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Nautica, Piana (Reg. Liguria): “Numeri Salone Genova 2024 circa +10% sul 2023”

"Anche quest'anno saremo presenti con il nostro stand, in collaborazione con la Camera di Commercio del Comune di Genova"

Alessandro Piana, presidente della Regione Liguria

"Presenteremo un Salone Nautico che ha dei numeri importanti soprattutto come crescita esponenziale riferiti all'anno precedente: 9-10% in più rispetto a tutti i dati del 2023, sia come numero di visitatori sia come numero di aziende presenti, sia come numero di eventi creati”. Lo ha detto Alessandro Piana, presidente pro tempore della Regione Liguria, a margine della conferenza stampa di presentazione del 64°Salone Nautico Internazionale in programma a Genova dal 19 al 24 settembre prossimi. “Anche quest'anno Regione Liguria sarà presente con il suo stand, in collaborazione con la Camera di Commercio del Comune di Genova, dove le piccole imprese, ma soprattutto le piccolissime, avranno l'occasione di confrontarsi con tutti i clienti a livello nazionale e internazionale per creare ulteriori elementi di sviluppo - spiega il presidente Piana - Inoltre, sarà presente anche con uno stand che andrà a promuovere le eccellenze dell'agroalimentare, a partire da un pescatore di eccellenza, ma anche basilico, pesto, olio, vino e tutte le altre tipologie di prodotti che l'agroalimentare ligure permette di avere”.

“Ci sono, poi, dei numeri importanti: siamo al primo posto a livello nazionale su una serie di dati importanti, a partire dal valore aggiunto generato dalla cantieristica genovese e soprattutto ligure, nonché come numero di addetti, soprattutto giovani”, conclude Piana.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Spettacolo

A Domenica In ospiti oggi Ventura, Giletti e Montesano. In...

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La conduttrice tv e showgirl racconterà con il marito Giovanni Terzi la loro storia d'amore e il matrimonio di questa estate

Simona Ventura, Massimo Giletti ed Enrico Montesano (Fotogramma/Ipa)

Oggi, domenica 29 settembre, alle 14 su Rai1 e Rai Italia andrà in onda 'Domenica In', condotta da Mara Venier. La puntata, in diretta dagli Studi ‘Fabrizio Frizzi’ di Roma, si aprirà con un’ampia intervista a Simona Ventura e Giovanni Terzi, durante cui racconteranno la loro storia d’amore coronata con il matrimonio di questa estate. Enrico Montesano, popolare attore e showman, ripercorrerà la sua lunga carriera artistica con aneddoti e racconti sui personaggi da lui creati come Felice Allegria, Torquato, Dudù e Cocò e tanti altri.

Massimo Giletti interverrà per presentare il suo nuovo programma 'Lo stato delle cose', che prenderà il via su Rai 3 in prima serata da lunedì 30 settembre. Spazio alla musica con Raf che festeggerà in studio i 40 anni di 'Self Control', suo grande successo del 1984, oltre a cantare al pianoforte alcune sue bellissime canzoni come 'Gente di mare' e 'Cosa resterà degli Anni 80'. Per lo spazio attualità, in studio la signora Sabrina Bosser, mamma di Alex Marangon, il ragazzo di 25 anni trovato morto nel luglio scorso sulle rive del fiume Piave.

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Esteri

Nasrallah ucciso da Israele, chi sarà il successore del...

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Vuoto di potere significativo all'interno del movimento sciita e speculazioni su chi prenderà il suo posto

Proteste in Iran dopo il raid di Israele su Beirut e il ritratto del leader di Hazbollah, Hassan Nasrallah - Fotogramma /Ipa

L'uccisione di Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah per oltre 32 anni, lascia un vuoto di potere significativo all'interno del movimento sciita sollevando speculazioni su chi prenderà il suo posto.

Chi è il potenziale successore

In un contesto caratterizzato da segretezza e riservatezza nelle procedure di selezione dei leader, emerge, secondo i media arabi tra cui al-Sharq al-Awsat, come principale candidato Hashem Safieddine, cugino di Nasrallah e figura chiave all'interno del movimento. Safieddine, preparato per la leadership fin dal 1994, ha ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio esecutivo di Hezbollah, gestendo le operazioni quotidiane e finanziarie del partito sotto la supervisione di Nasrallah.

Safieddine, 59 anni, è stato a lungo considerato il "braccio destro" di Nasrallah, un uomo discreto ma potente, responsabile dell'amministrazione finanziaria e organizzativa di Hezbollah. Sebbene non sia stato un volto pubblico di primo piano, ha giocato un ruolo cruciale nella gestione interna del partito, lasciando al suo cugino maggiore la guida strategica e politica.

L'influenza di Safieddine non si limita al Libano, ma si estende anche all'Iran, dove ha trascorso anni studiando a Qom, centro nevralgico dell'istruzione religiosa sciita. I suoi stretti legami con Teheran si sono ulteriormente consolidati nel 2020, quando suo figlio Rida ha sposato Zainab Soleimani, figlia del generale Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds iraniana ucciso in un attacco statunitense. Questi legami rafforzano la sua posizione come successore naturale di Nasrallah, in quanto rappresentano la continuità delle strette relazioni tra Hezbollah e l'Iran.

La rete di investimenti di Hezbollah

Uno dei maggiori punti di forza di Safieddine è la sua lunga esperienza alla guida del Consiglio esecutivo di Hezbollah. Questo organo non solo si occupa delle operazioni quotidiane del partito, ma gestisce anche una vasta rete di investimenti economici che garantisce l'indipendenza finanziaria dell'organizzazione. Questi investimenti, distribuiti in tutto il mondo, sono essenziali per finanziare la struttura operativa e militare di Hezbollah, che si estende ben oltre i confini libanesi.

Si stima che le risorse gestite da Hezbollah siano di enorme entità, con interessi economici presenti in Medio Oriente, Africa, Europa e Americhe. Il Consiglio esecutivo, che un tempo aveva sotto il proprio controllo anche il braccio militare del partito, è stato successivamente affiancato dal Consiglio jihadista, separando le competenze tra i due organi.

La visione politica di Safieddine è fortemente influenzata dagli anni trascorsi in Iran, dove ha abbracciato il principio del 'Wilayat al-Faqih' (il governo del giurista), dottrina teocratica che guida il sistema politico iraniano e che è stata promossa dall'ayatollah Khomeini. Sebbene molti sciiti libanesi non seguano questa ideologia, Safieddine è uno dei suoi principali sostenitori all'interno di Hezbollah. La sua adesione a questo modello teocratico sottolinea ulteriormente il legame ideologico tra il gruppo libanese e Teheran.

L'altro nome in corsa per la successione

Sebbene Safieddine sia il favorito per la successione, c'è un altro nome che circola nei corridoi del potere: Naim Qassem, attuale vice segretario generale di Hezbollah. Tuttavia, molti analisti considerano Qassem più una figura simbolica che un leader operativo, riducendo le sue possibilità di prendere effettivamente il posto di Nasrallah. Qassem, pur essendo una figura di spicco all'interno del partito, manca del carisma e dell'influenza politica che caratterizzano Safieddine.

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Esteri

Libano, dopo morte Nasrallah Paese nel caos: migliaia in...

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Alto commissario Onu: "Oltre 200mila sfollati interni, 50mila fuggiti in Siria". Famiglie dormono in strada. Ospedali al collasso. ActionAid: "Bisogni umanitari senza precedenti"

Civili sfollati in strada in Libano - Afp

Libano nel caos dopo la morte del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. La popolazione civile è in fuga. Sono "ben oltre 200mila gli sfollati all'interno del Libano" a causa della guerra scatenata da Israele contro il Paese dei Cedri e almeno "50mila" i cittadini fuggiti in Siria, secondo quanto riferisce l'Alto commissario dell'Onu per i rifugiati Filippo Grandi.

"Sono in corso operazioni di soccorso, anche da parte dell’Unhcr, per aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno", afferma. Durante la guerra civile siriana, centinaia di migliaia di persone (1,5 milioni secondo il governo di Beirut) si erano rifugiate nel vicino Libano per sfuggire alle atrocità che si consumavano in Siria; ora, con l'attacco di Israele diretto contro Hezbollah, il flusso si è invertito e sono i libanesi che si rifugiano in Siria.

A Beirut bambini e famiglie nel panico

I bisogni umanitari in Libano hanno raggiunto livelli senza precedenti dopo gli attacchi intensi sulla capitale Beirut che ha costretto migliaia di persone ad evacuare le loro case. Sabine Abiaad, coordinatrice regionale delle campagne di ActionAid, che vive a Beirut con la sua famiglia, spiega: "Nelle ultime 24 ore, abbiamo visto il periodo più difficile e terrificante da quando è iniziata questa escalation di attacchi. Il bombardamento continuo di Israele è durato tutta la notte, lasciando i nostri figli, le famiglie e i nostri cari in uno stato di stress estremo e panico. Il bilancio psicologico di questa guerra sta seriamente minando la nostra capacità e quella dei nostri partner di rispondere alle crescenti esigenze umanitarie".

"Le esigenze sul campo sono in rapido aumento - aggiunge - Gli ospedali sono sotto pressione, e lottano per far fronte al crescente numero di feriti. Le scuole sono state convertite in rifugi, ma non c'è spazio sufficiente per il crescente numero di famiglie sfollate. Decine di migliaia di rifugiati siriani, che hanno cercato sicurezza in Libano, si vedono negare aiuto, con molti costretti a dormire per le strade o attraversare i confini per tornare in Siria. Ieri alcuni dei nostri partner sono stati costretti a sospendere le operazioni umanitarie ed evacuare dopo che Israele ha lanciato attacchi sulle aree meridionali di Beirut, lasciando migliaia di famiglie senza l'assistenza urgente di cui hanno così disperatamente bisogno”.

"Persone in fuga in condizioni disperate"

Scenario analogo quello riferito da Medici Senza Froniere che parla di una situazione caotica con migliaia di persone, inclusi i team di Medici Senza Frontiere, costrette ad abbandonare le proprie abitazioni senza riuscire a portare nulla con sé. Alcuni sono fuggiti a piedi e molti sono ancora bloccati in auto. A Beirut la situazione è disperata e i team di Msf stanno lavorando senza sosta fornendo acqua, kit igienici e coperte. Migliaia di persone - si legge in una nota di Msf - sono in fuga, oltre 500 scuole sono piene di persone. La gente ha dormito in auto per strada e gli ospedali sono sopraffatti dal numero di feriti.

Finora, le équipe di Msf hanno consegnato nei rifugi per sfollati 400 kit di beni di prima necessità, inclusi kit igienici e materassi. Msf sta anche provvedendo alla fornitura di acqua e offrendo primo soccorso psicologico a chi ne ha bisogno, continuando a valutare i bisogni e a fornire aiuto. Mentre continua la campagna di bombardamenti israeliani sul Libano, Msf ribadisce l'appello alla protezione dei civili e degli operatori sanitari.

"Oltre mille persone uccise nei raid"

Più di mille persone, 1.030, sono state uccise nei bombardamenti israeliani sul Libano degli ultimi giorni, ha reso noto il ministero della salute libanese. Fra queste ci sono anche 56 donne e 87 bambini. I feriti sono 6.352. Ma ci sono ancora persone sepolte sotto le macerie, quindi il bilancio delle vittime è destinato ad aggravarsi.

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