaborazione con Croce Rossa Italiana, è stato possibile dare un aiuto concreto a 70 famiglie di Brescia per il pagamento delle bollette energetiche.

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Economia

Ue, Scocchia (illycaffè): “Economia mondiale...

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L'amministratore delegato di illicaffè a margine della 50° edizione del Forum di Cernobbio.

Cristina Scocchia, Amministratore delegato di illicaffè

"Io sono tra gli ottimisti che pensa che l'economia sta crescendo. L'Ocse ci ha appena detto che a livello mondiale chiuderemo con un +3,1%e questo è un buon segnale. Certo le politiche monetarie restrittive hanno ancora un impatto, ma l'economia globale si è dimostrata resiliente". Lo dice all'Adnkronos Cristina Scocchia, Amministratore delegato di illicaffè a margine della 50° edizione del Forum di Cernobbio. L'inflazione "sta scendendo più delle aspettative - spiega Scocchia - tutto sommato il clima di fiducia si è stabilizzato. Molti Paesi, tra cui l'Italia, hanno una disoccupazione ai minimi storici e molti Paesi, tra cui il nostro, hanno comunque un reddito reale che è tornato a crescere. Qual è però il problema in tutto questo? Che in un'economia mondiale resiliente comunque ci sono luci e ombre e l'Europa è più nell'ombra. L''Europa sta perdendo terreno, lo diceva anche stamattina il Presidente Mattarella, è un progetto bellissimo ma incompiuto".

L'Ad delll'azienda va oltre, "Venti anni fa pesavamo un quarto dell'economia, 26%, oggi pesiamo solo il 18%. Nello stesso periodo gli americani pesavano un quarto e sono rimasti a un quarto e i cinesi hanno raddoppiato e poi ancora raddoppiato, quindi hanno quadruplicato e sono arrivati al 17%. Quindi noi siamo in difficoltà". I motivi? "Alcuni dei fenomeni che ci hanno aiutato - sottolinea Scocchia - come la possibilità di comprare energia elettrica a basso costo dalla Russia o di esportare senza problemi nei mercati asiatici e in Cina, sono tutte condizioni che stanno venendo meno, un po' per il contesto macroeconomico, un po' per quello geopolitico, ma stanno venendo meno".

Quindi "l'Europa si trova in un contesto di potenziale difficoltà - rimarca la manager - dove è necessario accelerare nel processo di integrazione e nella messa in comune delle risorse per alcune priorità strategiche: indipendenza energetica, difesa comune e grandi investimenti che mi piace chiamare 'industrial deal'. Abbiamo avuto il green deal del precedente Parlamento europeo, quello attuale ci dovrebbe dare un industrial deal che va a investire in nuove tecnologie ma che si ricorda anche di noi imprese e dei settori tradizionali, perché fino adesso siamo stati comunque il cardine dell'economia, abbiamo ancora un ruolo da giocare, però certe volte per le imprese europee è difficile competere a livello mondiale perché non abbiamo il costo dell'energia delle cugine americano-cinesi, abbiamo un carico normativo molto più pesante, non abbiamo spesso le sovvenzioni europee di cui beneficiano gli americani e i cinesi" nei rispettivi Paesi.

"Il World Economic Forum - sottolinea- ci dice che con l'intelligenza artificiale sono a rischio 14 milioni di posti di lavoro. Se sarà così non lo sappiamo ma ovviamente ci sarà una grandissima trasformazione, di sicuro molto cambierà soprattutto per i lavori intellettuali, e questa è la prima rivoluzione che porterà a un'ulteriore segmentazione tra ricchi e poveri. Più le persone hanno un livello di benessere e quindi di scolarità alto, tanto più potranno investire in competenze digitali e in comprensione del futuro. E più le persone si trovano invece in una condizione già di fragilità ed esclusione, tanto più saranno escluse da questa tecnologia e quindi rimarranno ancora più indietro".

"Questo significa che bisogna ragionare non solo a livello di persone, ma anche a livello di Stati - sottolinea Scocchia - Gli Stati più ricchi e all'avanguardia potranno investire in innovazione e in deep tech. Gli Stati che già adesso sono in condizioni di fragilità, al contrario, non potranno investire e rimarranno ancora più indietro".

"Non bisogna spaventarsi ma tenere presente che la polarizzazione tra ricchi e poveri a livello di individui e a livello di Paese sarà ancora più grande. E allora siccome noi vogliamo che il progresso non lasci indietro nessuno, bisogna normare e regolare l'intelligenza artificiale" conclude.

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Economia

Imprese, Landazabal (Gsk Italia): “Innovazione e...

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Così Così Fabio Landazabal, presidente di Gsk Italia, a margine della 50° edizione del Forum di Cernobbio, intitolata 'Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive'

Fabio Landazabal, presidente di Gsk Italia

"Durante questa 50esima edizione del Forum di The European House-Ambrosetti a Cernobbio il cuore della discussione è stata proprio la competitività europea, la quale ha una stretta connessione con l'innovazione e la salute della popolazione". Così Fabio Landazabal, presidente di Gsk Italia, a margine della 50° edizione del Forum di Cernobbio, intitolata 'Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive'.

Il presidente Landazabal ritiene che la sfida della competitività di un Paese dipenda da molte leve diverse, due in particolare: la prima è quella relativa all’innovazione, che un paese, per essere competitivo, deve stimolare, nutrire ed abbracciare in tanti settori diversi di attività, come l’intelligenza artificiale, l’energia pulita e le scienze della vita, ma anche la ricerca e produzione di farmaci e vaccini: "L'Europa sta cominciando a restare indietro su due fronti, il primo è proprio quello dell'innovazione, dove siamo indietro rispetto all'America e alla Cina. Si tratta di un paradosso in quanto l'Europa ha una forte vocazione alla ricerca, ma si scontra con la difficoltà di avere accesso ai capitali e anche al mercato, una volta che i prodotti e le soluzioni sono stati sviluppati - spiega Landazabal - L'adozione dell'innovazione in Europa dovrebbe essere implementata e migliorata, creando mercati più attrattivi e competitivi a livello globale, questo permetterebbe di creare un ambiente più attrattivo per gli investimenti".

La seconda leva della competitività, secondo Landazabal, è quella della popolazione, intesa come individui che insieme fanno muovere l’economia del paese e, quindi, il PIL: attraverso il lavoro e la scoperta, infatti, migliorano il tenore e la qualità di vita di tutti.

Le persone, quindi, sono la linfa vitale del nostro Paese, tuttavia, si tratta anche di una linfa in progressivo invecchiamento, in quanto l’Italia si attesta come secondo paese più longevo in Europa dopo la Spagna. Gli over 65 hanno superato il 23% della popolazione totale e nel 2050 arriveranno al 35%. Questo 23% di persone è ormai chiamato Silver economy perché vale quasi il 20% del pil nazionale ed un quarto dei consumi delle famiglie italiane: "La salute pubblica è un problema in Europa, dove la popolazione sta invecchiando, in alcuni casi - come in Italia e in Spagna - molto velocemente, e la natalità è bassa nonostante gli sforzi fatti per promuoverla è chiaro che non è ancora abbastanza. Dobbiamo, quindi, capire come trasformare questa sfida in un'opportunità - continua il presidente di Gsk Italia - In accordo con la visione proposta dalla presidente Meloni, dobbiamo investire in settori strategici che possano generare il miglior ritorno d'investimento. Noi siamo convinti che uno di questi settori sia la salute in quanto può offrire soluzioni preventive che possono avere un alto ritorno degli investimenti".

Ad oggi sono disponibili analisi più specifiche e basate sulla realtà italiana perché il tema dell’invecchiamento della popolazione è diventato una priorità. Un’analisi Altems - Università Cattolica del 16 luglio scorso svolta per Farmindustria, infatti, dice che una popolazione adulta correttamente protetta attraverso le vaccinazioni porterebbe a recuperare su base annua 10 miliardi di euro di produzione industriale, quasi 3 miliardi di euro di costi sociali e oltre mezzo miliardo di gettito fiscale. Per fare un rapido raffronto, si tratterebbe di circa la metà dei fondi aggiuntivi che sono oggi stimati essenziali per la finanziaria 2025: "In questo senso, investire in innovazione e nella sua adozione, può portare soluzioni per una popolazione che invecchia. Sviluppare la 'silver economy' dovrebbe essere uno dei pilastri della nostra economia, poiché diventerà il più ampio segmento dell'economia, che dovrebbe essere vista come un'opportunità e non come un fardello", conclude.

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Economia

Sace e Teha aprono alle Pmi italiane le porte del Forum...

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Sace e Teha aprono alle Pmi italiane le porte del Forum Ambrosetti di Cernobbio

In occasione della 50esima edizione del Forum di Cernobbio, Sace porta le PMI a Villa d’Este, grazie alla partnership con Teha, con un hub interamente dedicato a queste aziende e al loro ruolo strategico per il tessuto economico italiano. In occasione del Forum l'Amministratore Delegato di Sace Alessandra Ricci - insieme ad Alessandro Terzulli, Chief Economist di Sace, e Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence e dello Sviluppo Internazionale di Teha Group - ha presentato la ricerca 'Obiettivo Sparkling. Pmi e filiere italiane a prova di futuro' realizzata dall’Ufficio Studi di Sace in collaborazione con Teha, che analizza le trasformazioni che spingeranno la competitività del Made in Italy nel mondo: innovazione 4.0, sostenibilità ed export. Temi trattati anche dal Presidente del Consiglio Giorgia Melonia nel suo discorso di stamattina che ha sottolineato di come in Europa ci sia un problema di competitività.

"Sace partecipa al Forum di Cernobbio insieme alle PMI italiane, offrendo loro la possibilità di seguire virtualmente la tre giorni di lavori, incontri e dibattiti, e soprattutto portando di seguire virtualmente la tre giorni di lavori, incontri e dibattiti, e soprattutto portando all’attenzione di questo autorevole contesto l’importanza e le prospettive per le piccole e medie imprese italiane, alle prese con le sfide e le opportunità della transizione sostenibile e digitale", ha dichiarato la Ricci, ricordando come "Sace, in linea con la missione e gli obiettivi del nostro Piano Industriale Insieme 2025, è già al fianco di 51 mila PMI italiane nei loro progetti di investimento e crescita sostenibile in Italia e nel mondo e contiamo di raggiungerne 65 mila nell’arco di Piano". "Abbiamo superato gli 80 miliardi di euro di progetti sostenuti al fianco di PMI e filiere italiane, generando un impatto di 220 miliardi di euro sul sistema produttivo e supportando 1 milione e 300 mila posti di lavoro. Lo Studio che portiamo oggi al Forum di Cernobbio parte da questa esperienza per aumentare le opportunità di crescita per il tessuto economico nazionale" ha concluso.

Le Pmi - si ricorda in una nota- rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana e giocano un ruolo importantissimo sia in chiave economica sia in chiave sociale: le oltre 200mila PMI italiane producono un giro di affari di oltre 1.400 miliardi di euro, realizzano all’estero circa un terzo del proprio fatturato (circa 7 punti percentuali sopra alle tedesche) e contribuiscono a quasi la metà dell’export nazionale (45%, rispetto al 20% delle tedesche e delle francesi e al 32% delle spagnole). Peraltro più di un terzo delle Pmi italiane (il 37%) investe in innovazione e formazione e questo accresce del 15% l’export capability di un’impresa.

Anche per le grandi imprese italiane si prevede una dinamica positiva, fino al +3,8% quest’anno e al +5,8% nel 2025. “Le oltre 200 mila piccole e medie imprese giocano un ruolo fondamentale nell’economia italiana – ha dichiarato il Chief Economist di Sace, Alessandro Terzulli - Secondo le nostre stime le esportazioni delle PMI italiane cresceranno dell’1,5% circa nel 2024 e del 3,5% nel 2025, raggiungendo i 260 miliardi di euro grazie in particolare al traino delle medie imprese. Una export capability che può crescere, puntando su due leve strategiche: la trasformazione tecnologica, anche in chiave sostenibile, e l’integrazione in più filiere produttive.”

A guidare la crescita delle vendite estere delle PMI quest’anno sarà l’Oriente: Medio Oriente e Asia Orientale sono le aree per cui sono infatti previsti significativi incrementi, rispettivamente +6,1% e +2,3%. Non sarà da meno l’America settentrionale (+3,8%), mentre la crescita sarà piatta verso l'Unione Europea, che rimane comunque la principale area di destinazione. Nel 2025 un maggior dinamismo verrà mostrato dall’Africa subsahariana (+10,1%).

L’integrazione nelle filiere rappresenta un elemento centrale per la competitività delle PMI, grazie all’interconnessione dei processi produttivi. Un potenziale ad oggi largamente inespresso, considerando che la maggior parte delle imprese italiane (in media 4 su 5) dichiara di partecipare a una sola filiera.

Lo Studio ha identificato le 8 principali filiere a rilevanza sistemica – macchine industriali, edilizia, agro-alimentare, abbigliamento, mezzi di trasporto su gomma, energia, sanità, farmaceutica e cure – che da sole rappresentano il 56,4% del Valore Aggiunto, il 52,3% dell’occupazione e il 67,3% dell’export delle unità con almeno 3 addetti. Ed evidenzia, tra le altre, le “filiere del futuro” relative a edilizia intelligente (smart building), agro-alimentare (agritech) ed energie rinnovabili e alternative (come l'eolico offshore e l’idrogeno).

"Il modello distrettuale si conferma un pilastro fondamentale per il sistema produttivo nazionale. È in corso un’evoluzione verso una crescente integrazione lungo le catene del valore che consentirà alle imprese italiane di affrontare le sfide di un mercato sempre più globale e competitivo e di superare alcuni limiti dei distretti tradizionali. Nello specifico, abbiamo identificato alcune filiere informali - ovvero non censite a livello statistico - e cross-settoriali - che tagliano trasversalmente più settori - su cui l’Italia potrà rafforzare e consolidare il proprio posizionamento in termini di attivazione occupazionale, produzione industriale e proiezione sui mercati esteri. Ad esempio, stimiamo che nei prossimi anni la trasformazione del patrimonio edilizio in Italia nella direzione dello 'smart building' possa generare oltre 200.000 posti di lavoro qualificati e specializzati, così come importanti prospettive possono provenire dalla filiera agritech e delle tecnologie rinnovabili e alternative su cui l’Italia è già oggi ai primi posti in Europa (2° Paese europeo per Valore Aggiunto nei settori attivati dall'eolico offshore galleggiante e 2° produttore europeo di tecnologie meccaniche potenzialmente utilizzabili nella filiera dell’idrogeno)", ha spiegato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence e dello Sviluppo Internazionale di Teha Group.

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